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ISS Daily Report – Domenica 17 Aprile 2011

ISS Daily Report Domenica 17 Aprile 2011

Nella data di oggi 41 anni fa terminava con un happy end l’avventura di Apollo 13, iniziata sei giorni prima e abortita dopo un problema ad un serbatoio di ossigeno che aveva danneggiato parte del sistema elettrico del veicolo.

A bordo della Stazione, Dmitri ha impiegato 15 min per trasferire il suo ultimo video per il progetto Dmitri’s Roskosmos “videoblog”.

Con Alexander intento a produrre documentazione fotografica, Andrei ha continuato a smontare l’esperimento ESA (KONTUR) REU (Robotic External Unit) una sorta di piccolo braccio robotico. Il cuore del sistema è rappresentato da un braccio con due gradi di libertà, un “dito” metallico e una videocamera stereo. Portato nel 2005 era stato posto all’esterno del modulo SM. L’esperimento sviluppato dall’agenzia spaziale tedesca DLR voleva soprattutto esplorare le capacità di controllo da remoto. L’equipaggiamento ritornerà a Terra.

Nella tarda giornata, Cady Coleman ha allestito quanto necessario per la raccolta di campioni di sangue sulla base di una importante ricerca medica dell’agenzia canadese CSA sul comportamento cardiovascolare su lungo termine e promossa dall’Università Canadese di Waterloo. Infatti precedenti test medici hanno dimostrato che gli astronuati che restano per lungo tempo nello Spazio subiscono cambiamenti alla struttura dei vasi sanguigni che invecchiano si, come sulla Terra (nel senso che si irrigidiscono e perdono elasticità), ma più velocemente cioè nel giro di pochi mesi, invece che anni. Questo comporta una serie di conseguenze, tra le più evidenti la pressione sanguigna che influenza il flusso di sangue agli organi principali dell’organismo. Sei astronuauti internazionali partecipano a questo programma, ciascuno restando per sei mesi sulla Stazione Internazionale. I loro campioni di sangue saranno restituiti allo staff dell’Università per analisi approfondite su proteine e marker ormonali, tutto ciò per comprendere il fenomeno e preparare le opportune contromisure mediche per i voli spaziali di lunga durata. Ovviamente questi studi possono avere ricadute positive anche per coloro che sulla Terra soffrono di problemi simili.

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