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Galileo al decollo

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Secondo quanto annunciato martedì 24 maggio dalla Commissione Europea, i primi due satelliti operativi del sistema di navigazione satellitare europeo verranno lanciati il prossimo 20 ottobre dallo spazioporto di Kourou, in Guiana Francese. Questo sarà il primo di una lunga serie di lanci che porterà alla fornitura di un primo servizio di navigazione satellitare già nel 2014. La costellazione Galileo sarà quindi completata nel 2019.

Antonio Tajani, vice presidente della Commissione Europea, e commissario per l’industria e l’imprenditoria, ha dichiarato: “L’Europa sta dimostrando che ha la capacità per essere all’avanguardia dell’innovazione tecnologica. Migliaia di piccole e medie imprese europee potranno individuare opportunità di business, creando e sviluppando prodotti basati sulle future infrastrutture di Galileo. I soldi per Galileo sono un buon investimento per la competitività e l’indipendenza europea e conto sulla collaborazione degli Stati Membri per trovare una soluzione per il finanziamento del completamento del progetto”

Il programma Galileo è un’iniziativa dell’UE per la creazione di un sistema di navigazione satellitare civile ad alta precisione. La decisione sulla data del primo lancio arriva a conclusione di un processo di valutazione scrupoloso sotto la direzione dell’ESA, che ha ritenuto soddisfacenti gli attuali progressi sia sul segmento spaziale, sia su quello terrestre. Il servizio preliminare, che sarà fornito nel 2014/2015, sarà basato su una costellazione iniziale di 18 satelliti mentre, al completamento, Galileo sarà costituito da un totale di 30 satelliti orbitanti ad una quota di 23.600 km e distribuiti su tre piani orbitali.

Galileo sarà in grado di rendere l’Europa indipendente in un settore tecnologico strategico, a beneficio di industrie quali la distribuzione elettrica e le telecomunicazioni. Si stima che Galileo possa portare un beneficio di 60 miliardi di euro all’economia europea in un periodo di 20 anni, in termini di nuovi introiti per l’industria e di benefici sociali ai cittadini europei.

Fonte: Commissione Europea

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