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La SpaceX lancia il primo satellite della costellazione GPS 3

Il lancio del GPS 3. (C) SpaceX

La SpaceX ha lanciato il nuovo satellite GPS 3 dell’U.S. Air Force con un vettore Falcon 9. Il lancio è avvenuto ieri, domenica 23 dicembre alle 14:51 italiane dal Launch Complex 40 di Cape Canaveral in Florida, non prima di aver subito diversi rinvii dovuti a motivi tecnici (un sensore difettoso nel primo stadio del razzo) e meteorologici (venti in quota).

Questo lancio rappresenta una pietra miliare di doppio valore per la compagnia spaziale di Elon Musk; infatti non solo con 21 lanci effettuati nel 2018 sono stati superati i 18 dell’anno passato, ma quello di ieri è stato anche il primo lancio per la Difesa USA effettuato tramite il programma Air Force’s Evolved Expendable Launch Vehicle.

Ciò nonostante, la performance annuale della SpaceX rimane comunque ben al di sotto del budget previsionale di 30-40 lanci, pur riuscendo comunque ad incrementarne il numero effettuato per anno, dal 2015 in avanti.

La compagnia di Hawthorne ha già svolto in passato lanci per la sicurezza nazionale, come il satellite classificato NROL-76 per il National Reconaissance Office e lo spazioplano non abitato X-37B dell’USAF, entrambi avvenuti nel 2017. Inoltre l’Air Force ha selezionato la SpaceX per il lancio di altri quattro satelliti GPS 3.

Diversamente da quanto avvenuto nelle recenti missioni, il primo stadio del Falcon 9 non ha effettuato il rientro controllato per essere poi recuperato ed eventualmente riutilizzato. Infatti, il payload GPS ha richiesto la piena potenza del vettore consumando pressoché tutto il propellente a disposizione per la manovra di atterraggio. Inoltre l’Air Force ha deciso di caricare propellente extra sul satellite per aumentarne la durata della missione in orbita; infine, i militari richiedono che i lanciatori di payload per la sicurezza nazionale facciano deorbitare gli upper stage esauriti quando possibile.

Pertanto dopo l’accensione dei suoi nove motori Merlin 1D, il Falcon 9 è volato in direzione nord est e dopo quasi tre minuti di funzionamento, i propulsori si sono spenti, lo stadio si è staccato ed è precipitato nell’Oceano Atlantico, quindi il secondo stadio ha azionato il suo unico Merlin per la prima delle due accensioni previste. 47 minuti dopo la seconda accensione e a quasi due ore dal lift off, è avvenuto il rilascio del payload ad una quota di circa 8˙700 km.

I dati provenienti dai sistemi militari di tracking hanno indicato che il Falcon 9 ha collocato il satellite GPS su di un’orbita di 1˙191 x 20˙198 km con un’inclinazione di 55 gradi rispetto al piano equatoriale. Questi parametri orbitali incontrano il target teorico della missione facendo ulteriormente aumentare l’affidabilità della SpaceX nei servizi per la sicurezza nazionale.

L’USAF ha certificato il Falcon 9 per i suoi lanci spaziali nel 2015 ed il Falcon Heavy agli inizi di quest’anno.

Un rendering del GPS 3 operativo. (C) Lockheed Martin

Il satellite appena lanciato, GPS 3 SV01 e denominato “Vespucci” in onore dell’esploratore italiano Amerigo Vespucci, è il primo di una nuova generazione di sistemi per il posizionamento globale progettata con un miglioramento dei servizi ed un tempo di vita più duraturo per assicurare al network militare statunitense una maggiore disponibilità per le truppe, i piloti i marinai ed anche per i civili per i prossimi decenni.

Un Delta 4 di ULA lancerà il secondo GPS 3 (SV02), denominato “Magellan”, la prossima estate, mentre “Columbus”, il terzo della serie GPS 3, è stato assegnato ad un Falcon 9 che dovrebbe decollare da Cape Canaveral nel dicembre del 2019.

Complessivamente SpaceX ha vinto contratti per lanciare cinque dei primi sei GPS 3 con il Falcon 9.

Secondo quanto dichiarato da alcuni ufficiali dell’USAF, alcuni dei satelliti che verranno lanciati in futuro potrebbero usare vettori che riutilizzano un booster già usato, questo per ricevere degli sconti dalla compagnia californiana e per ridurre il carico di ordini che grava sulle linee produttive della SpaceX e dei suoi fornitori.

Il GPS 3 SV01 pesa circa 4˙400 kg ed è stato costruito dalla Lockheed Martin di Denver, la quale sta producendo le prime 10 unità secondo dei contratti assegnati nel 2008 e nel 2016; lo scorso settembre l’Air Force ha selezionato ancora la Lockheed Martin per costruirne altri 22. Il GPS 3 trasmette un segnale più forte per contrastare i disturbi elettronici. Sarà inoltre il primo satellite GPS a trasmettere quattro segnali civili, ed il primo a svolgere il launch and control checkout con il nuovo sistema di controllo di terra denominato OCX Block o.

Nell’arco di 10 giorni il GPS 3 SV01 Vespucci dovrebbe circolarizzare la sua orbita alla quota operativa della flotta GPS di circa 20˙200 km, tramite sette accensioni del motore principale a combustibile liquido; di seguito verranno estesi i suoi pannelli solari e le sue antenne.

Una volta raggiunta la costellazione di satelliti GPS, il nuovo arrivato verrà sottoposto ad una fase minuziosa di controlli che durerà dai sei ai nove mesi durante la quale verrà verificato lo stato di salute della sua strumentazione di navigazione. In aggiunta, un’altra serie di test che durerà anch’essa dai sei ai nove mesi servirà a validare la compatibilità con il resto del network di navigazione.

Questa nuova generazione di satelliti GPS ha delle moderne capacità ed i segnali impiegati sono tre volte più accurati e fino ad otto volte più potenti di quelli delle generazioni precedenti. Essi possono anche trasmettere segnali compatibili con gli altri sistemi di navigazione globale permettendo agli utenti di tutto il mondo di utilizzare i segnali provenienti da multiple costellazioni.

Una volta dichiarato operativo, il GPS 3 SV01 andrà a sostituire l’unità SVN 43 sul Piano F, Slot 6 della attuale flotta GPS.

Il filmato di SpaceX:

Fonti: Spaceflightnow.com; Spacenews.com

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