ESA e NASA sempre più vicine per la missione su Europa

Europa Clipper. Credit: NASA/JPL

Il capo dei programmi scientifici dell’Agenzia Spaziale Europea Alvaro Gimenez, intervistato dal sito Spaceflight Now, rivela che l’intenzione di partecipare alla missione della NASA sulla luna gioviana sarebbe sempre più fondata.

“Come ho detto scherzosamente ai miei colleghi statunitensi, non possiamo permettere che si vada su Europa senza gli europei…”

Dopo la richiesta di collaborazione dell’anno scorso, ESA avrebbe già stanziato un fondo per la partecipazione alla missione sotto forma di una sonda secondaria o un lander.
“La nostra partecipazione, per un valore equivalente a mezzo milardo di euro, sarà a costo zero per la NASA. Noi abbiamo dato risposta positiva alla loro richiesta di collaborazione, ora rimaniamo in attesa che venga definito il profilo della missione ed in che forma è richiesta la nostra partecipazione.”

NASA ha fatto sapere che la sonda attualmente in progetto, i cui strumenti scientifici sono già stati scelti, avrebbe ancora spazio per circa 250 kg che, come già detto, potrebbero essere impiegati per una sonda secondaria o un lander.
Al NASA Jet Propulsion Laboratory di Pasadena stanno anche valutando la possibilità di avere a bordo qualche CubeSat per lo studio dei getti di vapore che vengono sprigionati dalla superficie.

La scelta è attualmente controversa perchè l’amministratore NASA Charlie Bolden si è espresso contro l’ipotesi del lander, mentre il deputato texano John Culberson, che presiede il sottocomitato responsabile del budget, lo preferirebbe ad una sonda orbitale ed è recentemente riuscito a farlo inserire nel budget 2016 che ufficializza la missione:
“…$175,000,000 is for an orbiter with a lander to meet the science goals for the Jupiter Europa mission as outlined in the most recent planetary science decadal survey. That the National Aeronautics and Space Administration shall use the Space Launch System as the launch vehicle for the Jupiter Europa mission, plan for a launch no later than 2022, and include in the fiscal year 2017 budget the 5-year funding profile necessary to achieve these goals.”

Bolden si è cosi espresso:
“La mia comunità scentifica e le persone coinvolte della pianificazione, preferirebbero che questa missione sia sopratutto di studio e mappatura, per determinare esattamente dove in seguito eventualmente tentare un atterraggio. Questo è il punto del disaccordo con Culbertson, che vorrebbe una grande missione con un lander e tutto il resto, a nostro parere abbastanza imprudente dal punto di vista scientifico.”

Nel caso venisse scelto il lander ci sarebbero inoltre due possibilità: un atterraggio morbido e preciso o una sonda a proiettile che impatterebbe ad alta velocità con la superficie ghiacciata penetrandola il più possibile per studiarne la composizione.
In entrambi i casi la vita operativa del lander sarebbe limitata ad una decina di giorni, dovuti alla durata delle batterie e ci sarebbero grandi difficoltà di trasmissione dati verso la sonda madre, a causa del veloci passaggi della stessa sopra il punto di atterraggio e del forte campo magnetico di Giove.

Europa vista dalla sonda Galileo il 7 settembre 1996 da circa 677.000 Km. (Credits: NASA)

Europa vista dalla sonda Galileo il 7 settembre 1996 da circa 677.000 Km. (Credits: NASA)

La missione, finanziata dal congresso già dal 2013, prevede lo studio di questa particolare luna di Giove dove, sotto la superficie ghiacciata è presente un oceano di acqua salata che potrebbe avere le caratteristiche per la presenza della vita.
La sonda verrebbe posta in orbita intorno a Giove per compiere 45 fly-by della luna Europa, da 25 a 2700 km di distanza dalla superficie.
Questo particolare profilo è stato preferito a quello classico, in cui la sonda è posta direttamente in orbita al corpo celeste da studiare, a causa delle forti radiazioni dell’atmosfera di Giove che investono la luna che avrebbero causato forti problemi agli strumenti scientifici.
Dopo ciascun passaggio e prima di quello successivo la sonda avrà a disposizione circa 10 giorni per trasmettere verso Terra, in tutta sicurezza, i dati raccolti.

Il lancio, tramite il nuovo vettore pesante SLS, non avverrà prima del 2022 e seguirà una traiettoria diretta che porterà la sonda fino a Giove in circa 2 anni.
Inizialmente era previsto un lancio con un Atlas V 551 ed una traiettoria che, nonostante fosse accelerata da un passaggio ravvicinato di Venere, avrebbe impiegato circa 6 anni per arrivare a destinazione.

Fonte: Spaceflight Now, Wikipedia, The Planetary Society

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.