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Red Dragon posticipata di (almeno) due anni

Come era facilmente prevedibile sin dal momento dell’annuncio dello scorso Aprile, la data del 2018 per la prima missione di una Dragon di SpaceX su Marte non sarà rispettata.

Gwynne Shotwell. Credits: SpaceX

La conferma è arrivata direttamente dalla presidente di SpaceX, Gwynne Shotwell, la quale ha confermato che si sta lavorando per il lancio nel 2020, ovvero la successiva finestra di lancio disponibile per le missioni marziane.

“Eravamo concentrati sul 2018, ma abbiamo capito che ci sarebbero servite maggiori risorse per concentrarci in maniera più decisa sul nostro programma di voli umani e sul lanciatore Falcon Heavy” “Per questo stiamo lavorando per il 2020”.

Con un lanciatore in perenne ritardo il cui lancio inaugurale continua ad essere posticipato (si parla ora di autunno 2017, quattro anni di ritardo) e una capsula Dragon V2, anch’essa in pesante ritardo rispetto ai piani previsti (è notizia di questi giorni che NASA ha esteso l’acquisto di capsule Sojuz anche per il 2019), era assai improbabile che il prossimo anno fosse stato possibile lanciare la prima missione marziana di SpaceX e che la stessa società avesse abbastanza risorse da concentrare su questa missione, quando il calendario e tutti i programmi in cui è coinvolta continuano a subire sostanziali ritardi.

Attualmente il GAO (Government Accountability Office), l’organo incaricato di analizzare le spese governative negli USA, ha valutato come altamente improbabile che SpaceX riesca a onorare il contratto con NASA per il trasporto di astronauti verso la ISS prima del 2019 (due anni di ritardo anche qui), ciò nonostante nei giorni scorsi Musk è riuscito a rilanciare una improbabile missione intorno alla Luna con capsula Dragon V2 e Falcon Heavy per due temerari passeggeri paganti nel corso del 2018…

Tornando alla Red Dragon, la versione “marziana” della capsula Dragon, vedrà partecipare anche NASA con un contributo non in denaro ma a livello di collaborazione tecnica e consulenze.

 

 

 

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