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Parker Solar Probe completa il 25° avvicinamento al Sole

Immagine artistica di Parker Solar Probe in avvicinamento al Sole. Crediti: NASA

Immagine artistica di Parker Solar Probe in avvicinamento al Sole. Crediti: NASA

Il 18 settembre 2025 Parker Solar Probe – PSP – ha inviato ai controllori di volo del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory, nel Maryland, il segnale che ha confermato il buon esito della sua ultima manovra attorno al Sole. L’operazione si era in realtà già conclusa il 15 settembre, ma la sonda statunitense della NASA si trovava in una zona in cui non era possibile comunicare con la Terra. La conferma del successo è quindi arrivata soltanto tre giorni più tardi.

Con questo sorvolo PSP ha eguagliato due record già conquistati in precedenza. Da un lato ha effettuato uno dei suoi massimi avvicinamenti alla nostra stella, portandosi a soli 6,2 milioni di chilometri dalla superficie solare; dall’altro ha toccato la straordinaria velocità di 687.000 chilometri orari. Questi primati erano già stati raggiunti in tre occasioni: il 24 dicembre 2024, il 22 marzo 2025 e il 19 giugno 2025.

Immagine concettuale che rappresenta l’ingresso di Parker Solar Probe all’interno della corona. Crediti: NASA

Gli obiettivi di missione

I primi dati scientifici raccolti durante il flyby, il rapido passaggio ravvicinato di una sonda nei pressi di un corpo celeste, saranno disponibili a partire dal 23 settembre. Le misurazioni, effettuate tra il 10 settembre, data di inizio della manovra, e il 20 settembre, giorno della sua conclusione effettiva, permetteranno di approfondire la conoscenza della corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera della nostra stella.

L’importanza di queste osservazioni è accresciuta dal fatto che, proprio in questo periodo, il Sole si trova in una delle fasi più attive del suo ciclo undecennale, l’intervallo che separa due minimi dell’attività solare.

Le informazioni raccolte durante questo passaggio contribuiranno all’obiettivo complessivo della missione: consentire ai ricercatori di comprendere a fondo i meccanismi che regolano l’attività solare, dai venti alle espulsioni di massa coronale fino ai brillamenti. Si tratta di fenomeni di grande rilievo non solo dal punto di vista scientifico, ma anche per le loro conseguenze pratiche: possono infatti risultare critici per la sicurezza degli astronauti, per le comunicazioni radio sulla Terra e per i viaggi nello spazio. In particolare, in vista delle future missioni umane sulla Luna, e non solo, capire l’origine di questi eventi potenzialmente dannosi potrebbe aprire la strada a una loro previsione più accurata.

Parker Solar Probe è stata lanciata il 12 agosto 2018 ed è divenuta la prima sonda ad aver raggiunto, nel 2021, lo storico traguardo di entrare nella corona solare. La missione rappresenta una sfida tecnologica senza precedenti, poiché l’osservatorio orbitante deve resistere a livelli estremamente elevati di radiazione e calore, trovandosi a distanza ravvicinata dal Sole.

I prossimi passi della sonda, a partire dal 2026, non sono stati ancora formalmente decisi, ma quello che è certo è che rimarrà ancora in orbita attorno al Sole e continuerà a produrre immagini straordinarie e a raccogliere dati estremamente importanti per lo studio dell’eliofisica.

La missione è inserita all’interno del programma LWS (Living With a Star) della NASA gestito dal Goddard Space Flight Center nel Maryland, sotto il Direttorato delle missioni scientifiche della NASA a Washington.

Fonte: NASA

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