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STS-122 FD9 EVA3

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

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Oggi è stata effettuata da Rex Walheim e Stan Love la terza e ultima attività extraveicolare, dedicata in gran parte al completamente del laboratorio Europeo Columbus per quanto riguarda la parte esterna.
Primo task della giornata era l'installazione del payload esterno SOLAR, un mini-osservatorio solare composto da tre strumenti: SOL-ACES (Solar Auto-Calibrating Extreme Ultraviolet (EUV)/Ultraviolet (UV) Spectrophotometers), SOLSPEC (Solar Spectrum Measurement) e SOVIM (Solar Variability and Irradiance Monitor).
Per il trasferimento si è utilizzato il braccio robotico con alla sua estremità Rex Walheim che dalla stiva dello shuttle ha portato manualmente l'esperimento sulla piattaforma esterna del Columbus dove è stato fissato. Successivamente sempre utilizzando il braccio è stato prelevato il giroscopio guastotosi mesi fa e dalla EP2, vicino al Quest, dove era fissato, è stato spostato nella stiva dell'Atlantis fissandolo nel punto che fino a poco prima era occupato da SOLAR.
Infine si è prelevato EuTEF, il secondo esperimento esterno di Columbus, e come il precedente è stato montato in una delle quattro piattaforme esterne del laboratorio Europeo.
EuTEF è una piattaforma esterna che contiene esperimenti da lasciare per lunghi periodi in ambiente spaziale per analizzarne i cambiamenti, in tutto sono otto e misureranno le radiazioni, i detriti spaziali, l'ossigeno atomico ecc.
Una volta fissato anche questo elemento si è conclusa anche l'installazione dei corri-mano utilizzati dagli astronauti nelle EVA per tenersi sul Columbus completando quindi tutti i lavori esterni previsti sul Laboratorio.
Prima di terminare la EVA si è effettuata un'ispezione fotografica alla zona del microimpatto rilevato nei giorni scorsi sul Quest e provando anche, con un simulacro di un guanto, l'eventualità che fosse proprio questo danno, con bordi taglienti, la causa dei ripetuti danni ai guanti rilevati nei mesi scorsi.
Dalle prime impressioni sembra però che lo strofinamento del campione non abbia dato i risultati sperati non venendo rovinato dalla parte danneggiata. La causa sarà probabilmente da ricercare altrove.
L'orbiter rimane in ottime condizioni, uno dei problemi con le telecamere è stato abbandonato effettuando poi le ispezioni una volta a terra, mentre un'altro è stato risolto modificando i cablaggi e i connettori.
Rimaneva solo qualche piccolo problema nell'imballaggio del BMRRM rimosso a fine Gennaio che ha creato diversi grattacapi per ingombri e peso ma che dovrebbe essere stato impacchettato definitivamente utilizzando molti lacci e molta schiuma rubando un po' di spazio ad altro materiale.
Domani giornata abbastanza tranquilla dedicata ancora all'attivazione del Columbus con qualche ora di libertà per gli equipaggi.

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