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L-238: Dopo “un’orbita lenta” di nuovo a Colonia per un po’ di scienza

Samantha Cristoforetti si addestra all'esperimento Skin-B all'EAC di Colonia. Credit: ESA/Grotheus

Samantha Cristoforetti si addestra all'esperimento Skin-B all'EAC di Colonia. Credit: ESA/Grotheus

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti:

European Astronaut Centre (Colonia, Germania), 31 marzo 2014—Dopo aver volato su “un’orbita lenta” intorno al mondo per l’ultimo paio di mesi, sono di nuovo all’European Astronaut Centre di Colonia per un po’ di addestramento sugli esperimenti e alcuni esami medici.

Oggi ho avuto un’introduzione al Pulmonary Function System (PFS, sistema per la funzione polmonare), un interessante componente di equipaggiamento che permette l’analisi del gas espirato da un soggetto. In alcune configurazioni il soggetto respira l’aria della cabina, in altre una miscela di gas nota che include un gas di tracciamento metabolicamente inerte. PFS serve per il nuovo esperimento ESA “Airway Monitoring” (monitoraggio delle vie aeree), che dovrebbe iniziare durante il mio incremento sulla ISS. Il protocollo utilizza il monossido di azoto (espirato o diffuso nel sangue) come biomarcatore dell’infiammazione delle vie aeree e mira a osservare l’effetto prodotto dalla microgravità e dalla pressione parziale: per quest’ultima, in particolare, due soggetti saranno isolati nell’airlock e la pressione verrà ridotta a circa 10 psi (0,68 atm). È un campo di studio nuovissimo che promette una buona comprensione dei processi di scambio gassoso nel polmone e degli effetti dell’ambiente spaziale sul sistema respiratorio.

Ho avuto anche una lezione sull’esperimento Skin-B, che si concentra invece sul processo di invecchiamento della pelle. Generalmente parlando la Stazione Spaziale è un buon luogo per imparare sull’invecchiamento, perché sfortunatamente molti sistemi del corpo, compresa la pelle, subiscono un invecchiamento accelerato nello spazio. Skin-B osserverà questo con un protocollo veloce che comprende foto e misure del livello di idratazione e della diffusione dell’acqua dall’interno della pelle (che indica un deterioramento della funzione di barriera della pelle). Domani i principal investigator (responsabili scientifici) saranno qui per una sessione di raccolta di dati di riferimento: immagino che conoscerò la vera “età” della mia pelle—almeno la porzione del mio avambraccio.

Foto: addestramento su Skin-B con Laura (Credit: ESA/Grotheus)

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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