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Hubble in Safe Mode: un aggiornamento

L'Hubble Space Telescope visto dall'equipaggio di STS-125. Credits: NASA

Da circa una settimana la NASA è al lavoro per riprendere le attività scientifiche del Telescopio Spaziale Hubble, dopo che lo scorso venerdì 5 ottobre era entrato in Safe Mode, ovvero in una modalità operativa minimale e conservativa che ne preclude le operazioni scientifiche, a causa del guasto ad uno dei tre giroscopi utilizzati per puntare e stabilizzare attivamente il più grande telescopio spaziale fin’ora mai costruito.

Dopo il guasto, il team operativo di Hubble ha subito attivato un giroscopio di backup, ma purtroppo esso non ha operato secondo le previsioni, riportando tassi di rotazione di diversi ordini di grandezza più elevati di quelli effettivi. La scorsa settimana sono stati svolti dei test per stabilirne la condizione, ed essi hanno evidenziato il fatto che il giroscopio stava sì seguendo i movimenti di Hubble, ma nonostante ciò, permaneva la forte discrepanza fra i tassi di velocità rilevata e quelli effettivi.

Quando il telescopio si muove nel cielo spostandosi da un obiettivo ad un altro, il giroscopio viene posto in una modalità a precisione ridotta, ed in questo modo di funzionamento è il software del telescopio che “corregge” la posizione. Tuttavia, in questo caso specifico, la correzione non è potuta avvenire.

Normalmente, dopo che lo spostamento è avvenuto, il telescopio si fissa sul target grazie sempre ai suoi giroscopi che tornano a lavorare alla massima precisione possibile (low), garantendo la misura anche di movimenti molto piccoli. I tassi di rotazione estremamente elevati rilevati attualmente eccedono il limite superiore del giroscopio in modalità low, impedendo quindi al sensore di riportare in telemetria i movimenti più fini del telescopio spaziale.

Allo scopo di far luce sulla situazione è stata formata una Anomaly Review Board composta da professionisti esperti nella costruzione di questa tipologia di giroscopi, personale delle Operations dell’HST, ingegneri del software di volo, e da altri esperti con il compito di identificare le cause di questo comportamento e per determinare eventuali procedure correttive da mettere in atto da terra.

Se il lavoro del team sarà coronato dal successo, Hubble dovrebbe ritornare alla normale attività con tre giroscopi attivi. Diversamente, il telescopio verrà configurato per essere operativo anche con un solo giroscopio attivo, una configurazione che garantirà comunque un’eccellente lavoro scientifico anche negli anni ’20 e che permetterà così a HST di lavorare in contemporanea al James Webb Space Telescope.

Tutta la suite di strumenti scientifici dello storico telescopio è pienamente funzionante.

Il Safe Mode, come detto, pone il telescopio in una configurazione stabile che ne sospende le osservazioni scientifiche, orientando i pannelli solari verso il Sole per garantire una sufficiente generazione di energia elettrica. HST rimane in questa modalità fino a quando il controllo di missione non riesce a risolvere il problema.

Un giroscopio è un dispositivo che misura la velocità di rotazione di un veicolo spaziale. Quelli installati su Hubble aiutano a guidare il telescopio verso gli obiettivi astronomici da osservare fissandolo ad essi. Per incontrare le stringenti esigenze di puntamento fine, necessarie per lo studio di oggetti astronomici lontanissimi e per ottenere importanti dati scientifici, Hubble è dotato di giroscopi estremamente accurati. Esso preferibilmente ne usa tre per mantenere l’osservatorio il più efficiente possibile, ma è in grado di lavorare in maniera egregia anche con un solo giroscopio.

Nel corso della Servicing Mission 4 del 2009 (Space Shuttle Atlantis, STS-125), gli astronauti avevano installato sei nuovi giroscopi su Hubble. Da allora, tre si sono guastati superando comunque le aspettative di vita operativa. Quando rimangono attivi meno di tre giroscopi, Hubble può comunque continuare a svolgere osservazioni scientifiche secondo una modalità operativa già testata che prevede l’impiego di un solo giroscopio al fine di massimizzare il tempo di vita operativa dell’osservatorio spaziale.

La missione dell’Hubble Space Telescope avrebbe dovuto durare 15 anni ma al momento, lo storico telescopio spaziale è arrivato a ben 28 anni di incredibile attività scientifica.

L’ultima Servicing Mission, avrebbe dovuto estendere la vita operativa di Hubble di altri 5 anni, ma è già arrivata a più di 9 anni.

La missione dell’Hubble Space Telescope è interamente gestita dal Goddard Space Flight Center della NASA di Greenbelt, Maryland.

L’equipaggio dell’STS-125 al lavoro sul Telescopio Spaziale Hubble durante la Servicing Mission 4. (C) NASA.

Fonti: NASA, ForumAstronautico.it

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