Nella prima metà di novembre 2025 si sono concluse le operazioni della missione TROPICS (Time-Resolved Observations of Precipitation structure and storm Intensity with a Constellation of Smallsats) della NASA, progettata per studiare la natura e l’evoluzione di uragani e tempeste sulla Terra. Le ultime osservazioni risalgono al 28 ottobre, quando la costellazione di satelliti ha raccolto dati sull’uragano Melissa, che ha colpito la Giamaica con una forza impressionante. L’evento è stato classificato come di categoria 5, il livello più alto nella scala che misura l’intensità dei cicloni tropicali.
La missione è iniziata nel maggio del 2023 con il lancio di quattro piccoli satelliti cubiformi identici tra di loro, ciascuno contenente un piccolo radiometro a microonde, uno strumento in grado di caratterizzare le tempeste in termini di temperatura, precipitazioni e umidità. La novità di questa missione, rispetto ad altre con scopi analoghi, è la capacità di acquisire immagini e dati sulle tempeste con una frequenza molto più elevata: circa una volta all’ora, rispetto ai tradizionali intervalli di 6–12 ore.
Il mese successivo ha iniziato a trasmettere a Terra i dati del primo uragano osservato, Adriano, e nel corso dei due anni di attività la missione ha raccolto circa 11 miliardi di osservazioni. Queste informazioni permetteranno ai ricercatori di comprendere meglio i meccanismi di formazione ed evoluzione degli uragani, con la speranza di migliorarne la previsione. In particolare i centri di ricerca incaricati di catalogare e studiare i dati raccolti durante i due anni di missione sono il National Hurricane Center e il Joint Typhoon Warning Center. La guida scientifica di TROPICS è dell’MIT (Massachusetts Institute of Technology) con la partecipazione della NASA oltre che di università e partner commerciali.
La missione, che inizialmente sarebbe dovuta durare un anno, è stata prorogata nel corso del 2023 per altri 24 mesi ed è terminata ufficialmente il 12 novembre, con lo spegnimento degli ultimi due satelliti prima del loro rientro in atmosfera.
Nonostante la conclusione delle operazioni, l’enorme quantità di dati raccolti offrirà ai ricercatori molto lavoro nei mesi e negli anni a venire, aiutandoli a studiare più a fondo la natura degli uragani, la loro evoluzione e la loro intensità.
La piattaforma scientifica sviluppata per TROPICS viene ora utilizzata su satelliti commerciali per migliorare le previsioni meteorologiche e la gestione dei fenomeni estremi. In particolare, questi dati hanno impatti concreti su diverse attività: aiutano le compagnie aeree a pianificare rotte più sicure, migliorano la logistica, la navigazione marittima e supportano le autorità nel lanciare allerte tempestive in caso di eventi estremi.
Tutto ciò è un esempio lampante di come i benefici derivanti dalla progettazione di strumenti scientifici avanzati e innovativi possano essere trasferiti nel settore commerciale, fornendo miglioramenti diretti alla società e alle persone, dall’ottimizzazione dei trasporti alla protezione delle comunità dalle tempeste.

