Le cronache di Boca Chica – 2020-41

Credits: SpaceX

Benvenuti a questa nuova serie di articoli periodici, pensata per portare ai nostri lettori gli aggiornamenti dal sito SpaceX di Boca Chica, Texas, dove l’azienda fondata da Elon Musk sta testando i prototipi del suo nuovo sistema di lancio, composto dall’orbiter Starship e dal booster SuperHeavy.

In questo numero ripercorreremo quanto successo nel corso delle settimane 40 e 41 del 2020, cioè tra il 28 settembre e l’11 ottobre. La periodicità di questi articoli potrà variare tra una e due settimane, a seconda della quantità e qualità delle novità a disposizione.

Dopo due mesi di test sui prototipi SN5, SN6 e SN7.1, condotti in parallelo a febbrili lavori di costruzione presso le rampe di lancio del sito di Boca Chica, in queste ultime due settimane SpaceX ha rallentato un poco la sequenza di prove di pressurizzazione e static fire per terminare l’assemblaggio di Starship SN8 e SN9. Sempre nelle ultime due settimane sono stati avvistati vari elementi del primo prototipo del booster SuperHeavy, di fatto il primo stadio del vettore che spingerà le Starship in orbita.

Starship

Protagonista indiscusso delle ultime due settimane a Boca Chica è stato il prototipo SN8, che ha acquisito due imponenti alette e superato vari test di pressurizzazione, con e senza l’utilizzo di liquidi criogenici.

Il terzo di questi test, svoltosi il 7 ottobre e primo a impiegare azoto liquido, ha rivelato una perdita alla base del prototipo alla pressione di 7 bar. Il problema è stato risolto nel giro di 24 ore e un ulteriore test nella mattina dell’8 ottobre ha certificato la solidità della soluzione. La mattina del 9 ottobre si è svolto il quinto pressure test, che si è concluso molto rapidamente ma che Elon Musk stesso ha definito un successo con un Tweet.

Una “menzione d’onore” spetta anche al prototipo SN7.1. Progettato per essere un mezzo di test su tecniche di saldatura e materiali destinato ad essere pressurizzato fino alla rottura, il suo destino si è compiuto lo scorso 23 settembre. Il suo “eroico sacrificio” è stato però ripagato da una delle più brutali operazioni di demolizione viste nel sito texano. SN7.1 è stato letteralmente fatto a pezzi senza tanti complimenti, a colpi di ruspa.

Ecco il video ripreso dalle telecamere di LabPadre.

Quando SpaceX sarà soddisfatta dei risultati conseguiti con i test di SN8 ci aspettiamo che vengano montati l’ogiva (nose cone) e, per la prima volta, ben tre motori Raptor, necessari per procedere a un “salto” ben più alto dei 150 metri raggiunti fino ad oggi. Naturalmente non possiamo escludere che si opti per un approccio più graduale, e che prima di volare alla quota di 15–20 km SpaceX non preferisca ripetere il balzo di 150 metri usando uno solo dei potenti propulsori.

SuperHeavy

I lavori di costruzione di SuperHeavy proseguono. Dopo che il primo segmento era stato avvistato il 22 settembre scorso, a partire dalla settimana successiva la troupe di NasaSpaceFlight a Boca Chica ha ripreso le immagini di vari altri anelli del gigantesco booster, di cui ora conosciamo cinque parti costitutive.

Le infrastrutture

Prosegue l’edificazione di strutture seminterrate in cemento armato nei pressi della grande rampa di lancio di SuperHeavy, i cui piloni di sostegno erano stati realizzati nel corso del mese di settembre. Ecco un rendering particolarmente efficace del pad ultimato, che dà un’idea di cosa ci troveremo di fronte nel giro di pochi mesi.

Avanza celermente anche l’assemblaggio del tetto della High Bay, cioè l’alto edificio destinato a ospitare i booster del lanciatore SpaceX. Elon Musk ha dichiarato che si aspetta una conclusione dei lavori entro la fine del mese di ottobre. A quel punto nulla impedirà di iniziare ad assemblare verticalmente i vari pezzi di SuperHeavy in un ambiente protetto dai normali agenti atmosferici ma anche, vista la particolare location di Boca Chica, che si affaccia sul Golfo del Messico, dagli uragani che spazzano la zona con una certa frequenza.

Tutto sui prototipi Startship Orbiter

PrototipoStatoDettagli
Starhopper:wrench:Posizionato accanto ai pad di test, svolge la funzione di torre radar e, probabilmente, di serbatoio.
Mark 1:skull_and_crossbones:Lo sviluppo di Mark 1 è iniziato a Boca Chica, Texas, nel dicembre 2018 ed è culminato nella sua distruzione durante un test di tenuta ad alta pressione nel novembre 2019. La sezione nose cone (la parte sommitale del razzo) era stata smontata prima del test distruttivo e rimane a disposizione a Boca Chica.
Mark 2
Mark 4
:recycle:Lo sviluppo di Mark 2, iniziato nel sito SpaceX di Cocoa in Florida tra dicembre 2018 e maggio 2019, non è mai stato completato. Con la chiusura del sito di Cocoa vari pezzi sono stati trasportati a Boca Chica e integrati nello sviluppo di altri prototipi. Mark 4, in lavorazione sempre a Cocoa, non è mai andato oltre le fasi preliminari.
SN1
Mark 3
:skull_and_crossbones:Serial Number 1, inizialmente identificato come Mark 3, è stato assemblato a partire da ottobre 2019 nel sito di Boca Chica, Texas. È stato distrutto in un test di tenuta ad alta pressione il 28/2/2020.
SN2:recycle:La costruzione di SN2 ha avuto inizio nel febbraio 2020 e per un mese circa ha svolto il ruolo di piattaforma di test per migliorare le tecniche di saldature della zona di montaggio dei motori sul fondo del razzo (thrust puck). La struttura era composta principalmente dai serbatoi e non era destinata a prove di volo. Dopo i test SN2 è stato ritirato dal servizio.
Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto 2020 su SN2 sono iniziati dei lavori di modifica non meglio specificati.
SN3:skull_and_crossbones:Costruito come prototipo per prove di volo a bassa quota, è stato distrutto durante un test ad alta pressione per un errore umano nella configurazione delle valvole il 03/04/2020.
SN4:skull_and_crossbones:Serial Number 4 è stato assemblato a partire da marzo 2020 ed è esploso il 29 maggio 2020, al quinto static fire.
SN5:wrench:Assemblaggio iniziato nel maggio 2020, è il primo prototipo di Starship ad aver volato (150 metri di altezza), il 5 agosto 2020. Al momento SN5 è a disposizione di SpaceX nella Mid Bay di Boca Chica.
SN6:wrench:Assemblaggio iniziato nel maggio 2020, è il secondo prototipo ad aver effettuato il volo a 150 metri di altezza il 3 settembre 2020.
SN7:skull_and_crossbones:Assemblaggio iniziato nel maggio 2020. Questo particolare prototipo era costituito da un solo serbatoio, destinato ad essere portato volontariamente fino al punto di rottura, al fine di testare una nuova lega di acciaio. Il prototipo è esploso come atteso il 23 giugno 2020.
SN7.1:skull_and_crossbones:Assemblaggio iniziato nel maggio 2020. Questo prototipo, similmente a SN7, era costituito da un solo serbatoio e destinato a essere testato fino al punto di rottura. Il test distruttivo è avvenuto il 23 settembre 2020.
SN8:wrench:Assemblaggio iniziato ad agosto 2020. Dovrebbe essere il primo prototipo ad effettuare un lancio arrivando a 15 km di altezza.
SN9:wrench:Assemblaggio iniziato a settembre 2020.
SN10:wrench:Assemblaggio iniziato a settembre 2020.
SN11:wrench:Assemblaggio iniziato a settembre 2020.
SN12:wrench:Assemblaggio iniziato a settembre 2020.
SN14:wrench:Assemblaggio iniziato a ottobre 2020.

Tutto sui prototipi di SuperHeavy

PrototipoStatoDettagli
SN1:wrench:I primi elementi di SuperHeavy SN1 sono stati avvistati il 22 settembre 2020.

Le nostre fonti

Le informazioni che raccoglieremo in questa serie di articoli derivano principalmente dall’instancabile lavoro di varie troupe di appassionati e giornalisti non professionisti che da mesi tengono d’occhio costantemente le attività in corso a Boca Chica. Tra queste si segnalano NasaSpaceFlight e LabPadre, che grazie a Twitter, dirette video dedicate e immagini ad alta risoluzione, forniscono dati preziosi altrimenti impossibili da ricavare dai comunicati stampa o tweet ufficiali di SpaceX.

Una curiosità riguardo all’identificazione a distanza dei vari prototipi: l’esame delle foto alla parte esterna dei segmenti cilindrici di Starship e SuperHeavy, scattate dalle troupe quando vengono movimentati dalle gru del cantiere, rivela la presenza di etichette vere e proprie, o scritte lasciate dagli operai assemblatori nel corso dei lavori di saldatura, che non lasciano dubbi sul prototipo di appartenenza e sulla loro esatta posizione finale. È così che i tanti appassionati riescono ormai da mesi a seguire le frenetiche attività delle maestranze di SpaceX.

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Commenti

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.

9 Risposte

  1. Alberto Sordon ha detto:

    Grazie per tutto quello che fate, fantastici!

  2. Antonio ha detto:

    Complimenti per il nuovo spazio dedicato agli aggiornamenti su SpaceX. Volevo fare una domanda: ho notato da tempo che SpaceX per i nuovi prototipi di Starship e SuperHeavy utilizza degli “anelli” di acciaio che vengono montati uno sopra l’altro definendo in questo modo la configurazione dei vari prototipi. Volevo sapere se questa soluzione degli anelli sarà applicata anche sui modelli definitivi di Starship e SuperHeavy o solo sui prototipi? Grazie.

    • Marco Zambianchi ha detto:

      È praticamente certo che questa sarà la stessa tecnica di fabbricazione per i modelli operativi, per quanto riguarda la parte strutturale del duo Starship/Superheavy

      • Antonio ha detto:

        Grazie per la risposta. Quindi anche per il MOON Lander la SpaceX userà la stessa tecnica di fabbricazione?

        • Marco Zambianchi ha detto:

          A livello strutturale, cioe’ di unione delle varie lamiere di acciaio inossidabile, si’. Il modello di Starship/SuperHeavy destinato al volo pero’ sara’ molto piu’ rifinito e complesso dei prototipi che vediamo adesso, che essendo appunto prototipi, sono ridotti al minimo indispensabile per collaudare le tecnologie chiave.

  3. Cesare ha detto:

    Complimenti, ottima iniziativa! Se SpaceX riuscirà con questo progetto tutti gli altri vettori diventeranno in pochi anni roba da museo! Al confronto il vettore NASA per la capsula Orion sarà un dinosauro, costosissimo e totalmente non riutilizzabile.

    • Marco Zambianchi ha detto:

      Sicuramente i due progetti sono molto diversi. Bisogna però ricordare che SLS e Starship non sono in concorrenza. SLS è di fatto un progetto pubblico che sì offre a NASA un vettore tutto suo per specifiche missioni, ma è anche un modo di “creare lavoro” in vari stati e sostenere l’industria aerospaziale USA, come succede del resto in tutto il mondo con iniziative pubbliche. Starship è invece al momento solo un prototipo, del quale non abbiamo certezza di successo e, se anche dovesse superare brillantemente ogni test ed entrare in produzione, dovrà trovare un mercato in grado di ripagare R&D e fare utili. Questo è tutto da inventare per un vettore pesante di questa classe. Non possiamo che guardare con interesse ai prossimi mesi…

  4. Luca ha detto:

    Gli appasionati di “spazio & c.” Come me si sentono Sempre in debito per la professionalità degli articoli pubblicati a gratis (per noi) come questo.
    Pertanto grazie di cuore.