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Incontro delle agenzie spaziali per le future esplorazioni planetarie

I membri dell’International Space Exploration Coordination Group (ISECG), di cui fanno parte ben 14 agenzie spaziali nazionali, si è riunito lo scorso 7 Ottobre al centro ESA di Darmstadt per discutere delle possibili collaborazioni internazionali nell’ambito delle prossime missioni interplanetarie.

I senior manager che hanno preso parte all’incontro, hanno evidenziato la necessità del “muoversi a piccoli passi” riguardo l’esplorazione umana del Sistema Solare, ponendosi come obiettivo a lungo termine una missione sul suolo marziano. In particolare, le missioni cislunari rappresentano una tappa fondamentale per potersi preparare a progetti che coinvolgano anche altri pianeti: basti pensare, ad esempio, alle innovazioni in campo tecnologico se si arrivasse all’esplorazione lunare per mezzo di robot oppure con astronauti.

E’ stata poi riconosciuta l’importanza della ISS nello studio degli effetti a lungo termine della microgravità sul corpo umano, e allo sviluppo di tecnologie avanzate che permetteranno in futuro di spingersi oltre l’orbita terrestre bassa, grazie anche all’aiuto di aziende private. Sono inoltre previste future missioni in LEO (Low Earth Orbit) per ulteriori piattaforme che saranno mandate in orbita per conto di enti governativi e non, oltre ad intensificare l’utilizzo della ISS come laboratorio orbitante.

L’idea sarebbe quella di coinvolgere l’intera comunità scientifica nello sviluppo di nuove strumentazioni per le future missioni, cercando di prevedere quali potrebbero essere i benefici apportati, sia a livello scientifico che sociale, delle missioni umane nello spazio. Ad esempio le varie agenzie spaziali stanno valutando, in coordinamento con enti pubblici e privati, nuovi approcci di esplorazione sostenibili con le risorse presenti in situ, come sulla Luna o su Marte.

Per il momento è stata soltanto stilata una lista di possibili progetti che vedranno coinvolte le agenzie spaziali dell’ISECG, ed il progredire di queste collaborazioni sarà poi documentato su un sito web pubblicamente accessibile.

 Fonti: ESA

Copyright immagine: ESA

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