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Problemi dopo il lancio per la missione russa Phobos-Grunt

Martedi 8 Novembre dal cosmodromo di Bajkonur è stata lanciata, a bordo di un vettore Zenit-2, la sonda russa Fobos-Grunt alla volta di Marte; il lancio da parte del vettore ha avuto pieno successo immettendo dopo 11 minuti la sonda nella corretta orbita terrestre di parcheggio.

Distaccatasi dal vettore, la sonda, avrebbe dovuto avviare due volte i propri motori per immettersi nell’orbita parabolica alla volta del pianeta rosso, ma entrambe le accensioni non sono avvenute.

La sonda Phobos-Grunt ha come obiettivo principale quello di atterrare sul grande satellite di Marte Phobos nel Febbraio 2013, raccogliere 50-100g di terreno e riportarlo a terra nell’Agosto 2014.

Con le sue 13 tonnellate di peso è la più grande sonda interplanetaria mai lanciata e fa anche da taxi ad un mini satellite cinese del peso di 125kg, chiamato Yinghuo-1 e che dovrà essere immesso in orbita una volta che la sonda avrà raggiunto marte nel settembre 2012, regalando così alla Cina il suo primo satellite in orbita marziana.

Secondo gli esperti russi i motori non si sono avviati poiché i computer di navigazione non hanno dato l’ok a causa dell’errato, o presunto errato, orientamento (assetto) della sonda, molto probabilmente dovuto a dei problemi agli star traker che ne forniscono le informazioni.

A questo punto i tecnici russi hanno solo tre giorni di tempo per cercare di capire cosa è andato storto e rimediare immettendo nei computer di bordo del nuovo codice in grado di avviare i motori al momento giusto e con l’assetto giusto.

Secondo esperti americani se effettivamente il problema è stato quello indicato ci sono ancora buone speranze di recuperare questa missione, le batterie a bordo sono cariche e l’orbita resterà utile per l’iniezione verso Marte appunto per tre giorni.

Questa missione, costata 170 milioni di dollari, ha come obiettivo secondario riportare la Russia in una posizione primaria rispetto al mondo nella conquista dello spazio, va però ricordato che i precedenti tentativi di una missione simile, messi in atto sempre dalla Russia, e con sonde prodotte sempre dalla NPO Lavochkin, azienda specializzata nella produzione di sonde interplanetarie, negli anni passati sono finite male, l’ultima nel 1996 è finita sulle Ande del Cile o della Bolivia…

Approfondimento:
Star Tracker: si tratta di uno strumento fondamentale per definire l'orientamento di un qualsiasi veicolo spaziale, è composto fondamentalmente da tre componenti: una fotocamera, un database di informazioni, ed un computer di elaborazione.
La fotocamera prende un immagine dello spazio, il computer individua i tre punti più luminosi presenti nell'immagine e crea così un triangolo del quale ricava le lunghezze dei tre cateti ed i tre angoli che essi formano. Poichè la posizione delle stelle rispetto a praticamente tutto il Sistema Solare è fissa, i triangoli che si possono creare con le circa 2000 stelle più luminose sono limitati e tabulati nel database indicato prima. Viene quindi scoperto quale triangolo si sta visualizzando in quel momento paragonando i 6 numeri prima ricavati con il database e da li si capisce l'orientamento (assetto) della nave spaziale.
E' anche possibile che nel momento in cui il sistema acquisisce la foto vi sia la luna, la terra od il Sole nel fotogramma e quindi l'immagine venga "bruciata" dalla forte luminosità di questi oggetti, per questo normalmente a bordo si installano almeno due star traker che puntano in direzioni diverse.

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