Il Dream Chaser fa un altro passo verso l’operatività

Il Dream Chaser durante l'atterraggio (C) NASA/SNC

Il progetto dello spazioplano Dream Chaser della Sierra Nevada Corporation (SNC) ha superato un fondamentale ostacolo nell’ambito del Commercial Crew Integrated Capability (CCiCAP) stipulato con la NASA, completando con successo un test di volo libero che ha fornito dati importanti sia sulle performance subsoniche che su quelle relative all’atterraggio.

Il test, designato nel CCiCAP con la sigla 4B, ha sancito la validazione, da parte della NASA, della capacità del Dream Chaser di effettuare atterraggi morbidi su di una pista di atterraggio, avvicinandolo così alla sua operatività orbitale.

Come previsto dal contratto Commercial Resupply Services 2 (CRS2) stipulato con la NASA, lo spazioplano della SNC dovrà effettuare almeno sei missioni di rifornimento verso l’International Space Station a partire dal 2020.

I dati raccolti durante la prova, sono quindi stati analizzati dal team del Commercial Crew Program dell’ente spaziale americano confermando il pieno raggiungimento dei requisiti ingegneristici, inoltre, SNC ha potuto ottenere delle informazioni addizionali che verranno utilizzate per la parte finale del processo di progettazione del veicolo.

Il test di “approach and landing” ha previsto delle manovre intenzionali utili per stabilire la capacità di risposta dello spazioplano nel controllare gli input, e per misurare la stabilità risultante del veicolo in condizioni dinamiche altamente stressanti. Il test ha evidenziato le ottime capacità aerodinamiche del Dream Chaser e la performance del suo sistema computerizzato integrato il quale ha autonomamente guidato il velivolo facendolo atterrare in sicurezza. Tutti questi, sono elementi critici per le missioni orbitali per e dalla stazione spaziale internazionale.

Steve Lindsey, ex astronauta americano ed ora vice presidente della Space Exploration Systems Business Unit di SNC, ha spiegato che il test è stato un enorme successo e che i dati ottenuti si sono avvicinati in maniera ottimale alle proiezioni teoriche.

Il “Free-Flight test” del Dream Chaser si è tenuto presso la Edwards Air Force Base, in Califonia, l’11 novembre 2017 ed il prossimo fondamentale step del progetto sarà la CRS2 Dream Chaser Critical Design Review, prevista entro il 2018.

 

Fonte: SNC

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Commenti

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)

Una risposta

  1. espirit ha detto:

    Più guardo il Dream Chaser e più mi viene in mente che l’ESA ha perso una buona opportunità abbandonando lo sviluppo dello spazioplano Hermes (nel lontano 1975): il D.C. è praticamente la fotocopia del progetto solo che è targato USA.