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Possibili problemi alle turbopompe dei motori di SpaceX

I nove motori Merlin alla base del vettore Falcon 9 - (C) SpaceX

Secondo le anticipazioni diffuse dal Wall Street Journal e da altri siti del settore aerospaziale, un rapporto del GAO (United States Government Accountability Office) di prossima pubblicazione riferirebbe della scoperta di alcuni difetti nelle turbopompe dei motori Merlin, i motori a razzo che spingono i vettori Falcon 9.

Sembra infatti che gli ispettori abbiano identificato delle crepe sulle palette della turbina del compressore, una delle parti della pompa che spinge i propellenti ad alta pressione all’interno della camera di combustione. Un difetto simile, che rende le palette a rischio di frantumazione, potrebbe portare alla distruzione catastrofica del motore e rappresenta un rischio del tutto inaccettabile per la NASA in vista della certificazione del sistema di lancio per missioni manned. L’ente spaziale americano infatti ha posto un requisito massimo in relazione al rischio di perdere un equipaggio pari a 1 ogni 270 missioni.

Un portavoce di SpaceX, John Taylor, ha dichiarato che l’azienda di Elon Musk ha già dei piani in atto per sistemare il problema delle crepe:

“I nostri motori sono stati qualificati per resistere alla rottura delle palette della turbina. In ogni caso stiamo modificando il progetto per evitare del tutto il problema. Queste modifiche saranno integrate nella versione finale del Falcon 9”.

La variante definitiva del vettore Falcon 9, la block 5, è stata appositamente progettata per massimizzare la sicurezza e al contempo le chance di recuperare il primo stadio per futuri riutilizzi. Secondo i programmi il primo volo di questo Falcon 9 dovrebbe avvenire alla fine di quest’anno, tuttavia i continui sviluppi al vettore, utilissimi per migliorare progressivamente le prestazioni e l’affidabilità, sono stati indicati dal GAO tra le possibili cause dei ritardi nel processo di certificazione.

Il primo stadio del Falcon 9 in azione – (C) SpaceX

SpaceX si trova da tempo sotto grande pressione: da un lato gli incidenti e gli imprevisti ai Falcon 9 hanno seriamente compromesso il rispetto del calendario dei lanci (compromettendo anche gli introiti), dall’altro il lavoro per approntare progetti del calibro del Falcon 9 Heavy, la Dragon 2 (cioè la versione con equipaggio) e la certificazione del Falcon 9 a man rated stanno dando più di un grattacapo all’azienda californiana. Tutto questo si riflette in un forte ritardo generale su tutti i fronti, che ha portato SpaceX a perdere alcuni contratti commerciali a favore di concorrenti meno economici ed innovativi ma più puntuali.

Se Atene piange Sparta non ride, visto che nello stesso rapporto del GAO vengono sollevati dubbi sul sistema di paracadute della capsula CST-1oo di Boeing, che come il suo concorrente soffre ormai di svariati mesi di ritardo sulla tabella di marcia.

La “morale” è sostanzialmente sempre la stessa: al di là delle dichiarazioni spesso molto ottimiste della dirigenza delle aziende aerospaziali, raggiungere contemporaneamente gli obiettivi di puntualità, affidabilità ed economicità è estremamente complesso. Con le missioni abitate ormai all’orizzonte la necessità di non commettere errori è quanto mai irrinunciabile

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