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Rientrata in anticipo la Foton M4 russa

La capsula automatica russa di diretta derivazione delle Vostok dei primi anni ’60, con un carico di esperimenti biologici e di nuovi materiali, è rientrata lo scorso 1 settembre in anticipo sul programma dopo 44 giorni trascorsi in orbita.
Tutti e cinque i gechi presenti a bordo sono stati trovati morti mentre il resto del carico biologico, mosche della frutta, uova di baco da seta, microbi, funghi e semi essicati, non ha riscontrato problemi.

Il payload scientifico, tra biologico e non, prevedeva 22 esperimenti per un totale di 850 Kg, di cui 600 sono rientrati a terra con la caspula.

Dalle prime analisi sull’accaduto i gechi, facenti parte di una ricerca sulla riproduzione in ambiente di microgravità, risultano essere deceduti solo un paio di giorni prima del rientro per cause ancora da accertare.
Le mosche della frutta (Ceratitis capitata) si sono invece accoppiate e riprodotte regolarmente.

Una serie di esperimenti sui materiali faceva parte di una collaborazione russo-tedesca per studiare l’accrescimento dei cristalli in microgravità. L’analisi dei risultati verrà suddivisa tra le due nazioni partecipanti e troverà applicazione nel campo delle celle fotovoltaiche, diodi, transistors ed in generale nel campo della micro elettronica.

La missione era partita lo scorso 18 luglio con vettore Sojuz 2-1A dal cosmodromo di Bajkonur nel Kazakhstan, ma già poche ore dopo l’inserzione in orbita era incappata in un problema di comunicazione con il controllo missione che non riusciva ad inviare il comando per elevare l’orbita fino ai 575 Km circolari stabiliti.
Le comunicazioni sono state ripristinate solo dopo una settimana, lasciando però la capsula nell’orbita ellittica di 258×571 km.

Nonostante il primo di agosto il capo dell’agenzia spaziale russa Oleg Ostapenko aveva dichiarato che la missione si sarebbe svolta per tutti i 60 giorni previsti, a fine mese la stessa Roscosmos aveva annunciato l’imminente rientro in seguito al completamento di quasi tutti gli esperimenti previsti e che solo un esperimento non era stato effettuato a causa dell’errata orbita ellittica raggiunta.

L’atterraggio è avvenuto nel primo pomeriggio di lunedi nella regione meridionale russa di Orenburg, al momento dell’atterraggio il vice primo ministro russo Dmitri Rogozin, ignaro della perdita dei gechi, aveva infelicemente twittato: “Foton-M Satellite and its joyful crew have returned to the Earth”.

Fonte: Roscosmos, SpaceflightNow, RussianSpaceWeb
Foto credits: Roscosmos, RussianSpaceWeb

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