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Aperto il portello del modulo BEAM

Un’altra tappa storica è avvenuta oggi sulla Stazione Spaziale Internazionale: l’astronauta NASA Jeff Williams ed il suo collega russo Oleg Skripochka hanno aperto per la prima volta il portello del modulo espandibile BEAM (Bigelw Expandable Activity Module) quando in Italia erano le 10.47 del mattino, e hanno fatto ingresso nello scuro e angusto spazio reso disponibile dopo le lunghe operazioni di gonfiaggio della scorsa settimana.

L’astronauta Jeff Williams della NASA al lavoro dentro al modulo BEAM.

Completata un’accurata verifica della tenuta stagna durata circa 80 ore, l’attento esame  dell’interno svolto da Williams ha confermato che il piccolo modulo era perfettamente intatto, senza tracce di umidità da condensa anche se piuttosto freddo (la temperatura registrata dai termometri segnava circa 6 gradi centigradi). I due astronauti hanno recuperato i dati raccolti dai sensori che hanno monitorato le fasi dell’espansione di BEAM, e hanno provveduto a ritrasmetterli a Bigelow Aerospace per ulteriori analisi. Infine, dopo aver accertato che le bombole di aria compressa usate per la pressurizzazione fossero completamente vuote, il portello di BEAM è stato accuratamente pulito e richiuso.

La rugosa superficie interna di BEAM ripresa da Williams

Nei giorni scorsi era stata notata la mancanza di un giunto di collegamento tra l’impianto di areazione della ISS e il modulo BEAM, ma come efficacemente fatto notare dall’astronauta Jessica Meir, con una mossa degna di McGyver o del più recente Mark Watney, e ripercorrendo le orme della missione Apollo 13, gli astronauti hanno assemblato un degno sostituto utilizzando il materiale già a bordo dell’avamposto orbitale, coadiuvati dai loro colleghi al centro di controllo di Houston.

Il portello di  BEAM non resterà aperto definitivamente, ma sarà chiuso dopo ogni ingresso dell’equipaggio. Gli ingegneri di Bigelow si aspettano che gli astronauti non avranno il tempo di effettuare più di sei o sette ingressi l’anno. Intanto martedì e mercoledì verranno installati al suo interno altri sensori, dedicati al monitoraggio della temperatura, dei livelli radioattivi e di segni di micro impatti.

Immagini: (C) Nasa Tv

 

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