La Russia e la transizione dal Proton all’Angara

Il lancio del primo Angara A5

Dopo l’ennesimo fallimento (16 tra completi e parziali negli ultimi 6 anni) del vettore Proton dello scorso 16 maggio, una serie di dichiarazioni ufficiali farebbero intendere una certa urgenza nel pensionare il vecchio e problematico vettore medio pesante a favore della nuova, più sicura e performante famiglia Angara.

Igor Komarov, capo di Roscosmos lo ha affermato chiaramente:
“…è necessario accelerare la transizione dei lanci dal Proton all’Angara”.

Anche il vice presidente russo Dmitry Rogozin si è espresso allo stesso modo:
“…dobbiamo passare ad una progettazione e sviluppo totalmente digitale ed accelerare la transizione a più moderni vettori, quale la famiglia Angara, abbandonando graduatamente i Proton”.

Sempre Rogozin, riferendosi al nuovo spazioporto di Vostochny attualmente in costruzione, ha dichiarato che dopo l’inaugurazione con il primo lancio previsto per dicembre, inizieranno i lavori per la costruzione di due rampe per i lanciatori della famiglia Angara, dal più piccolo A1 fino al più potente A5V.

Più pacato è invece Andrey Kalinovsky, capo dell’impresa statale Khrunicev costruttrice dei Proton e degli Angara, che recentemente ha parlato dei costi di costruzione.

“Attualmente la costruzione dell’Angara è molto costosa ma dal 2021 inizierà una produzione in serie che ridurrà i costi addirittura al di sotto di quelli attuali del Proton, che continuerà ad essere prodotto almeno fino al 2025”.

Sempre Kalinovsky ha rivelato che il prossimo lancio dell’Angara A5, previsto per il tardo 2016, non sarà più una test mission,  ma avrà un carico commerciale di cui però non ha fatto menzione.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.