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Nuovi accorgimenti per proteggere le ruote di MSL

Per proteggere ed evitare ulteriori danni alle ruote del rover Curiosity verranno adottati alcuni accorgimenti che prevedono anche la la guida in retromarcia e la scelta di nuovi percorsi su terreni più “morbidi”.

Ad inizio febbraio Curiosity aveva attraversato una duna sabbiosa (“Dingo Gap”) per raggiungere il suo prossimo obiettivo scientifico (“Kimberley”), uno spiazzo dove si uniscono tipologie diverse di terreno, un ottimo luogo in cui usare il trapano.

Immagine Mastcam (colorata) mostra l’attraversamento del “Dingo Gap” lo scorso 9 febbraio. La distanza fra le tracce delle ruote è circa 2,7 metri.

Il percorso che condurrà MSL da “Dingo Gap” a “Kimberley” (in giallo il tratto che il rover deve ancora percorrere).

Il percorso prescelto premetteva di evitare una zona rocciosa che avrebbe potuto danneggiare ulteriormente le ruote del rover. Tuttavia anche la sabbia presenta non pochi pericoli: Spirit e Opportunity, in passato, sono rimasti intrappolati nelle dune in alcune occasioni. Opportunity nel 2005 riuscì ad uscire da una duna dopo più di un mese di tentativi, Spirit, invece, è rimasto intrappolato nella sabbia in una zona poco illuminata durante un intero inverno marziano, cosa che ne ha decretato la fine della missione a causa della mancanza di energia per gli strumenti di bordo.

La ruota sinistra frontale del Rover durante il sol 469 (30 novembre 2013): visibili graffi ammaccature e fori. Immagine ottenuta con la fotocamera Mars Hand Lens Imager (MAHLI).

I danni alle ruote di MSL sono stati notati già verso la fine dello scorso anno, era previsto che le ruote del rover potessero subire graffi e ammaccature durante la missione, tuttavia i danni riscontrati sono decisamente più importanti di quanto ci si aspettasse in fase di programmazione della missione a solo un anno e mezzo dall’atterraggio, dopo aver percorso circa 5 km e mezzo.
Grazie all’uso del braccio robotico le ruote sono state ispezionate alcune volte, sono stati notati parecchi fori e segni sulle strutture di alluminio.

Ora l’attenzione degli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory sarà quella di programmare percorsi più favorevoli verso il Monte Sharp: grazie alle immagini degli orbiter marziani verranno studiati tragitti che apparentemente non presentano asperità o rocce acuminate. L’arrivo alla pendici del monte rimane programmato per la prossima estate.

Le osservazioni degli orbiter indicano che le pendici del monte nascondo minerali di tipo argilloso che potrebbero essere stati depositati dall’acqua nel passato più remoto del pianeta. Queste striature sulle pendici sono già state avvisate dalla fotocamera panoramica di MSL.

Curiosity ha già avuto occasioni di esplorare un antico alveo fluviale, confermando che questa zona avrebbe potuto ospitare forme microbiche di vita quando Marte era più caldo e umido.

L’intero percorso di MSL durante 546 sol, dal momento dell’atterraggio al 18 febbraio 2014.

Fonte: SFN, JPL.

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