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Il Giappone debutta con il nuovo veicolo cargo HTV-X1 diretto alla ISS

HTV-X1

Immagine artistica dell'HTV-X1 in volo verso la ISS. Crediti: NASA

Domenica 26 ottobre l’Agenzia spaziale giapponese (JAXA – Japan Aerospace Exploration Agency) ha confermato che il veicolo cargo HTV-X1 è entrato correttamente in orbita ed è ora in viaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Il lanciatore H3 è decollato alle 09:00 del mattino locali dal Centro spaziale diTanegashima, che si trova sull’omonima isola nella Prefettura di Kagoshima, iniziando l’ascesa verso l’orbita. Dopo circa quindici minuti, HTV-X1 si è separato dal secondo stadio del razzo, suscitando entusiasmo e soddisfazione nella sala di controllo della JAXA. Il lancio assume un valore particolarmente significativo: è infatti la prima volta dopo cinque anni, ovvero dal pensionamento della precedente generazione di HTV, che il Giappone invia rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale. Il decollo era originariamente programmato per il 23 ottobre ma è stato rimandato di qualche giorno a causa del meteo avverso.

Con un commento su X l’astronauta Kimiya Yui spera nelle condizioni meteorologiche favorevoli per una nuova data di partenza dopo il rinvio del 23 ottobre e che raffigura una teruteru bōzu, la tradizionale bambolina di carta velina simbolo di buon auspicio in Giappone

Il presidente della JAXA, Hiroshi Yamakawa, ha dichiarato durante la conferenza organizzata per il lancio che la navicella HTV-X1 rappresenta il ruolo sempre più decisivo e centrale che il Giappone deve rivestire per la ISS.

HTV-X, il cui costo è stato di circa 214 milioni di euro, è stata sviluppata a partire dalla collaborazione tra JAXA e la società Mitsubishi Heavy Industries. Lo si può considerare come il successore di HTV (ne mantiene infatti la prima parte del nome) che tra il 2009 e il 2020 ha rifornito con successo l’avamposto spaziale per ben nove volte. Il nuovo veicolo, con una lunghezza di circa 9 metri e un diametro di 4,4, pesa 16 tonnellate e può trasportare fino 5,8 tonnellate di carico utile (di cui circa 4 nella stiva e 1,8 nella sezione non pressurizzata). Il lancio è stato inoltre il debutto di H3 con quattro razzi a combustibile solido, due in più rispetto alla configurazione usuale del lanciatore.

Rispetto al predecessore, inoltre, HTV-X ha una flessibilità decisamente maggiore: è possibile infatti stoccare carichi utili critici e velocemente deperibili (ad esempio campioni biologici per esperimenti scientifici) a 24 ore prima della partenza.

Il Centro Spaziale di Tanegashima, luogo di lancio di HTV-X1. Crediti: JAXA

Il carico trasportato verso la stazione spaziale in questo caso comprende azoto, ossigeno, acqua, rifornimenti di varia natura, tra cui anche cibo (fresco e a lunga conservazione) e strumentazione scientifica che gli astronauti utilizzeranno in orbita per esperimenti di varia natura. L’arrivo del veicolo cargo alla stazione spaziale, attualmente inserito in un’orbita ellittica intorno alla Terra, è previsto tra tre giorni. L’astronauta giapponese Kimiya Yui avrà l’onore di manovrare il braccio robotico Canadarm2 per afferrare HTV-X1, un’operazione in gergo chiamata berthing o “attracco assistito” che si concluderà con l’aggancio al boccaporto inferiore del modulo Harmony.

Il suffisso “X” indica il carattere sperimentale del veicolo (eXperimental), destinato a testare nuove tecnologie di attracco in vista della versione futura per il Lunar Gateway, l’HTV-XG, dove l’autonomia sarà fondamentale. Per HTV-X1 sarà ancora necessario l’intervento del braccio robotico Canadarm2, lungo 17 metri e sviluppato dall’Agenzia spaziale canadese CSA-ASC, per connettere il veicolo alla stazione spaziale, mentre solo a partire da HTV-X2 (previsto per il 2026) inizieranno le sperimentazioni delle manovre di attracco automatico.

Il viaggio di HTV-X1 è ancora lungo: può infatti rimanere ancorato alla stazione spaziale fino a un massimo di 6 mesi, ma è previsto che, dopo il distacco, possa operare fino a 18 mesi sia allo scopo di effettuare esperimenti scientifici e tecnologici in orbita sia come base per il lancio di piccoli satelliti.

Fonte: japantimes

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