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Cina e Russia collaborano per la Luna

Il lander Chang'e-3 fotografato dal rover Yutu. Credit: Chinese Academy of Sciences

Le due nazioni prevedono di condividere dei payload scientifici sulle rispettive sonde Luna-26 e Chang’e-7 e di stabilire un centro congiunto per la raccolta dei dati relativi alle missioni lunari e a quelle nello spazio profondo.

La Russia e la Cina hanno stipulato dei contratti di collaborazione in campo spaziale, nell’ambito degli incontri governativi tenutisi recentemente a San Pietroburgo. Oggetto di questi accordi sono le cooperazioni per la sonda orbitale Luna-26 russa e la missione lunare polare cinese Chang’e-7 che mira a far atterrare una sonda su uno dei poli selenici. Ciascuna delle due nazioni contribuirà ai payload scientifici dei rispettivi veicoli spaziali che dovrebbero essere lanciati nella metà degli anni ’20. Negli accordi stipulati, è prevista inoltre la creazione di un centro congiunto per la gestione dei dati relativi alle missioni lunari e nello spazio profondo, con strutture costruite in entrambi i paesi.

La firma dei documenti è avvenuta martedì 17 settembre 2019 da parte di Dmitrij Rogozin, Direttore Generale di Roskosmos e Zhang Kequiang, capo della China National Space Administration (CNSA).

La collaborazione in campo spaziale fra Russia e Cina non è di certo una novità, infatti i russi hanno fornito un generatore termoelettrico a radioisotopi per la missione che ha portato la sonda cinese Chang’e-4 ad atterrare nei pressi del cratere Von Kármán, sul lato nascosto della Luna il 3 gennaio 2019. Inoltre nelle università dei due paesi si stanno svolgendo delle ricerche preliminari su delle tecniche di perforazione a ultrasuoni per la ricerca di acqua in ambienti extraterrestri.

Esplorazione cinese e collaborazioni internazionali

Accanto ai programmi di esplorazione di alcuni singoli paesi come USA e Russia, si sono sviluppati parallelamente nel corso degli anni anche programmi che vedono coinvolte congiuntamente più agenzie spaziali, come per esempio il programma relativo alla Stazione Spaziale Internazionale, e ultimamente il Lunar Gateway.

Probabilmente la nazione che ultimamente sta più di ogni altra portando avanti i propri programmi di esplorazione spaziale, tentando contemporaneamente di implementare quelli relativi alle collaborazioni internazionali è senza dubbio la Cina. Infatti, oltre al programma di esplorazione abitato che mira a far atterrare astronauti cinesi sulla Luna e oltre al programma di esplorazione robotica della Luna con le sonde Cahng’e, l’agenzia spaziale cinese è impegnata a stringere accordi di collaborazione internazionale, come quest’ultimo firmato con la Russia.

L’agenzia di stampa statale cinese Xinhua ha riferito che nel corso della Lunar and Deep Space Exploration Conference del 22 luglio scorso, tenutasi a Zhuhai, in Cina, Russia, Europa e Cina si sarebbero accordate per valutare un piano per stabilire una stazione di ricerca scientifica sulla Luna. Anche se a ogni modo, l’agenzia spaziale europea ha fatto sapere di non aver al momento finalizzato nessun tipo di accordo.

A livello bilaterale, va sottolineata la storica collaborazione cinese con la Francia che è in vita fin dal 1997. Uno degli ultimi sviluppi a tale proposito riguarda la sonda lunare Chang’e-6, che entro la prima metà degli anni ’20 atterrerà sulla Luna con a bordo degli esperimenti francesi e che avrà come obiettivo principale quello di riportare sulla Terra dei campioni di suolo selenico.

L’accordo russo-cinese prevede inoltre il miglioramento della gestione delle informazioni e dei risultati scientifici sulle ricerche lunari, oltre al coinvolgimento di istituzioni e organizzazioni nazionali (accademie) e allo sviluppo dei centri di raccolta dei dati.

La missione russo-europea Luna Resurs-1, che dovrebbe partire nel 2024, coopererà come già detto, con la missione lunare polare cinese Chang’e-7, per assicurare a quest’ultima una dettagliata ricognizione delle possibili zone di atterraggio. In aggiunta, verranno eseguiti dei test sulle trasmissioni radio fra i due veicoli e verranno valutate le possibilità di scambio di payload scientifici oltre all’eventualità di realizzarne alcuni congiuntamente.

Fonti: Roskosmos; ESA; CNES; SpaceNews.com; Wikipedia; Space Research Institute of the Russian Academy of Sciences 

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