Aggiornamenti dal sistema solare: dicembre 2017

Credit: NASA

Le notizie di questo mese arrivano da molto lontano. In particolare Voyager 1, a ben 142 unità astronomiche di distanza e dopo 37 anni accende i motori di manovra per la prima volta. New Horizons, invece, se ne torna in ibernazione per l’ultima volta prima del suo incontro ravvicinato nella fascia di Kuiper.

In ottica missioni future, invece, la Luna sembra essere protagonista: sui blocchi di partenza la missione indiana Chandrayaan-2, mentre sono trapelati nuovi dettagli sulla prima missione coreana Korea Pathfinder Lunar Orbiter (KPLO), prevista per la fine del 2020. Per quel che riguarda l’astronautica con equipaggio (anche se questa prima missione sarà interamente robotica), si susseguono le notizie relative a Orion EM-1: la NASA annuncia nuovi ritardi, mentre l’ESA prevede di completare il modulo di servizio per la prossima estate. Nel frattempo si continua a testare il sistema di paracadute, mentre è stata fissata la data del prossimo in-flight abort test della torre di fuga di SLS-Orion per l’aprile del 2019.

La NASA ha anche annunciato le due missioni finaliste per la competizione New Frontiers #4, che selezionerà la prossima missione di medio budget di esplorazione planetaria: rimangono in lizza Dragonfly, ambiziosissima missione che prevede di mandare un mezzo volante su Titano, e CAESAR, missione di raccolta campioni che vorrebbe tornare sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, la stessa visitata da Rosetta. Per quel che riguarda ESA, invece, la nostra agenzia spaziale continentale ha appena approvato l’estensione fino al 2020 di otto missioni scientifiche, tra cui quelle di Gaia, Mars Express e SOHO.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

Sarà probabilmente indiana la prima missione di esplorazione del sistema solare del 2018. Si tratta di Chandrayaan 2, e la missione sarà molto ambiziosa: composta da un orbiter, un lander ed un piccolo rover , dovrebbe partire a marzo.

Sempre silenziosi i cinque team coinvolti nel Google Lunar X-Prize (SpaceIL, Team Indus, Hakuto, Moon Express e Synergy Moon). La scadenza per potersi aggiudicare il premio è stata ulteriormente spostata al 31 marzo 2018, ma ancora non è chiaro se e quando i vari team potranno riuscire a lanciare.

Si avvicina anche l’apertura la finestra di lancio biennale per le missioni su Marte. L’unica sonda ai blocchi di partenza sarà Insight, della NASA, che partirà a maggio 2018 dopo aver mancato la finestra di lancio del 2016 per un problema ad uno strumento.

Parker Solar Probe, anch’essa di NASA, partirà in estate per diventare la sonda ad avvicinarsi maggiormente al sole. La sonda sta completando i test pre-lancio presso il Goddard Space Centre.

La prossima missione lunare cinese partirà alla fine del 2018: Chang’e 4 atterrerà sul lato nascosto della luna e trasmetterà attraverso un orbiter che dovrà essere immesso in orbita lunare nei mesi precedenti. Non si conoscono molti altri dettagli di questa missione, al momento.

A ottobre 2018 sarà la volta della prossima missione interplanetaria europea, in collaborazione con i giapponesi. BepiColombo partirà con un Ariane 5 diretto verso Mercurio, che riuscirà ad orbitare solo alla fine del 2025 dopo un flyby della Terra (2020), due di Venere (2020, 2021) e ben sei dello stesso Mercurio (2021, 2022, 2023, 2024, 2024, 2025). La missione scientifica si compone di due elementi principali: il Mercury Planetary Orbiter (MPO), di ESA, e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO) di JAXA.

Nel sistema solare interno

In orbita intorno alla Luna ci sono al momento tre sonde americane: Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) e le due della missione ARTEMIS. Inoltre, anche se non ci sono notizie ufficiali, si pensa che siano ancora attive le cinesi Chang’e 5-T1, in orbita, e Chang’e 3, sulla superficie.

Kepler, telescopio spaziale della NASA dedicato alla scoperta degli esopianeti, è un’orbita eliocentrica nei pressi di quella della Terra per la sua missione estesa denominata K2. A dicembre la NASA ha annunciato la scoperta di un sistema solare, Kepler-90, con ben 8 pianeti, ponendolo allo stesso livello del nostro sistema solare come numero di pianeti conosciuti.

Confronto tra le dimensioni dei pianeti del nostro sistema solare e di Kepler-90. Credit: NASA/Ames Research Center/Wendy Stenzel

Nella stessa orbita ci sono anche le due sonde della missione di osservazione solare STEREO e il telescopio spaziale all’infrarosso Spitzer, tutte di NASA.

Relativamente poco lontano, presso il punto lagrangiano L1 Terra-Sole, ci sono le sonde per l’osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), e la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA).

Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, intorno al punto lagrangiano L2, c’è invece la sonda Gaia (ESA), che si occupa di mappare la nostra galassia e quelle limitrofe.

La sonda della NASA OSIRIS-REx è in viaggio verso l’asteroide Bennu e lo scorso 22 settembre ha compiuto con successo un passaggio ravvicinato con assist gravitazionale della Terra. Questa manovra ha permesso l’inserimento della sonda nella traiettoria finale in vista dell’incontro con l’asteroide previsto per agosto 2018.

A giugno dovrebbe arrivare sull’asteroide Ryugu anche la sonda giapponese Hayabusa 2, anch’essa con l’obiettivo principale di riportare a Terra un campione roccioso, oltre a quello di rilasciare un paio di piccoli lander.

Come per altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica. Anche la sonda giapponese Akatsuki continua senza particolari aggiornamenti le sue osservazioni in orbita intorno a Venere.

Esplorando Marte

Trace Gas Orbiter (TGO), della missione ESA/Roscosmos Exomars 2016, sta completando lunga campagna di aerobraking per ridurre la quota della propria orbita sfruttando l’attrito dell’atmosfera marziana. La campagna sta procedendo secondo i piani, che prevedono l’inizio della missione scientifica a marzo.

In attesa del nuovo arrivo nel 2018 e oltre a TGO ci sono altre 5 sonde in orbita intorno al pianeta rosso: Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Mars Express (ESA), Mars Odyssey (NASA), MAVEN (NASA) e Mars Orbiter Mission (ISRO) che invece stanno compiendo osservazioni scientifiche di Marte da diversi anni: si va dai 16 anni per Mars Odyssey ai tre di MAVEN e MOM.

Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 1916 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover ha completato l’esplorazione della regione denominata Vera Rubin Ridge, sulla strada che porta alla vetta del monte Sharp, e si sta muovendo verso est.

È invece il sol numero 4950 per l’altro rover marziano della NASA, Opportunity. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite sta studiando la Perseverance Valley, sul bordo ovest del cratere Endeavour.

Nel sistema solare esterno

La sonda americana Dawn è sempre in orbita intorno al pianeta nano Cerere e recentemente la sua missione è stata estesa per la seconda volta, con un nuovo avvicinamento alla superficie dell’oggetto più grande della fascia degli asteroidi.

La sonda della NASA Juno è in orbita intorno a Giove, principalmente per studiarne l’atmosfera e il campo magnetico. A metà dicembre la sonda ha compiuto il decimo flyby ravvicinato del gigante gassoso (PJ10), raccogliendo la solita collezione di immagini straordinarie dell’atmosfera gioviana e di dati scientifici. Il prossimo flyby (PJ11) avverrà il 7 febbraio.

La sonda americana New Horizons è in viaggio verso l’oggetto della fascia di Kuiper 2014 MU69, che raggiungerà tra 369 giorni e da cui dista circa 461 milioni di km. Dopo un periodo di test e calibrazione degli strumenti, New Horizons il 22 dicembre è tornata per l’ultima volta in ibernazione prima del flyby. Verrà risvegliata il prossimo il 4 giugno, in vista dell’incontro che avverrà a capodanno del 2019.

Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 ha recentemente acceso con pieno successo per un test i motori di manovra che erano spenti da 37 anni. Voyager 1 si trova attualmente a circa 142 UA dalla Terra (19 ore e 37 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 117 UA dalla Terra (16 ore e 14 minuti-luce).

Sommario missioni

Missioni in fase di preparazione per il lancio: 12

Missioni operative nella fase principale o estesa: 26

Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.