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Al lavoro sullo Starliner

Il modello per i test strutturali dello Starliner CST-100 in costruzione al C3PF (foto NASA/Kim Shiflett)

Boeing continua lo sviluppo della propria capsula CST-100, recentemente ribattezzata Starliner. Per le operazioni di assemblaggio e preparazione al lancio il gigante di Seattle ha rinnovato profondamente un hangar del KSC che NASA impiegava per lavorare sugli shuttles ed i loro motori principali. Il Commercial Crew and Cargo Processing Facility (C3PF) dovrebbe essere pronto entro dicembre 2015, e gli ingegneri sono al lavoro anche su un esemplare della capsula che verrà impiegato per i test strutturali. Sarà proprio questo veicolo ad essere usato nel test di abort dalla rampa previsto per il 2017.
Quando sarà operativo, lo Starliner verrà lanciato dal complesso 41 del KSC per mezzo di un Atlas V di ULA.  Gli astronauti prenderanno posto sulla capsula tramite una torre di accesso alta 60 metri che è in fase di costruzione a circa 5 chilometri dalla rampa. Sebbene la rampa 41 sia in funzione sin dagli anni ’60 del secolo scorso, non ha mai avuto una torre di accesso. Quella che Boeing sta realizzando disporrà di un sistema di evacuazione di emergenza costituito da un cavo inclinato sul quale scorreranno dei carrelli destinati agli astronauti.

In questo video di Boeing possiamo seguire i lavori sulla crew access tower.

NASA si aspetta che lo Starliner (così come il “rivale” Dragon) porti sull’ISS 4 astronauti per volta. Questo consentirebbe di avere sulla stazione spaziale un equipaggio permanente di 7 membri invece degli attuali 6. Aggiungendo un solo astronauta, il tempo complessivo disponibile per le attività di ricerca potrebbe addirittura raddoppiare, passando a circa 80 ore per settimana.
Il C3PF è solo uno dei circa 50 impianti del KSC che NASA ha reso disponibili per l’uso commerciale, mentre molte altre storiche strutture (quali il VAB, le rampe mobili e il complesso 39B) sono oggetto di adeguamenti e miglioramenti in vista dell’impiego con il sistema SLS/Orion.

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