L’azienda statunitense Blue Origin, fondata da Jeff Bezos, ha annunciato una serie di aggiornamenti significativi per il suo lanciatore New Glenn, pensati per aumentarne le prestazioni e migliorare l’affidabilità complessiva. Questi miglioramenti saranno introdotti progressivamente nelle missioni future, a partire da NG-3, il prossimo volo programmato.
Secondo quanto comunicato dall’azienda, gli aggiornamenti interessano diversi aspetti del veicolo, dall’avionica alla propulsione, fino alla struttura del razzo, con l’obiettivo di rendere il riutilizzo del lanciatore più rapido. La maggiore riutilizzabilità e la ridotta manutenzione tra un volo e l’altro permetteranno di aumentare la cadenza di lancio, rendendo New Glenn più competitivo sul mercato delle missioni commerciali e scientifiche.
Tra le principali innovazioni introdotte vi sono un’ogiva riutilizzabile, progettata per sveltire le operazioni di preparazione del carico utile, un serbatoio rivisto che riduce i costi e migliora la gestione dei propellenti, e un sistema di protezione termica più efficace e riutilizzabile, studiato per accorciare i tempi tra un lancio e l’altro, garantendo una maggiore sicurezza al rientro del primo stadio.
Per quanto riguarda la propulsione, una delle migliorie più significative riguarda i motori dei due stadi del lanciatore. I singoli BE-4 del primo stadio, che durante i test hanno già raggiunto 2.779 kN di spinta, beneficeranno dell’aumento garantito dal sottoraffreddamento dei propellenti, passando dagli attuali 2.445 kN a 2.847 kN entro la fine dell’anno. Di conseguenza, la capacità complessiva dei sette motori del primo stadio crescerà da 17.219 kN a 19.928 kN. Anche lo stadio superiore vedrà un salto prestazionale analogo: ciascun motore BE-3U, che nei test a terra ha già dimostrato 941 kN di spinta, aumenterà la propria capacità dagli attuali 1.423 kN a 1.779 kN. Questo incremento si tradurrà in prestazioni superiori per l’intero stadio superiore, migliorando la capacità di trasporto del lanciatore e ampliandone le possibili destinazioni nello spazio.
In generale si può affermare che Blue Origin sta utilizzando i motori BE-4 e BE-3U in modo prudenziale, con livelli di spinta ancora lontani dal massimo potenziale: c’è margine per estrarre più potenza man mano che l’affidabilità cresce, e le prestazioni compresa la lentezza al decollo del New Glenn dovuta a un rapporto peso/spinta conservativo miglioreranno progressivamente con l’esperienza accumulata nei primi lanci.
Il prossimo passo nello sviluppo di New Glenn prevede l’introduzione di un razzo di classe super-pesante, denominato New Glenn 9×4, così chiamato in riferimento al numero di motori presenti su ciascuno stadio. Questa versione è pensata per missioni che richiedono maggiore capacità e prestazioni rispetto alla variante standard. La 9×4 sarà in grado di trasportare oltre 70 tonnellate metriche in orbita terrestre bassa, più di 14 direttamente in orbita geosincrona e oltre 20 in traiettoria lunare (TLI – Trans Lunar Injection). Inoltre, sarà dotata di un’ogiva di carico dal diametro di 8,7 metri, pensata per ospitare satelliti di grandi dimensioni o più payload contemporaneamente.
Le due versioni di New Glenn, la 9×4 e la 7×2, continueranno a operare in parallelo, offrendo ai clienti maggiore flessibilità nella scelta del veicolo più adatto alle loro missioni. Le applicazioni sono eterogenee e includono il lancio di mega costellazioni di satelliti, missioni lunari o nello spazio profondo e operazioni legate a sicurezza nazionale, come il progetto Golden Dome. Secondo Blue Origin, la possibilità di scegliere tra due configurazioni diverse permetterà ai clienti di ottimizzare costi, tempi di lancio e capacità di carico, consolidando la posizione del razzo New Glenn nel mercato globale dei lanci spaziali.
Fonte: Blue Origin

