Aggiornamenti dal sistema solare: ottobre 2016

Il mese scorso ha visto la fine di una delle più belle missioni degli ultimi anni: Rosetta. Lo scorso 30 settembre tantissimi appassionati hanno seguito le ultime fasi di questa straordinaria sonda europea.

Ma non c’è tempo di riposare nel sistema solare che già un’altra regione è sotto i riflettori: Marte. Arriverà nei prossimi giorni, infatti, un’altra missione europea, Exomars 2016, con il suo lander Schiaparelli e orbiter TGO. Sempre su Marte cominciano una nova fase della propria missione anche i due rover, Curiosity e Opportunity. Giusto per togliere un po’ di palcoscenico al pianeta rosso, Juno sta per cominciare la propria missione su Giove.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

Sulla Luna

Procedono sempre senza scossoni le varie missioni lunari della NASA: Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) e ARTEMIS. Anche in assenza di aggiornamenti, vale comunque la pena rinfrescarsi la memoria sulle magnifiche immagini e gli straordinari video messi a disposizione dal team di LRO.

Nel campo delle missioni cinesi rimane invece l’incertezza sullo stato dell’orbiter Chang’e 5-T1 e del rover Yutu. Piccolo aggiornamento, invece, sul lander della missione Chang’e 3 il cui telescopio all’ultravioletto è ancora attivo, a quanto pare, ed è sopravvissuto alle 4 ore di eclisse lunare di Settembre.

Nei dintorni dell’orbita della Terra

Lanciata all’inizio di settembre, la sonda della NASA OSIRIS-REx (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security-Regolith Explorer) è diretta verso l’asteroide Bennu per riportarne a Terra un campione. La sonda ha collaudato in volo tutti i suoi strumenti, tra cui la fotocamera, mandando le prime immagini a Terra. Il 7 ottobre, inoltre, ha acceso i propulsori per compiere la prima manovra correttiva che le permetterà di compiere un flyby con assist gravitazionale della Terra, prima di raggiungere Bennu nel 2018.

La missione di osservazione solare della NASA STEREO prevede due sonde, Stereo A e Stereo B, che condividono l’orbita terrestre. I contatti con Stereo B si erano persi dall’ottobre 2014, ma lo scorso 21 agosto, finalmente, la NASA è riuscita nuovamente a contattare la sonda. Stereo B non è ancora sotto controllo, comunque, ed è ancora lunga la strada per un completo recupero.

Anche Kepler, sempre di NASA, è in orbita eliocentrica nei pressi dell’orbita terrestre, nella sua missione “K2” di scoperta dei pianeti extrasolari. La sonda è anche riuscita a riprendere un’immagine della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko durante le ore in cui Rosetta vi stava atterrando.

Sono invece in orbita intorno al punto lagrangiano L1 Terra-Sole le missioni di osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA) e il dimostratore tecnologico LISA Pathfinder (ESA). La missione europea ha recentemente messo online il suo archivio di dati, raccolti durante i primi mesi di operazioni.

GAIA invece, sempre di ESA, si occupa di mappare la galassia e quelle limitrofe ed è in orbita intorno al punto lagrangiano L2 Terra-Sole. La prima mappa, contenente la posizione precisa di più di un miliardo di stelle, è stata rilasciata il 13 settembre scorso.

Hayabusa 2, dell’agenzia spaziale giapponese (JAXA), è in viaggio verso l’asteroide Ryugu per riportarne a terra un campione. L’arrivo su Ryugu è previsto per il luglio del 2018, mentre il campione dovrebbe tornare a Terra nel dicembre del 2020.

Come per le altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica.

Nel sistema solare interno

La sonda giapponese Akatsuki continua la sua missione scientifica in orbita intorno a Venere senza particolari aggiornamenti.

Esplorando Marte

Su Marte, le tempeste di polvere locali sono piuttosto frequenti. Un po’ meno frequenti, invece, sono le grandi tempeste globali, in grado di avvolgere l’intero pianeta di sabbia e polvere anche per alcuni mesi. Un recente studiodella NASA ha provato a effettuare delle previsioni basandosi sugli eventi passati, ed ha previsto uno di questi eventi per le settimane o i mesi successivi al 29 ottobre. L’ultima tempesta globale creò, nel 2007, diversi problemi per i due rover allora presenti sulla superficie di Marte, Spirit e Opportunity.

Mancano ormai pochissimi giorni all’arrivo su Marte del Trace Gas Orbiter e del lander Schiaparelli, facenti parte della missione ESA/Roscosmos Exomars 2016. In questa settimana sono stati inviati i comandi necessari al distacco e all’atterraggio di Schiaparelli. Il 14 ottobre TGO accenderà i motori per posizionare il lander in maniera precisa. Il distacco avverrà invece il 16 ottobre, mentre sia l’atterraggio di Schiaparelli sia l’inserzione in orbita marziana di TGO avverranno il il 19 ottobre. Il lander è stato progettato per resistere a eventuali tempeste di polvere.

Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 1485 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Dopo aver concluso una fitta campagna di perforazioni presso alcune sorprendenti formazioni rocciose denominate Murray Buttes, il rover ha cominciato una nuova fase della propria missione dirigendosi verso sud e continuando la salita verso la vetta del Monte Sharp.

È invece il sol numero 4518 per l’altro rover marziano della NASA, Opportunity. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite ha ormai completato la nona estensione di missione e si accinge a cominciare la decima. A settembre si è finalmente lasciato alle spalle la Marathon Valley e si sta dirigendo all’interno del cratere Endeavour. La prossima fase di missione prevede l’esplorazione di un canale scavato dall’acqua, cosa mai tentata prima da un rover.

In attesa dell’arrivo di TGO, in orbita intorno a Marte continuano le missioni di Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Mars Express (ESA), Mars Odyssey (NASA), MAVEN (NASA) e Mars Orbiter Mission (ISRO). Sia MAVEN che MOM hanno recentemente festeggiato sia il secondo anniversario (terrestre) in orbita marziana, sia il primo anno marziano di operazioni. Il secondo anniversario per la missione indiana ha coinciso con il rilascio dei dati e delle immagini del primo anno di missione.

Sulla fascia degli asteroidi

Ebbene sì. La missione europea Rosetta è terminata con un finale spettacolare. La sonda è stata fatta posare sul nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, acquisendo dati fino all’ultimo. I dati provenienti da questa fantastica missione terranno gli scienziati occupati per diversi anni, ma già adesso è possibile fare un primo straordinario sommario, con scoperte sorprendenti che vanno dal comportamento fisico del nucleo alla composizione chimica. Altra lettura per alleviare la crisi d’astinenza da questa missione riguarda i dettagli del ritrovamento del lander Philae, atterrato sul nucleo della cometa quasi due anni fa e di cui si conosceva solo la posizione approssimativa.

La sonda americana Dawn è attualmente impegnata a trasferire la propria orbita intorno al pianeta nano Cerere ad una quota più alta, passando da un’altezza di 385 km a 1460 km. Questo permetterà di consumare meno propellente in attesa di cominciare l’ultima parte della missione scientifica.

Sui giganti gassosi

La sonda della NASA Juno sta finalmente per cominciare la missione scientifica vera e propria in orbita intorno a Giove. Dopo l’immissione in orbita e il secondo passaggio ravvicinato, la sonda accenderà nuovamente i propulsori al massimo avvicinamento a Giove, il prossimo 19 ottobre, quando ridurrà il periodo della propria orbita da oltre 53 giorni a soli 14. A partire dai primi di novembre, quindi, avremo a disposizione osservazioni e immagini ad alta risoluzione ogni due settimane.

Tra un anno la missione della sonda NASA/ESA/ASI Cassini terminerà con un tuffo nell’atmosfera di Saturno, dopo essere rimasta 13 anni in orbita. La sonda ha appena cominciato la sua orbita Rev 245, nell’ambito dell’ultima fase “inclinata” della Solstice Mission. Nel mese scorso ha sorvolato nuovamente Titano (T–123, 27 settembre), per poi dedicare gran parte dei suoi strumenti principalmente agli anelli di Saturno e all’osservazione delle aurore. A novembre comincerà l’ultima fase della missione, in cui Cassini orbiterà prima nelle vicinanze dell’anello F, poi all’interno degli anelli stessi prima del gran finale nell’atmosfera di Saturno.

Una vista quasi globale di Titano. Credit: NASA/JPL/SSI/Ian Regan

Una vista quasi globale di Titano. Credit: NASA/JPL/SSI/Ian Regan

Nel sistema solare esterno

La sonda americana New Horizons è in viaggio verso 2014 MU69 e sta continuando a trasmettere a Terra la grossa mole di dati accumulati durante la missione su Plutone; si prevede che la trasmissione dei dati sarà completa entro questo mese.

Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, lanciate nel 1977, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 si trova attualmente a circa 137 UA dalla Terra (18 ore e 57 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 112 UA dalla Terra (15 ore e 34 minuti-luce).

Sommario missioni

Missioni in fase di preparazione per il lancio: 0

Missioni operative nella fase principale o estesa: 26

Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 4

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.