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Fallisce l’immissione in orbita di un satellite Cino-Brasiliano

Artistic concept of the CBERS-3 satellite. Credits: CBERS/INPE.

Il satellite Cino-Brasiliano CBERS-3, lanciato ieri 9 dicembre 2013 alle 03.26 UTC (04.26 ora italiana) per mezzo di un razzo vettore Cinese Lunga Marcia 4B, non è stato rilasciato all’altitudine prevista in orbita terrestre ed è stato classificato come non utilizzabile e probabilmente già rientrato nell’atmosfera.

Il lancio effettuato dal Satellite Launch Center presso Taiyuan nella provincia dello Shanxi nel nord della Cina, era stato effettuato senza apparenti problemi con il rilascio in orbita terrestre dopo circa 12 minuti del satellite dalla massa di circa 2.100 kg.

Ma dopo che il team dei tecnici responsabili aveva annunciato il successo del lancio, ci si è accorti del fatto che il satellite CBERS-3 era stato immesso in un’orbita troppo bassa e, dopo circa 15 minuti di comunicazione, si sono persi i contatti e si presume che possa essere rientrato, distruggendosi, nell’atmosfera.

Non sono state ancora rilasciate comunicazioni ufficiali in merito, anche se fonti non ufficiali hanno individuato nel prematuro spegnimento dei motori del terzo stadio del vettore Lunga Marcia 4B, effettuata 11 secondi prima del previsto, come la causa del mancato raggiungimento dell’orbita prevista da parte del satellite che, conseguentemente, sia subito dopo rientrato nell’atmosfera presumilmente al di sopra del continente Antartico.

Questo fallimento rappresenta il primo su 20 lanci effettuati del razzo vettore Cinese Lunga Marcia 4B apartire dal 1999, mentre l’ultimo fallimento da parte di un vettore di questa famiglia risale all’agosto 2011, quando un vettore Lunga Marcia 2C aveva mancato l’immissione in orbita di un satellite militare Cinese Shijian.

L’Agenzia Spaziale Cinese (CNSA) utilizza generalmente i razzi vettori a tre stadi Lunga Marcia 4B per immettere in orbita polare satelliti civili o militari dalla base di lancio di Taiyuan.

Il satellite CBERS-3, ed il successivo CBERS-4, sono stati sviluppati da una collaborazione fra la Cina ed il Brasile che aveva portato al lancio dei satelliti predecessori CBERS-1, 2 e 2B impiegati nel campo del monitoraggio costante dei territori delle due nazioni per quanto riguarda le aree destinate alle coltivazioni e le aree ad elevato rischio ambientale.

I satelliti CBERS sono stati costruiti in base ad un accordo siglato  dai governi Brasiliani e Cinese il 6 luglio del 1988 che prevedeva la collaborazione fra gli enti Brasiliano INPE (National Institute for Space Research) ed il Cinese CAST (Chinese Academy of Space Technology) all’interno di un programma di sviluppo e gestione di due strumenti di monitoraggio ad elevata sensibilità chiamati CBERS (China-Brazil Earth Resources Satellite).

L’accordo iniziale del 1988 vedeva una partecipazione all’investimento, previsto in 300 milioni di dollari, per il 30% a carico del Brasile ed al 70% della Cina mentre il successivo accordo del 2002, per la realizzazione di altri due satelliti con caratteristiche più sofisticate rispetto ai primi due, ha visto crescere l’impegno del governo Brasiliano fino al 50% degli investimenti.

Il satellite CBERS-1, con una massa di circa 1.400 kg ed una una vita operativa di circa 2 anni, è stato lanciato nel’ottobre del 1999 ed è stato posizionato in orbita terrestre bassa con una inclinazione di 98° rispetto all’equatore ed una altitudine media di circa 763 km mentre il secondo satellite CBERS, tecnicamente uguale al primo, è stato lanciato nel ottobre 2003.

Era seguito nel 2007 il lancio di CBERS-2B, sostanzialmente identico ai CBERS-1 e 2, realizzato a seguito di un accordo siglato nel 2004, per continuare l’attività di monitoraggio sino agli inizi del 2010.

A seguito del fallimento del lancio satellite CBERS-3, il cui valore si aggira intorno i 250 milioni di dollari, i responsabili del programma congiunto Cino-Brasiliano hanno iniziato a valutare la possibilità di anticipare il lancio del satellite CBERS-4, attualmente ancora in costruzione ed il cui invio in orbita era previsto per il 2015.

Fonte: Spaceflightnow.com.

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