SpaceX: una Tesla Roadster come payload del Falcon 9 Heavy?

Aggiornamento del 3 dicembre 2017

Secondo quanto dichiarato dal sito The Verge, che ha interpellato Musk via e-mail, l’idea di spedire la Tesla Roadster verso Marte a bordo del Falcon 9 Heavy era… solo uno scherzo 🙂

Articolo originale

L’imminente lancio d’esordio del vettore pesante Falcon 9 è diventata un’occasione di abile marketing da parte di Elon Musk, che con un Tweet tra il serio e il faceto ha fatto trapelare la sua idea di mettere a bordo del Falcon 9 Heavy nientemeno che la sua Tesla Roadster.

Non c’è modo di verificare se l’annuncio di Musk su Twitter avrà veramente un seguito, ma tecnicamente sarebbe sicuramente fattibile.

Il payload sarà la mia Tesla Roadster, al suono di  Space Oddity. Destinazione orbita marziana. Sarà nello spazio profondo per circa un miliardo di anni, sempre che non salti in aria durante il volo di ascesa.

Con un prezzo per lancio fissato attorno a quota 90 milioni di dollari, il Falcon 9 Heavy è in grado di portare fino a 63 tonnellate in orbita bassa, 26 tonnellate in orbita geostazionaria di trasferimento e quasi 17 tonnellate verso Marte. Considerato che la Tesla Roadster ha una massa di circa 1300 kg, è chiaro che SpaceX potrebbe spedire una decina di fuoriserie verso il pianeta rosso, ammesso che uno stunt del genere abbia senso.

Paylod “goliardici” non sono una novità per SpaceX: ispirato dallo sketch pubblicitario del gruppo di comici britannico Monty Python’s “The Cheese Shop”, nel 2010 Elon Musk decise di mettere a bordo della capsula Dragon una forma di formaggio Gruyére francese. Mentre la Dragon della missione demo COTS era quanto meno progettata per ritornare a terra integra, altrettanto non si può dire della “missione Roadster”. Data la natura ad alto rischio di fallimento per il primo volo del Falcon 9 Heavy, rimangono alcune perplessità rispetto a come verrà gestito il payload. Se la fuoriserie di Elon dovesse davvero raggiungere l’orbita terrestre, e addirittura venire indirizzata verso Marte, ci troveremmo di fronte ad un oggetto inerte composto da migliaia di parti e superfici vetrate che, se lanciato senza un minimo di preparazione, potrebbe trasformarsi in una fonte di indesiderabili detriti spaziali.

Di sicuro un obiettivo, come  sempre, Elon Musk lo ha raggiunto: far parlare delle sue aziende e dei suoi prodotti, anche se questa volta potrebbe addirittura portare la promozione del suo brand a un livello… interplanetario.

 

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.

2 Risposte

  1. Alessandro Fuligni ha detto:

    non è uno scherzo é stato confermato