Il generale di brigata e astronauta Nick Hague, in servizio presso l’Agenzia spaziale statunitense, ha concluso la propria carriera all’interno della NASA. Nonostante la chiusura di una gloriosa parentesi lavorativa, continua a mantenere i suoi incarichi nella U.S. Space Force, una delle sei forze armate degli Stati Uniti, fondata nel 2019 con lo scopo di proteggere e garantire gli interessi dello Stato statunitense nello spazio.
Hague ha dichiarato che è stato un onore servire come astronauta la NASA, lavorando con gruppi straordinari di persone sia sulla Terra sia nello spazio, e si è detto grato di aver contribuito alla storia della Stazione Spaziale Internazionale. Ha inoltre espresso fiducia nel futuro, auspicando che la NASA, i suoi collaboratori e le nuove generazioni di esploratori continuino a spingersi oltre, verso la Luna e Marte.
Nel corso della sua lunga carriera alla coorte dell’ente spaziale statunitense, il generale Hague ha trascorso 374 giorni in orbita attorno alla Terra, partecipando a due missioni e compiendo alcune attività extraveicolari (EVA) durante la sua permanenza a bordo dell’avamposto orbitante per un totale di 25 ore e 56 minuti.
Il suo ultimo incarico in orbita per l’Agenzia risale al settembre 2024 quando, insieme al cosmonauta Aleksandr Gorbunov, partì nell’ambito della missione SpaceX Crew-9 dal complesso di lancio 40 (SLC-40) di Cape Canaveral in Florida. L’evento è stato particolarmente significativo perché ha segnato il primo lancio di un membro della U.S. Space Force. In quell’occasione ha trascorso ben 171 giorni nello spazio, condividendo il viaggio di rientro con gli astronauti della NASA Barry Wilmore e Sunita Williams che avevano raggiunto l’avamposto con la capsula CST-100 Starliner.
Nick Hague s’imbarco per il primo volo di lunga durata marzo del 2019, quando prese la via dello spazio dal Cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan a bordo della Sojuz MS-12, in qualità di ingegnere di volo. Durante questa missione svolse numerose attività extraveicolari per la manutenzione e l’aggiornamento dei sistemi del laboratorio orbitante, oltre a condurre svariati esperimenti in campi molto diversi, dalla biologia alle scienze dei materiali. In realtà Nick avrebbe dovuto raggiungere l’avamposto con la Sojuz MS-10 insieme al cosmonauta Aleksej Ovčinin, ma il lanciatore Sojuz ebbe un problema nelle fasi successive al decollo, durante l’ascesa all’orbita. I sistemi automatici di emergenza si attivarono per mettere in sicurezza l’equipaggio, forzando un rientro repentino della capsula.
Parlando di Nick Hague, Vanessa Wyche, direttrice del Johnson Space Center della NASA a Houston, ha sottolineato la sua straordinaria determinazione e l’impegno profuso nell’esplorazione spaziale umana. Proseguendo nel discorso, ha riconosciuto come la sua leadership e la dedizione all’eccellenza delle missioni abbiano favorito i progressi sulla Stazione Spaziale Internazionale e contribuito a preparare l’Agenzia per le future missioni nel sistema solare.
Anche Scott Tingle, capo dell’Ufficio Astronauti della NASA di Houston, ha fatto eco ai commenti di apprezzamento del collega. Lui ricorda come Nick Hague si sia sempre distinto per la sua capacità di mantenere la calma e la chiarezza, promuovendo il lavoro di squadra in ogni situazione. Inoltre ha aggiunto che, sia durante le missioni in orbita sia nel supporto alle operazioni a Terra, Hague ha incarnato l’esempio di astronauta da seguire: l’eredità lasciata nell’Agenzia continuerà a influenzare le future missioni e le nuove generazioni di esploratori del cosmo.
Hague, oltre a lavorare come astronauta, ha ricoperto numerosi ruoli tecnici all’interno dell’Agenzia spaziale statunitense, dando il suo contributo allo sviluppo di missioni spaziali, all’addestramento degli astronauti e alle iniziative volte a garantire la loro sicurezza.
Nato a Hoxie, in Kansas, il generale Hague si è laureato prima in ingegneria astronautica alla U.S. Air Force Academy in Colorado per poi ottenere la laurea magistrale nella stessa disciplina presso il Massachusetts Institute of Technology. Nel 2013 è entrato nella NASA e successivamente è diventato un membro della U.S. Space Force dove si occupa di sviluppo di politiche spaziali globali, prontezza operativa e sicurezza.
Fonte: NASA

