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NASA seleziona tre avveniristiche missioni dimostrative

La NASA ha comunicato lo scorso lunedì 22 agosto di aver selezionato tre missioni spaziali con le quali verranno testate nuove, innovative tecnologie, fino ad oggi poco sperimentate nell’ambito dell’esplorazione spaziale.

I progetti vedranno lo sviluppo di una vela solare spaziale, di un orologio atomico per i viaggi spaziali, e un sistema di comunicazione ottico (via laser) per sistemi spaziali. Queste tre missioni sono state selezionate per il loro potenziale di sviluppo in tecnologie tangibili, realizzabili in tempi relativamente ravviciniati, e imbarcabili sui mezzi spaziali NASA in realizzazione per i futuri programmi di esplorazione del cosmo.

“Queste missioni dimostrative di nuove tecnologie miglioreranno le nostre comunicazioni, la navigazione e la propulsione spaziale, e consentiranno la realizzazione di missioni altrimenti impossibili con sistemi che aumenteranno le capacità generali dell’industria aerospaziale degli Stati Uniti”, ha dichiarato il Capo Tecnologo della NASA Bobby Braun dai suoi uffici di Washington DC, che poi ha aggiunto: “Le comunicazioni ottiche favoriranno la trasmissione rapida verso terra dell’enorme mole di dati legata alle missioni con equipaggio umano dirette verso le nuove frontiere. Gli orologi atomici ad alte prestazioni saranno il fondamento di sistemi di guida e di calcolo della posizione nello spazio profondo capaci di una precisione prima impossibile da raggiungere, un fattore che contribuirà anche a contenere il consumo di propellenti destinati alle correzioni di rotta e al mantenimento dell’assetto delle nuove astronavi in realizzazione”.

Le tre proposte selezionate sono le seguenti:

Le “Technology Demonstration Missions” sono un passaggio basilare per il ruolo che NASA gioca come incubatore di nuove tecnologie. Sono il contesto ideale dove dar prova della fattibilità e della capacità di venire integrate nelle future missioni.

La missione Laser Communications Relay porterà in volo e certificherà un sistema valido, affidabile ed economico per realizzare comunicazioni con larghezze di banda fino a 100 volte maggiori di quelle a disposizione attualmente.

La missione Deep Space Atomic Clock manderà nello spazio un orologio atomico miniaturizzato a ioni di mercurio, 10 volte più accurato dei sistemi attuali. Il volo sarà condotto come “piggyback” di un satellite Iridium, e utilizzerà il segnale GPS per dimostrare la capacità di calcolare l’orbita in maniera super precisa, confermando le prestazioni attese per l’orologio.

La missione Solar Sail prevede il dispiego e l’utilizzo di una vela solare 7 volte più grande di quelle volate in precedenza su altre missioni. Questa tecnologia propulsiva è potenzialmente impiegabile in un ampio spettro di scenari, incluso un sistema di allarme rapido per i brillamenti solari, così come metodo economico per la rimozione di detriti spaziali o come sistema propulsivo da utilizzarsi parallelamente ai classici motori a razzo su missioni dirette all’esplorazione del sistema solare esterno. Questa missione vedrà la collaborazione di tre entità: l’agenzia NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), la NASA e l’azienda californiana  L’Garde Inc.

L’orologio atomico e la vela solare saranno pronti a partire entro tre anni, mentre lo sviluppo del sistema di comunicazione ottico richiederà un anno in più. L’investimento totale di NASA per tutte e tre le missioni ammonta a circa 175 milioni di dollari, ma la cifra sarà definitivamente accertata solo dopo l’approvazione del bilancio NASA 2012 attualmente in discussione nel parlamento statiunitense. Il budget sarà sufficiente non solo per la realizzazione dei carichi paganti, ma anche per il lancio, le infrastrutture da creare a terra e per il personale necessario a due anni di studi post lancio. Per mantenere bassi i costi tutti e tre gli esperimenti voleranno come “ospiti” di altre missioni, con lanci programmati per il 2015 e 2016.

Le “Technology Demonstration Missions” sono gestite dall’ufficio del Capo Tecnologo NASA.

Ulteriori informazioni al sito http://www.nasa.gov/oct

Fonte: NASA 1 e 2

Le immagini sono (C) NASA

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