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L+15: “Trasformare il caffè di oggi nel caffè di domani”

Samantha Cristoforetti con un serbatoio di salamoia nell'ATV-5. Credit: ESA/NASA

Samantha Cristoforetti con un serbatoio di salamoia nell'ATV-5. Credit: ESA/NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 08/12/2014):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorno di missione 15 (8 dicembre 2014)—Oggi ho avuto modo di spostarmi ancora galleggiando lungo tutto il percorso all’indietro fino all’ATV, questa volta portando con me un grande serbatoio di salamoia.

Cos’è la salamoia, potreste chiedervi? Mettiamola così: la salamoia è ciò che rimane dopo che abbiamo finito di “trasformare il caffè di ieri nel caffè di domani”, come il collega astronauta Don Pettit ha memorabilmente detto (non so se stesse citando qualcun altro!).

Come potreste sapere, ricicliamo l’urina a bordo grazie a un’attrezzatura chiamata Urine Processing Assembly [impianto di trasformazione dell’urina—N.d.T.] o UPA, da cui si ottengono due prodotti: uno che diventerà acqua potabile dopo un ulteriore trattamento nel Water Recovery System [sistema di recupero dell’acqua—N.d.T.], e poi gli scarti, un concentrato di tutta la roba nella vostra urina che non volete certamente che entri a far parte della vostra futura tazza… em, sacca di caffè.

La salamoia viene raccolta nel serbatoio di riciclaggio: quando questo si riempie, lo portiamo fuori e lo facciamo fluttuare verso l’ATV per trasferire la salamoia in uno dei grandi serbatoi per i liquidi—naturalmente, dopo avere pompato fuori tutta l’acqua che potrebbe essere stata lanciata sull’ATV in quello specifico serbatoio!

Solo la toilette nel Nodo 3 è direttamente collegata all’Urine Processing Assembly. Nella toilette del Modulo di Servizio, usata principalmente dai nostri compagni di equipaggio russi, l’urina viene raccolta in un serbatoio. Naturalmente, per il nostro bilancio dell’acqua di bordo abbiamo bisogno di trasformare anche quell’urina, così alcuni serbatoi pieni di urina si materializzeranno periodicamente in una posizione di stivaggio temporanea nel Nodo 1, e trasferiremo progressivamente l’urina all’UPA.

Se siete fra quelli che trovano questo piuttosto fastidioso o perfino disgustoso, cercate di vederlo in questo modo: la nostra nave spaziale Terra è, fra le molte altre cose, un gigantesco UPA. Semplicemente, non siamo abituati a pensare alla storia precedente delle molecole d’acqua nella nostra bevanda: non avrebbe molto senso, vero? Nemmeno sulla ISS ci pensiamo!

Fra l’altro, devo dichiararmi colpevole e ammettere che oggi non ho per niente contribuito al bilancio dell’acqua. Ma è per una buona ragione: la scienza! Sto facendo una raccolta delle urine delle 24 ore, così dovremo togliere dalla nostra acqua di bordo tutte le mie provette piene, ormai al freddo nel congelatore Melfi. È una di quelle cose per le quali siete un po’ nervosi la prima volta, perché è facile combinare un pasticcio in assenza di peso, ma sono felice di poter dire che è andato tutto liscio e facile!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

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