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Il satellite NISAR è pronto al lancio

Il satellite NISAR poco prima di essere incapsulato nella carenatura del vettore indiano GSLV-F16, lo scorso 18 luglio. Credits: ISRO-NASA

L’Agenzia spaziale statunitense NASA e quella indiana ISRO (Indian Space Research Organisation) hanno fissato per mercoledì 30 luglio la data di lancio del satellite per l’osservazione terrestre NISAR (NASA-ISRO Synthetic Aperture Radar), con un vettore indiano GSLV-F16.

Questo innovativo satellite sarà il primo a integrare due radar ad apertura sintetica (Synthetic Aperture Radar – SAR), uno in banda L e l’altro in banda S e sarà in grado di eseguire una scansione di quasi tutta la superficie terrestre ogni 12 giorni. Potrà rilevare la crescita ed il ritiro delle calotte glaciali, dei ghiacciai montani, del ghiaccio marino (banchisa) e le deformazioni tettoniche della crosta terrestre.

I dati raccolti dall’osservatorio spaziale saranno accessibili agli specialisti di una vasta gamma di discipline scientifiche. Inoltre potrebbero risultare utili anche per le organizzazioni che si occupano di gestione delle catastrofi, monitoraggio delle infrastrutture e supporto dell’agricoltura. Altre applicazioni riguarderanno le classificazioni di ghiacci e mari, il rilevamento di imbarcazioni, il monitoraggio dei litorali, la caratterizzazione delle tempeste, le variazioni dell’umidità del terreno, la mappatura e il monitoraggio delle risorse idriche di superficie.

Il lancio è al momento in programma per le 14:10 italiane di mercoledì 30 luglio 2025, dalla seconda rampa di lancio dello Satish Dhawan Space Centre di Sriharikota, sulla costa sud orientale indiana.

Con questa missione satellitare congiunta, la cui progettazione è iniziata una decina di anni fa, prosegue la collaborazione tra le due agenzie spaziali, a pochi giorni dalla conclusione della missione Axiom-4, che ha visto l’astronauta indiano Shubhanshu Shukla vivere e lavorare sulla Stazione Spaziale Internazionale insieme ad alcuni astronauti statunitensi.

Cinque cose da sapere su NISAR

Ecco cinque aspetti caratteristici della missione:

1. NISAR fornirà una vista in 3D del suolo e dei ghiacci

I due radar ad apertura sintetica del satellite rileveranno i cambiamenti nella superficie del nostro pianeta con un’accuratezza nell’ordine del centimetro. I radar saranno in grado di penetrare attraverso le nuvole, in qualsiasi situazione di illuminazione (giorno o notte), permettendo agli utilizzatori di monitorare le zone sismiche e quelle soggette al pericolo di frane e smottamenti. Inoltre i radar possono fornire informazioni sulla velocità di cambiamento delle calotte polari e dei ghiacciai. Così facendo NISAR offrirà un monitoraggio senza precedenti dell’Antartide, al fine di osservarne i mutamenti nel tempo.

2. I dati di NISAR forniranno informazioni fondamentali per aiutare i governi ad affrontare le problematiche relative ai disastri, sia naturali sia causati dall’uomo

Terremoti, vulcani, e infrastrutture obsolete rappresentano un rischio concreto sia per la vita dell’uomo sia per le sue attività. Il satellite indo-statunitense può essere d’aiuto per il monitoraggio di questi pericoli, dando più tempo utile ai responsabili per attivare le procedure appropriate per affrontare i disastri. Nel caso dei terremoti, NISAR fornirà informazioni specifiche sui movimenti delle faglie, su quali di esse si stanno muovendo lentamente senza produrre scosse, su quelle invece bloccate e che potrebbero potenzialmente scivolare. Il lavoro del satellite sarà utile per il monitoraggio delle aree vulcaniche, rilevando movimenti del suolo prodromi di un’eruzione. Relativamente alle infrastrutture, come argini, acquedotti e dighe, lo storico dei dati di NISAR potrà aiutare i gestori a comprendere se i movimenti del terreno nelle vicinanze potrebbero mettere a repentaglio l’integrità delle strutture chiave per mettere in campo eventuali operazioni di emergenza.

3. NISAR, il più avanzato sistema radar mai lanciato da entrambe le agenzie

Il satellite produrrà più dati su base quotidiana di qualsiasi altro satellite per il monitoraggio del suolo di NASA o ISRO. Delle dimensioni di circa di un furgone, il corpo principale del satellite contiene un payload formato da un radar duale; uno in banda L (lunghezza d’onda di 25 cm) l’altro in banda S (lunghezza d’onda di 10 cm). Ciascuno di essi è sensibile alle caratteristiche del suolo e dei ghiacci con differenti dimensioni ed è quindi specializzato nella rilevazione di specifici attributi, come il contenuto di umidità, la rugosità superficiale e il movimento. L’integrazione di entrambi i sistemi radar, uno realizzato dalla NASA e l’altro da ISRO, in un unico veicolo spaziale, rende le prestazioni di questo satellite superiori a quelle di qualsiasi altro satellite SAR.

I radar produrranno circa 80 TB di dati al giorno nel corso della missione primaria. Le informazioni verranno elaborate, stivate, distribuite via cloud e rese accessibili a tutti.

4. La missione aiuterà a monitorare gli ecosistemi in tutto il pianeta

I due radar monitoreranno la superficie terrestre ogni 12 giorni in modo tale da garantire una copertura quasi totale, fino a ora mai raggiunta da altri satelliti. Il radar in banda L è in grado di penetrare attraverso le chiome alberate delle foreste per studiare le strutture delle foreste, mentre il radar in banda S è ideale per l’osservazione della produzione agricola; pertanto i dati raccolti da NISAR aiuteranno i ricercatori a comprendere come le foreste, le zone umide, le zone agricole e il permafrost cambiano nel tempo.

5. La missione NISAR rappresenta la prima collaborazione fra NASA e ISRO a un progetto di questa portata

Il satellite NISAR integra componenti sviluppati nelle parti opposte del pianeta dagli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory della NASA e dell’ISRO che hanno lavorato congiuntamente. Il radar in banda S è stato costruito dallo Space Application Center dell’ISRO di Ahmedabad, mentre il JPL ha costruito il radar in banda L a Pasadena, in California. Questa missione, oltre ad essre prima grossa collaborazione fra le due agenzia spaziali è anche un notevole passo in avanti nelle missioni di osservazione della Terra con tecnologia SAR.

La tecnica SAR è stata inventata negli Stati Uniti nel 1952 ed ora molte nazioni in tutto il globo utilizzano satelliti di questo tipo per varie tipologie di missione. La NASA ha utilizzato per la prima volta la tecnologia SAR nel 1978 con il satellite oceanografico Seasat. L’India, dal canto suo, ha lanciato il suo primo satellite SAR nel 2012 (RISAT-1), seguito dal secondo (RISAT-1A) nel 2022.

NISAR

NISAR, del peso di 2.392 kg sarà un satellite per l’osservazione della Terra unico nel suo genere, integrando due radar ad apertura sintetica a frequenze diverse, i quali si avvarranno dell’antenna a rete estendibile del diametro di 12 m, fornita dalla NASA. Il satellite, costruito sulla piattaforma satellitare indiana I3K modificata, verrà collocato su di un’orbita polare eliosincrona con un’inclinazione di 98,4°, ad una quota di 743 km e con un periodo orbitale di 100 minuti. Una volta operativo, sarà in grado di osservare la superficie terrestre con “spazzate” larghe 242 km, con un’elevata risoluzione spaziale e utilizzando per la prima volta l’innovativa tecnologia SweepSAR.

Il satellite è gestito dal Caltech di Pasadena, mentre il JPL si fa carico delle componenti statunitensi, ovvero il riflettore radar, il braccio estendibile, il sottosistema di trasmissione dati ad elevata velocità, i ricevitori GPS, un registratore a stato solido e un altro sottosistema per la gestione dei dati del payload. Il Goddard Space Flight Center della NASA sovrintende il Near Space Network, il quale riceverà i dati in banda L.

Lo Space Application Center dell’ISRO, come detto, ha fornito il SAR in banda S, mentre il U R Rao Satellite Centre di Bengaluru ha fornito la piattaforma satellitare. Il vettore è stato realizzato dal Vikram Sarabhai Space Centre di Thiruvananthapuram e le operazioni del satellite vengono seguite dal ISRO Telemetry Tracking and Command Network di Bengaluru. Il National Remote Sensing Centre di Hyderabad è responsabile della ricezione, elaborazione e diffusione dei dati del radar in banda L.

Al seguente link è scaricabile il press kit di NISAR.

Il filmato di presentazione della NASA

Il briefing pre lancio

Fonti: NASA; ISRO; JPL

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