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NASA: Continuano le difficoltà per l’abbandono delle unità di misura imperiali

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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È stata pubblicata il 29 marzo una revisione, svolta dall’Office of Inspector General della NASA, riguardo la richiesta da parte del Programma Constellation di permettere un’eccezione alla direttiva che impone all’agenzia spaziale statunitense di dismettere il sistema imperiale per impiegare in futuro il sistema internazionale di unità di misura.

Il programma Constellation, infatti, ha recentemente chiesto di annullare la decisione di due anni fa di implementare le unità di misura SI (metro e chilogrammo) come sistema standard, per poter continuare ad usare le unità di misura abituali degli Stati Uniti (piedi, libbre e oncie).

La revisione, oltre a dare un parere negativo sulla richiesta, non ha mancato di evidenziare le problematiche che questa transizione complicata sta generando all’interno dell’agenzia.

Per quanto riguarda il tema particolare della revisione, si legge infatti: “Abbiamo concluso che la richiesta […] non risponde chiaramente ai criteri NASA che garantiscono tale eccezione. Inoltre, la richiesta non considera adeguatamente l’impatto a lungo termine della decisione sui futuri progetti NASA. […] La richiesta dagli ufficiali del programma Constellation suggerisce che implementare il sistema metrico non sia pratico e che il suo uso possa incrementare il rischio e minacciare il successo della missione. Comunque, abbiamo trovato una documentazione contraddittoria per quanto riguarda l’attestazione della praticità dell’implementazione del sistema metrico come sistema principale di misura nel programma Constellation. In aggiunta, altri documenti del programma Constellation che abbiamo revisionato smentiscono l’idea che l’implementazione del sistema metrico incrementerebbe il rischio in questo programma. Abbiamo anche trovato che né il programma Constellation né l’ingegnere capo NASA hanno pienamente stabilito l’impatto a lungo termine sull’agenzia della decisione di ritardare l’uso del sistema metrico.”

Ma oltre a questo, l’ufficio in questione ha esaminato la NPD (NASA Policy Directive) che regolamenta la transizione, ed ha rilevato che essa “è manchevole in diversi aspetti. In primo luogo […], non definisce il termine “aggiunge un rischio accettabile”, generando così differenti interpretazioni dei rischi che i programmi possono citare quando cercano un’eccezione all’uso del sistema metrico. In secondo luogo, la NPD non fornisce un meccanismo per la rivalutazione delle eccezioni in caso o nuovi progetti vengano aggiunti ad un programma esentato, o migliori la disponibilità di componenti basati su unità metriche.

Anche il problema economico della transizione viene discusso. Gli ufficiali del programma Constellation hanno infatti stimato un costo di 368 milioni di dollari, “dovuto principalmente al riutilizzo di hardware e software dai precedenti programmi NASA, incluso lo Space Shuttle, che non facevano uso del sistema metrico, e che perciò richiedono revisioni ai documenti ingegneristici, ai piani di test, all’equipaggiamento di test, alle strutture, all’allenamento ed alle operazioni. Secondo l’ingegnere capo ed il management del programma Constellation, i 368 milioni di dollari richiesti dal sistema metrico sarebbero meglio spesi nella mitigazione dei rischi con priorità maggiore del programma.”

Infine, il documento nota come la transizione è resa difficile dal dipartimento della difesa statunitense, che non ha ancora adottato il sistema metrico come standard manifatturiero per i suoi progetti. Infatti il dipartimento ha una notevole influenza sull’industria aerospaziale a causa del peso dei suoi contratti. e che quindi “la NASA non sarà in grado di migrare facilmente al sistema metrico a causa della mancanza di componenti aerospaziali progettati con le unità di misure metriche”.

Fonte: NASA Office of Inspector General (link al documento originale)

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