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Hubble trova un pianeta blu

Hubble Space Telescope (HST)

Hubble Space Telescope (HST). Credit: NASA

Gli astronomi della NASA, usando il telescopio spaziale, sono riusciti per la prima volta a dedurre il colore di un esopianeta, distante 63 anni luce.
Il pianeta è noto come HD 189733b, ed è uno dei più vicini a noi tra quelli la cui orbita li porta a porsi direttamente fra la Terra e la loro stella primaria. Lo spettrografo di Hubble misura le variazioni di colore della luce del pianeta prima, durante e dopo il passaggio dietro la stella. Gli astronomi hanno osservato che la luce diviene meno intensa nella regione blu dello spettro, ma non in quella rossa o verde, quando il pianeta è nascosto dietro la stella; da qui l’intuizione che l’oggetto che periodicamente si nasconde debba essere di colore bluastro.
Osservato da vicino, il pianeta in questione apparirebbe di un colore blu intenso, molto simile a quello della Terra vista dallo spazio e ben più scuro dei nostri Urano e Nettuno. Ma ogni similitudine finisce qui.
HD 189733b appartiene ad una classe di oggetti denominata “gioviani caldi”, le cui orbite li portano pericolosamente vicini alle loro stelle primarie. Nel suo caso, la distanza dall’astro è di meno di cinque milioni di chilometri, e la risultante forza di attrazione ne ha fermato la rotazione sull’asse, congelando un lato in un eterno “giorno” e l’altro in una “notte” buia e più fredda.
La temperatura diurna supera i 1300 gradi centigradi, e potrebbero verificarsi uragani di piogge vetrose con venti a settemila chilometri orari. Infatti il colore blu-cobalto non deriva dalla presenza di oceani, bensì da una atmosfera surriscaldata con nuvole impregnate di particelle di silicati. Queste ultime, condensandosi nell’estremo calore, potrebbero formare delle piccole gocce di vetro che diffonderebbero la luce blu più di quella rossa.
Nel 2007, un altro telescopio spaziale, lo Spitzer, aveva mappato l’emissione infrarossa dell’esopianeta, determinando la differenza di temperatura fra il lato in ombra e quello esposto in circa 260 gradi. Questa differenza origina i violentissimi moti convettivi nell’atmosfera di questo turbolento pianeta, con i venti che soffiano dal lato caldo verso quello freddo.

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