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Come vedere i satelliti Starlink: la guida definitiva

Un passaggio di satelliti Starlink. Credits: Davide Cirioni

I lanci di satelliti Starlink che si susseguono a ritmo serrato stanno attirando l’attenzione di un numero crescente di persone, incuriosite dal passaggio di questi oggetti nel cielo sopra le loro città. Con questa guida vogliamo rispondere ad alcune delle domande più frequenti e offrire dei tutorial per usare i principali siti o applicazioni per smartphone, che consentono di conoscere i passaggi degli Starlink sopra una determinata località.

L’articolo presenta, volutamente, varie semplificazioni inerenti i movimenti orbitali dei satelliti artificiali, la cui descrizione rigorosa va oltre i nostri obiettivi. Il testo è diviso in due parti: un tutorial che spiega passo passo come calcolare il passaggio dei satelliti Starlink, e una FAQ, con la quale cerchiamo di rispondere alle domande che più frequentemente ci vengono poste sui social.

Parte 1 – Tutorial: come vedere gli Starlink

Sito Internet Heavens-Above

a) Andate su: heavens-above.com. Vi si presenterà questa schermata. Andate su Riferimento e cliccate sul nome della città:

b) Inserite il luogo in cui vi trovate e cliccate su Cerca:

c) Verificate che il luogo sia quello indicato sulla cartina e cliccate su Aggiorna. Vedrete che il Riferimento ora è corretto.

d) Cliccate su Passaggi Starlink per tutti gli oggetti di un lancio:

e) Vi verrà mostrata una lista di singoli Starlink visibili mandati in orbita con un determinato lancio, identificati con il proprio numero seriale. La parte della schermata con cui “giocare” è il menu a discesa Lancio:. Potete cambiare le impostazioni selezionando il gruppo che vi interessa, oppure cliccare sui tasti < e > per cambiare date e orari di visibilità.


f) Le colonne della tabella ci danno tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno. Per leggerle correttamente, e quindi sapere quando e dove volgere lo sguardo, esaminiamo le informazioni cruciali. Innanzitutto ogni riga rappresenta i dati di visibilità di un singolo satellite Starlink.

Avrete intuito che le colonne Magnitudine e Altezza massima sono quelle cruciali da tenere d’occhio. Se la magnitudine è molto alta (oltre il 4), o il dato della colonna Altezza di Altezza massima è inferiore ai 30°, potrebbero bastare un po’ di foschia o un palazzo nella vostra linea di vista per impedirvi di vedere gli Starlink. Le migliori chance di avvistare qualcosa si ottengono dunque uscendo dalla città in una notte limpida. Nulla impedisce, naturalmente, che possiate individuare degli Starlink dal vostro balcone di casa o sul tetto del palazzo, approfittando di magnitudini e altezze più fortunate.

g) Avrete notato che l’ora della colonna Altezza massima è un link. Se lo cliccherete vi apparirà la mappa celeste con cui potete capire meglio dove guardare (i punti cardinali sono segnati fuori dalla circonferenza, anche se invertiti). Il grafico traccia il percorso nel cielo dello specifico satellite, e ha una freccetta che mostra la direzione del passaggio. In questo esempio lo Starlink andrà da Nord-Ovest (NO) a Sud (S).

Sito Internet Find Starlink

a) Andate su findstarlink.com e selezionate la città più vicina al vostro punto di osservazione.

oppure inserite le vostre coordinate e cliccate su Find visible times

b) Il sito vi mostrerà una lista di previsioni dei passaggi visibili

Per chi lo desiderasse, esiste anche una app per iPhone/iPad e Android che consente anche di ricevere una notifica all’approssimarsi del passaggio.

App per smartphone – Stazione Spaziale ISS Detector

Sugli App Store dei principali sistemi operativi per smartphone (Android e iOS) sono presenti svariate applicazioni che consentono di verificare l’eventuale passaggio di satelliti Starlink sulla propria località, con passi analoghi a quelli descritti nel tutorial precedente. Abbiamo scelto di presentarvi due di queste applicazioni per la semplice ragione che sono tra le più diffuse, ma naturalmente siete liberi di sperimentare con tutte le app esistenti fino a trovare quella che fa al caso vostro.

L’applicazione Stazione Spaziale ISS Detector è disponibile sia per Android sia per iOS. Questo tutorial presenta le istruzioni per la versione Android, che sono comunque applicabili in gran parte alla versione iOS.

a) Ovviamente il primo passo è scaricare l’app e installarla. Attenzione: per usare questa app per i passaggi Starlink è necessario installare una specifica estensione, che può essere scaricata gratuitamente ma con inserti pubblicitari, oppure acquistata (al costo di un paio di caffè). Tale estensione è disponibile accedendo al menu a tre pallini tipico delle interfacce Android.

b) Una volta installata l’app, apritela e accordate i permessi eventualmente necessari per accedere ai servizi di localizzazione (posizione GPS).

c) Entrate nel menu a tre “barrette” sul lato in alto a destra, che vi porterà ai filtri. Qui, attivate l’opzione per il tracciamento degli Starlink.

d) Ora selezionate il menu a tendina dell’Elevazione minima e selezionate Tutti. In tal modo, se siete fortunati e avete un orizzonte libero e pianeggiante, l’app vi mostrerà anche i passaggi più bassi.

Vi suggeriamo di mantenere attivo il pulsante su Solo i passaggi visibili, mentre potete giocare con le altre impostazioni, come ad esempio la soglia magnitudine (Soglia mag.), così piano piano capirete qual è la magnitudine minima che riuscite ad osservare. Inizialmente la miglior impostazione è Tutti.

e) Tornate alla pagina principale e vedete quale sarà il prossimo passaggio Starlink visibile dalla vostra posizione.

Toccate il passaggio di vostro interesse, e vi apparirà una schermata con la traiettoria prevista del gruppo Starlink in questione, con una freccina gialla che vi indica anche la direzione di moto. In questo esempio il gruppetto viaggerà da Sud-Ovest verso Nord-Est agli orari indicati. Più la traiettoria è vicina al centro del bersaglio, più saranno alti (quindi sulla vostra verticale), mentre più è vicina alla circonferenza esterna più i satelliti saranno bassi sull’orizzonte.

Nel momento del passaggio, alzate il telefono sopra la vostra testa e la schermata cambierà. Qui vedete un cerchietto giallo che vi indica dove il vostro telefono sta guardando in quel momento. Cercate di portare il cerchietto giallo sulla linea gialla (traiettoria degli Starlink) e avrete un’idea più chiara della zona da osservare in cielo.

App per smartphone – Heavens-Above

Compagno mobile del sito heavens-above.com è l’app per Android Heavens-Above, disponibile sia in versione free con pubblicità sia, con il nome di Heavens-Above Pro, senza pubblicità e che aiuta l’autore a mantenerne lo sviluppo. Non è disponibile per iOS e l’interfaccia è al momento solo in lingua inglese.

a) Ovviamente il primo passo è scaricare l’app e installarla. Attenzione: per usare questa app per i passaggi Starlink è necessario acquistare la relativa Estensione (al costo di un paio di caffè), che trovate come in-app purchase nel menu a tre pallini tipico delle interfacce Android.

b) Una volta installata l’app, apritela e accordate i permessi eventualmente necessari per accedere ai servizi di localizzazione (posizione GPS).

c) Nella schermata principale cliccate sul menu con i tre puntini.

d) Selezionate Settings.

e) Anche in questo caso possiamo fare in modo che l’app mostri i passaggi più bassi sull’orizzonte. Per attivare questa opzione selezionate Minimum elevation e portate la selezione a 0°.

f) Tornando alla schermata principale, siamo di fronte a due alternative: vedere la lista dei singoli Starlink in arrivo per la serata (insieme agli altri oggetti visibili) cliccando su Nightly Events, oppure simulando quello che vedremo con il passaggio di un gruppo di Starlink, presumibilmente uno lanciato con la stessa missione. Andiamo a illustrare questo secondo caso. Selezionate Live sky chart e vi apparirà questa pagina. Cliccate sull’orologio in alto.

g) Nella parte bassa della schermata apparirà una linea del tempo che potete far scorrere in avanti con il dito per sapere in quale orario inizierete a vedere gruppi di Starlink (se ve ne sono).

h) Come nel caso di ISS Detector, portando il telefono sopra la vostra testa all’orario del passaggio vedrete un piccolo “mirino” che indica la parte di cielo che state puntando con il telefono. Portando quel mirino sopra la fila di Starlink capirete esattamente dove guardare.

i) Familiarizzando con l’applicazione, giocando con il menu delle notifiche (la campanella in alto) potrete anche attivare, appunto, le notifiche che vi avvertiranno quando gli Starlink e/o la Stazione Spaziale Internazionale passa sopra di voi.

Parte 2 – FAQ

La risposta è… molto probabilmente sì, quanto meno dall’Italia, a prescindere da dove state osservando. Prima di tutto, però, per avvistare i satelliti Starlink abbiamo bisogno di due elementi indispensabili: un cielo buio e libero da nubi e, ovviamente, degli Starlink di passaggio. Mentre il primo fattore è facilmente verificabile, non è altrettanto ovvio sapere quando i satelliti passeranno sopra una specifica zona, e in che direzione guardare. Per questo ci sono siti Internet e applicazioni per smartphone che possono informarci con discreto anticipo. Abbiamo spiegato come si fa nel tutorial dedicato qui sopra.

Per osservare gli Starlink non servono né binocoli né telescopi: nelle condizioni ideali questi satelliti sono ben visibili, con luminosità paragonabili alle più luminose stelle del cielo, e facilmente distinguibili da queste perché si muoveranno velocemente e in maniera netta sullo sfondo. Gli Starlink si possono osservare in due differenti momenti: immediatamente dopo il lancio o qualche giorno dopo il lancio. Esaminiamo insieme i due possibili casi.

Osservare gli Starlink immediatamente dopo un lancio

La maggior parte degli Starlink vengono lanciati dalla costa est della Florida, negli Stati Uniti d’America, in direzione dell’oceano Atlantico, cioè verso l’Europa. Data la loro alta velocità ai satelliti bastano una ventina di minuti per coprire l’enorme distanza tra gli USA e i cieli italiani. Se il lancio avviene quando in Italia il cielo è abbastanza buio (approssimativamente una mezz’ora dopo il tramonto o prima dell’alba) allora è molto probabile che sui cieli italiani appaia un vero e proprio trenino di stelle, somigliante a quello nel video di Davide Cirioni del Circolo Astrofili AVDA di Vigevano, che vi mostriamo qui sotto. Le immagini risalgono al 24 aprile 2020.

Osservare gli Starlink qualche giorno dopo un lancio

Se le circostanze del lancio non fossero favorevoli ad avvistamenti immediatamente dopo la partenza, sarà comunque possibile scorgere gli Starlink anche in momenti successivi. Anzi, con l’aumentare del numero di esemplari messi in orbita sarà sempre più facile coglierne qualcuno passare nel cielo notturno. La distanza tra i satelliti, inizialmente stretti in una fila serrata, si allargherà con il passare dei giorni, andando a formare una lunga serie di “stelline”.

Ho visto delle strani luci in cielo: erano UFO, Starlink o qualcos’altro?

Proprio per la loro spettacolare luminosità gli Starlink avvistati in Italia poco dopo il lancio lasciano a bocca aperta e possono essere scambiati per UFO, ma se avete letto il nostro tutorial fin qui, probabilmente avrete il fondato sospetto che non sia proprio così.

È sorprendente il numero di oggetti che si possono scorgere in un cielo buio sufficientemente terso. I satelliti artificiali o la ISS appaiono nella maggioranza dei casi come puntiformi, stelle più o meno luminose in movimento nella volta celeste. Con l’avvento degli Starlink sono diventati relativamente frequenti gli avvistamenti di questi satelliti quando volano ancora in formazione ravvicinata. In casi particolari è possibile vedere anche il secondo stadio del vettore Falcon che li ha portati in orbita rilasciare i gas dei propellenti residui, andando così a creare un alone luminescente molto particolare. Inoltre, non tutti sanno che la ISS è spesso visibile dall’Italia, e come una tra le stelle più luminose del cielo…

È in questi particolari casi che molte persone non esperte pensano di aver avvistato un UFO, o “strane luci” nel cielo. Ebbene, sulle nostre pagine non possiamo che suggerire un approccio strettamente scientifico. Tutti gli oggetti di dimensioni superiori a un bullone sono catalogati e seguiti da vari enti. Verificare se un certo avvistamento di “luci” sia legato al passaggio di Starlink (o di un altro oggetto artificiale) è relativamente semplice. Conoscendo approssimativamente l’orario e il luogo dell’avvistamento, basta impostare tali dati in Heavens-Above.com (che consente di andare indietro nel tempo usando le freccine < e > nell’interfaccia, come abbiamo spiegato nel tutorial dedicato) ed esaminare la lista di cosa era visibile nel momento e sul luogo prescelti. Questo sarà sufficiente a ottenere una risposta sensata alla domanda. Spoiler: se i dati di partenza sono corretti, sarà possibile escludere UFO e identificare invece un numero sorprendentemente alto di oggetti ben conosciuti.

Perché gli Starlink scompaiono improvvisamente alla vista?

Nel tutorial abbiamo accennato al fatto che i satelliti artificiali, come il Sole o la Luna, sorgono e tramontano. Mentre però Sole e Luna sorgono sempre a est per tramontare sempre a ovest, rimanendo sempre visibili mentre percorrono archi da orizzonte a orizzonte di altezza variabile con le stagioni, i satelliti possono sorgere o tramontare in punti arbitrari dell’orizzonte, oppure “sparire a mezz’aria” come se fossero cancellati dal cielo.

La ragione è che i satelliti possono essere lanciati nelle orbite più disparate, e non possiedono sorgenti di luce propria che li facciano brillare nel firmamento. I satelliti in generale, e gli Starlink in particolare, si limitano a riflettere la luce che arriva dal Sole, altrimenti sarebbero sostanzialmente invisibili. Ecco dunque che quando gli Starlink entrano nel cono d’ombra creato dalla Terra, che con la sua grande massa va a oscurare la luce solare che li colpisce, “spariscono” ben prima di raggiungere l’orizzonte alla fine della loro traiettoria.

Quando posso rivederli?

La risposta è semplice: vanno calcolati i passaggi sulla propria località come indicato nella sezione Tutorial di questo articolo.

Perché si forma un trenino di satelliti?

Una normale missione Starlink spedisce in orbita, in un solo colpo, ben sessanta satelliti e anche il secondo stadio del Falcon (la parte terminale del razzo, cui i satelliti sono agganciati durante il lancio). Quando gli Starlink vengono liberati dai ganci che li hanno trattenuti durante l’ascesa, essi tendono a separarsi tra loro molto lentamente, mantenendosi per qualche giorno a una distanza relativa molto ridotta e rimanendo allineati sulla stessa orbita, come mostrato in questo Tweet di SpaceX.

https://twitter.com/SpaceX/status/1391298872895414272

Se si ha la fortuna di avvistare un gruppo di Starlink lanciato da poco, i singoli satelliti si troveranno ancora a poche decine di metri l’uno dall’altro, e assumeranno la classica configurazione di un trenino di luci, o se preferite, di una fila di perle molto luminose e ravvicinate.

A cosa servono i satelliti Starlink?

Gli Starlink sono satelliti per telecomunicazioni dal peso unitario di poco superiore ai 260 chilogrammi, progettati per fornire servizi Internet ai territori che sorvolano. Al momento in cui scriviamo SpaceX ha spedito in orbita oltre 1.500 satelliti, e il ritmo impressionante dei lanci fa crescere questo numero di oltre un centinaio di satelliti al mese. Grazie a questi numeri Starlink mantiene saldamente il record della più corposa costellazione di satelliti per telecomunicazioni al mondo.

L’obiettivo del progetto Starlink è la fornitura di un accesso globale a Internet ad alta velocità. Con l’attuale tecnologia le aree rurali e remote sono ancora oggi spesso isolate e senza accesso al web. I tradizionali Internet provider via satellite offrono i propri servizi con satelliti posti in orbita geostazionaria a circa 35.000 chilometri di quota, ma in questo modo il segnale deve percorrere una distanza così elevata che i collegamenti offrono connessioni poco efficienti. Operando a una quota più bassa, SpaceX spera di riuscire a ridurre questo problema e fornire una copertura veloce e affidabile a un prezzo relativamente competitivo.

Gli Starlink distruggono la bellezza del cielo notturno!

La questione della progressiva “occupazione” dei cieli è senza dubbio una delle più importanti e complesse nel panorama astronomico e spaziale degli ultimi decenni. Si tratta di una situazione che non si può caratterizzare con un paio di frasi fatte “pro” o “contro”. Il nostro blog cerca, nel contesto della divulgazione aerospaziale, di fornire ai lettori gli strumenti per farsi un’opinione (qualunque essa sia) basata su buone fonti di ogni “campana”.

Naturalmente il problema esiste ed è, letteralmente, sotto gli occhi di tutti. Semplificando lo scenario, possiamo dire che su un piatto della bilancia abbiamo la costante spinta del progresso nel mondo delle telecomunicazioni globali, la volontà di aprire nuovi mercati e le opportunità offerte da una copertura veramente globale della rete Internet; sull’altro troviamo la necessità di regolamentare lo sfruttamento dell’ambiente (di cui il cielo fa parte) perché sia sostenibile e razionale, di gestire proattivamente l’occupazione delle orbite basse, la deorbitazione in sicurezza dei satelliti guasti e le esigenze della ricerca scientifica astronomica.

Le tracce lasciate da satelliti Starlink di passaggio su una ripresa della volta celeste con un’esposizione di 382 secondi. Credits: Davide Cirioni

La complessità dello scenario e la presa di coscienza che le megacostellazioni sono ormai una realtà destinata a rimanere (e a crescere) evidenziano la necessità che le principali “potenze spaziali” trovino un accordo politico, atto a regolamentare quanto meno gli aspetti fondamentali della questione. Non è infatti pensabile affidare alla buona volontà delle aziende il compito di trovare una soluzione a questioni importanti come la riduzione dell’albedo (luminosità) dei singoli satelliti o la loro gestione al raggiungimento della fine della vita operativa.

Al momento il campo è totalmente deregolato a livello internazionale, e non esiste ancora un’istituzione riconosciuta universalmente cui sia stato dato mandato di stabilire obblighi e requisiti che gli operatori delle megacostellazioni debbano possedere prima di lanciare, e di farli rispettare. Esiste l’ufficio UNOOSA (United Nations Office for Outer Space Affairs) dell’ONU, peraltro coordinato dalla ex presidente di ASI Simonetta di Pippo, che potrebbe essere lo strumento ideale per tale compito, ma le “potenze spaziali” non si sono ancora mosse per assegnargli l’influenza necessaria, probabilmente per scelta.

La situazione è in costante evoluzione, e non mancheremo di dar conto di ogni sviluppo su queste pagine. Nel frattempo invitiamo i nostri lettori anglofoni a guardare questa intervista di NSF a Jonathan McDowell, che con grazia ed efficacia discute approfonditamente tutti gli aspetti del problema.

Fonti

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