L’azienda di Colleferro (Roma), anche se in maniera piuttosto velata e senza l’ormai consueta enfasi mediatica che segue ogni risultato delle società del settore spaziale, ha recentemente pubblicato alcune immagini dei progressi compiuti nello sviluppo di interessanti progetti che vedremo volare nei prossimi anni.
Il dimostratore mono e bi-stadio riutilizzabile, i propulsori a perossido di idrogeno e methalox (metano e ossigeno liquidi) sono parte dell’accordo che Avio ha stipulato nella primavera 2023 con il Governo italiano e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), con la supervisione dell’Agenzia spaziale europea (ESA). I progetti sono stati finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nell’ambito dello “sviluppo di nuove tecnologie di propulsione innovative e prototipi per lanciatori spaziali di nuova generazione”, per un valore complessivo di 285 milioni di euro.
Space Transportation System
Questo programma prevede la realizzazione entro il 2026 di un dimostratore di volo (In Flight Demonstrator – IFD) e di nuove tecnologie specifiche per un lanciatore leggero a due stadi con propulsione a ossigeno e metano liquidi.
I principali punti di sviluppo riguardano la realizzazione di serbatoi criogenici in materiali compositi, sistemi di separazione non pirotecnici e sistemi avionici integrati basati su hardware e software di derivazione aeronautica.
High Thrust Engine
Il secondo programma prevede lo sviluppo del nuovo propulsore methalox con tecnologie innovative a elevate prestazioni, basso impatto ambientale e alti livelli di spinta. La progettazione nel dettaglio e la realizzazione di dimostratori di complessità crescente si protrarrà non oltre il 2026, con i collaudi di qualifica a terra della versione più potente.
Il propulsore base MR10, nell’attuale versione sperimentale DM2, ha già superato diversi test di accensione presso il banco prova Avio in Sardegna e verrà quindi a breve installato sul dimostratore monostadio IFD per i collaudi di volo.
Successivamente verrà utilizzato sull’ultimo stadio del futuro vettore Vega E, a cui fornirà una spinta di 98 kN con impulso specifico (Isp) di 362 secondi.
Il successore MR60, sei volte più potente e già in corso di sviluppo, avrà un Isp di 370 secondi e verrà utilizzato sul successore riutilizzabile del Vega E, denominato genericamente Vega Next.
Multi Purpose Green Engine – MPGE
Parallelamente al propulsore methalox, Avio sta anche sviluppando in collaborazione con ASI un piccolo propulsore versatile, multifunzionale ed ecologico.
Alimentato a cherosene e acqua ossigenata (perossido di idrogeno – H2O2) verrà utilizzato per le manovre orbitali degli upper stage del Vega C, Vega E, dallo Space Rider e dal satellite In-Orbit Servicing (IOS) in corso di realizzazione da Thales Alenia Space in collaborazione anche con Leonardo, Telespazio e D-ORBIT.
Il primo prototipo di MPGE ha iniziato i test di accensione nel febbraio 2025 durante il quale ha raggiunto condizioni termiche e pressione della camera previste, dimostrando un’efficienza di combustione al di sopra delle previsioni.
Oltre al successo nella combustione, il collaudo ha confermato la corretta sequenza di accensione e spegnimento evidenziando l’accuratezza del modello di raffreddamento rigenerativo.
Fonte: Avio

