Aggiornamenti dal sistema solare: settembre 2016

Mese intensissimo per gli esploratori robotici del sistema solare. Una nuova missione è stata lanciata (OSIRIS-REx), mentre si cominciano i preparativi per la conclusione di Cassini e di Rosetta. Mentre il gran finale della missione di quest’ultima arriverà presto, la fotocamera ad alta risoluzione a bordo ha finalmente permesso di individuare il punto finale di atterraggio del piccolo Philae. Sempre nel sistema solare esterno, Juno ha sorvolato nuovamente Giove offrendoci viste inedite dei poli del gigante gassoso.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

Sulla Luna

Piuttosto silenziose, ultimamente, le varie missioni lunari. Nessun aggiornamento per le missioni NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) e ARTEMIS, mentre rimane l’incertezza sulle missioni cinesi, che potrebbero essere tutte ancora attive: l’orbiter Chang’e 5-T1, e i due veicoli della missione Chang’e 3 (il lander e il rover Yutu).

Nei dintorni dell’orbita della Terra

Una nuova missione è partita. Si tratta di OSIRIS-REx (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security-Regolith Explorer), della NASA, lanciata con successo nella notte tra l’8 e il 9 settembre. La sonda arriverà tra due anni sull’asteroide Bennu per prenderne un campione da riportare a Terra. Nel frattempo, l’anno prossimo, tornerà nei pressi del nostro pianeta per ricevere un assist gravitazionale.

Buone notizie dalla missione della NASA STEREO. La missione si compone di due sonde che condividono l’orbita della Terra per osservare il Sole. Da quasi due anni si erano completamente persi i contatti con Stereo B. Lo scorso 21 agosto, finalmente, la NASA è riuscita nuovamente a contattare la sonda. Stereo B non è ancora sotto controllo, comunque, ed è ancora lunga la strada per un completo recupero.

Anche Kepler, sempre di NASA, è in orbita eliocentrica nei pressi dell’orbita terrestre, nella sua missione “K2” di scoperta dei pianeti extrasolari. Sono invece in orbita intorno al punto lagrangiano L1 Terra-Sole le missioni di osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA) e il dimostratore tecnologico LISA Pathfinder (ESA).

GAIA invece, sempre di ESA, si occupa di mappare la galassia e quelle limitrofe ed è in orbita intorno al punto lagrangiano L2 Terra-Sole. La sonda ha festeggiato ad agosto il completamento del secondo anno di missione sui cinque previsti. La prima mappa, contenente la posizione precisa di più di un miliardo di stelle, è stata rilasciata il 13 settembre scorso.

Primo avvistamento dell’asteroide Ryugu da parte della sonda Hayabusa 2. Credits: Japan Spaceguard Association / Japan Space Forum / JAXA

Primo avvistamento dell’asteroide Ryugu da parte della sonda Hayabusa 2. Credits: Japan Spaceguard Association / Japan Space Forum / JAXA

Hayabusa 2, dell’agenzia spaziale giapponese (JAXA), è in viaggio verso l’asteroide Ryugu per riportarne a terra un campione. L’arrivo su Ryugu è previsto per il luglio del 2018, mentre il campione dovrebbe tornare a Terra nel dicembre del 2020.

Come per le altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica.

Nel sistema solare interno

La sonda giapponese Akatsuki continua la sua missione scientifica in orbita intorno a Venere senza particolari aggiornamenti.

Esplorando Marte

Il sito di atterraggio previsto per Schiaparelli, ripreso da Mars Express. Credits: ESA/DLR/FU Berlin (CC BY-SA 3.0 IGO)

Il sito di atterraggio previsto per Schiaparelli, ripreso da Mars Express. Credits: ESA/DLR/FU Berlin (CC BY-SA 3.0 IGO)

Mancano solo 33 giorni all’arrivo su Marte del Trace Gas Orbiter e del lander Schiaparelli, facenti parte della missione ESA/Roscosmos Exomars 2016. Il prossimo 19 settembre avverrà la penultima manovra correttiva, mentre l’ultima è prevista per il 14 ottobre, prima del distacco di Schiaparelli (16 ottobre) e l’inserzione in orbita di TGO (il 19 ottobre).

Ripresa ravvicinata delle Murray Buttes riprese da Curiosity durante il sol 1454. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Ripresa ravvicinata delle Murray Buttes riprese da Curiosity durante il sol 1454. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 1462 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover è nel pieno di una fitta campagna di perforazioni presso la regione di alcune sorprendenti formazioni rocciose denominate Murray Buttes.

È invece il sol numero 4496 per l’altro rover marziano della NASA, Opportunity. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite si sta ormai lasciando alle spalle la Marathon Valley e si sta dirigendo all’interno del cratere Endeavour.

In attesa dell’arrivo di TGO, in orbita intorno a Marte continuano le missioni di Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Mars Express (ESA), Mars Odyssey (NASA), MAVEN (NASA) e Mars Orbiter Mission (ISRO).

Sulla fascia degli asteroidi

Immagine con annotazioni del lander Philae nella sua destinazione finale, ripresa da Rosetta il 2 settembre. Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Immagine con annotazioni del lander Philae nella sua destinazione finale, ripresa da Rosetta il 2 settembre. Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA

Ultime settimane intensissime per la sonda europea Rosetta, da 771 giorni in orbita intorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. La missione terminerà il prossimo 30 settembre con un tentativo di atterraggio soffice (per quanto possibile) sul nucleo della cometa. Proprio mentre si stavano facendo gli ultimi preparativi per il gran finale di missione, è arrivata la sorpresa: Le ultime immagini riprese dallo strumento OSIRIS hanno finalmente permesso di individuare il lander Philae, atterrato sul nucleo della cometa quasi due anni fa e di cui si conosceva solo la posizione approssimativa.

La sonda americana Dawn è in orbita intorno al pianeta nano Cerere e ha concluso proprio lo scorso 30 giugno la sua missione primaria. Mentre si stanno studiando gli itinerari per la missione estesa, il team della NASA ha deciso di riportare Dawn ad un’orbita più alta, passando dalla quota di 385 km a quella di 1460 km. La manovra è cominciata il 2 settembre e si concluderà tra qualche settimana. Questo permetterà di consumare meno propellente in attesa di cominciare l’ultima parte della missione scientifica.

Sui giganti gassosi

Magnifica vista del polo sud di Giove. Credits: NASA / JPL / SwRI / MSSS

Magnifica vista del polo sud di Giove. Credits: NASA / JPL / SwRI / MSSS

La sonda della NASA Junodopo essere entrata in orbita intorno a Giove lo scorso 4 luglio, è ora in un’orbita polare fortemente ellittica intorno al gigante gassoso. Il 27 agosto ha finalmente compiuto il secondo passaggio ravvicinato di Giove, stavolta con gli strumenti scientifici accesi, raccogliendo immagini inedite e bellissime dei poli del pianeta. La missione scientifica vera e propria comincerà al passaggio successivo, previsto per il 19 ottobre.

Tra un anno esatto la missione della sonda NASA/ESA/ASI Cassini terminerà con un tuffo nell’atmosfera di Saturno, dopo essere rimasta 13 anni in orbita. La sonda sta per concludere la sua orbita Rev 242, nell’ambito dell’ultima fase “inclinata” della Solstice Mission. Durante la Rev 243 ci sarà il prossimo flyby di Titano (T–123, 27 settembre), mentre la Rev 244 (29 settembre – 8 ottobre) sarà dedicata principalmente agli anelli di Saturno e all’osservazione delle aurore. I flyby di Titano successivi avverranno a novembre e marcheranno l’inizio della penultima fase, l’orbita “anello F”, così chiamata perché si svolgerà proprio nelle sue vicinanze, appena al di fuori del sistema principale degli anelli.

Nel sistema solare esterno

La sonda americana New Horizons è in viaggio verso 2014 MU69 e sta continuando a trasmettere a Terra la grossa mole di dati accumulati durante la missione su Plutone; si prevede che la trasmissione dei dati sarà completa entro ottobre/novembre.

Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, lanciate nel 1977, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 si trova attualmente a circa 136 UA dalla Terra (18 ore e 53 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 112 UA dalla Terra (15 ore e 30 minuti-luce).

Sommario missioni

Missioni in fase di preparazione per il lancio: 0

Missioni operative nella fase principale o estesa: 27

Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 4

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.