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IXV è pronto per il primo volo

L9mballaggio contenente lo IXV pronto per essere trasferito alla base di Kourou. Credit: ESA

L’Intermediate eXperimental Vehicle (IXV), spazioplano sperimentale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è stato inviato alla base spaziale del Guyana Space Centre di Kourou nella Guyana Francese, in vista del primo volo suborbitale.

Lo scorso 23 settembre 2014 IXV è partito dall’aeroporto di Amsterdam in Olanda a bordo di un aereo cargo Antonov AN-124-100M per giungere all’alba del 24 settembre all’aeroporto di Kourou in Guyana Francese, per le verifiche e l’integrazione con il razzo vettore Vega in vista del lancio previsto per il prossimo 18 novembre 2014.

Nel filmato pubblicato sul canale YouTube CNES CSG l’arrivo di IXV all’aeroporto di Kourou:

Nel frattempo, lo scorso 18 settembre 2014 il primo stadio a propellente solido del vettore Vega, denominato da ESA VV04 in quanto quarto esemplare di questo vettore, è stato spostato per mezzo di una piattaforma semovente dall’edificio Booster Integration Building dello Spazioporto di Kourou fino alla rampa di lancio SLV dove, alla fine della preparazione del vettore Vega, verrà integrato con lo spazioplano IXV.

Nel filmato pubblicato sul canale YouTube CNES CSG lo spostamento del primo stadio di Vega VV04:

Prima dell’integrazione con il razzo vettore Vega, lo spazioplano IXV verrà inserito all’interno di una copertura aerodinamica (fairing) che servirà a proteggerlo dall’esposizione alle sollecitazioni aerodinamiche che raggiungeranno la massima entità nelle fasi iniziali del lancio.

Il vettore Vega lanciato da Kourou immetterà lo spazioplano IXV in una traiettoria suborbitale che lo porterà a concludere il proprio volo con il rientro nella atmosfera terrestre al di sopra dell’Oceano Pacifico.

Panoramica del volo suborbitale di IXV. Credit: ESA-J. Huart

Raggiunta un’altitudine di circa 320 km, IXV si separerà dal terzo stadio del vettore Vega per proseguire in una traiettoria parabolica che lo porterà ad una altitudine massima di circa 450 km.

Nel ricadere verso la Terra, IXV raggiungerà una velocità massima di 7,5 km/s al momento in cui verrà a contatto con gli strati superiori dell’atmosfera terrestre a circa 120 km di altezza, condizione rappresentativa del rientro da una normale missione in orbita intorno alla Terra.

Immagine artistica di IXV al rientro in atmosfera. Credit: ESA.

Durante le condizioni di volo ipersonico e supersonico che IXV incontrerà nella fase di rientro nell’atmosfera terrestre, IXV manterrà il proprio assetto sotto il controllo dei propulsori e dei flap di cui è dotata, mentre verranno registrati i dati provenienti dai sensori disposti su tutta la superficie dello spazioplano, informazioni non ricavabili in laboratorio.

La disposizione dei sensori applicati sullo scudo termico di IXV. Credit: ESA.

Nel filmato pubblicato sul sito di ESA, l’animazione delle varie fasi del volo di IXV:

Terminato lo scorso maggio 2014 l’assemblaggio presso gli stabilimenti di Thales Alenia Space Italia siti in Torino, il prototipo di IXV che verrà utilizzato per il lancio suborbitale del prossimo novembre 2014 è stato sottoposto presso il centro di ricerca European Space research and TEchnology Center (ESTEC) dell’ESA sito presso Noordwijk in Olanda, a diverse serie di test in laboratorio, effettuati fra giugno e agosto 2014, per verificarne il comportamento nelle condizioni di stress acustico e di vibrazioni a cui sarà sottoposto durante la fase di lancio.

Nei filmati seguenti, pubblicati sul sito di ESA, alcuni degli esperimenti a cui è stato sottoposto lo spazioplano IXV prima di essere inviato a Kourou per il lancio.

Determinazione del centro di gravità:

Simulazione delle vibrazioni al momento del lancio:

Test di separazione di IXV dal razzo vettore Vega:

Un precedente prototipo di IXV, esposto presso lo ESTEC, è stato usato lo scorso 19 giugno 2013 per il test di discesa e di ammaraggio al largo delle coste della Sardegna.

Nelle ambizioni di ESA, le informazioni che verranno ricavate dal prossimo lancio di IXV serviranno per la progettazione di una nuova famiglia di capsule spaziali riutilizzabili, capaci di trasportare differenti tipologie di carichi in orbita terrestre e in grado ti tornare sulla Terra atterrando come un aereo sulle piste di un aeroporto.

Fonte e Image credit: ESA.

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