Aggiornamenti dal sistema solare: febbraio 2014

L’evento principale del mese appena concluso è stato sicuramente il risveglio dall’ibernazione della sonda europea Rosetta, diretta verso la cometa Churyumov-Gerasimenko. Il mese scorso ha anche rappresentato il secondo giorno lunare per il lander cinese Chang’e 3 e il suo rover Yutu, che si sono risvegliati dall’ibernazione durante le due settimane di buio. Il 25 gennaio, inoltre, il rover marziano Opportunity ha superato il fantastico traguardo dei 10 anni di operatività sulla superficie del pianeta rosso.

Nel mese di febbraio gli occhi saranno puntati sempre principalmente sulle missioni Rosetta e Chang’e 3. La sonda europea proseguirà infatti i test sui sistemi di bordo dopo la lunga ibernazione e cominceranno ad essere ri-collaudati gli strumenti scientifici. Per la missione cinese, invece, un momento cruciale sarà, nei prossimi giorni, l’alba del terzo giorno lunare. Alcuni problemi riscontrati dal rover Yutu prima dell’ibernazione, infatti, stanno facendo preoccupare i tecnici cinesi.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

Missioni in fase di preparazione per il lancio: 0

Non sono previsti nuovi lanci di sonde di esplorazione del sistema solare nei prossimi mesi. La prossima missione sarà probabilmente Hayabusa 2, dell’agenzia spaziale giapponese (JAXA), che dovrebbe partire a dicembre del 2014 alla volta di un asteroide per riportarne a terra un campione. Nel 2015 sono attualmente previsti i lanci di: Sunjammer, grande vela solare della NASA e, probabilmente, Chang’e 4, missione gemella dell’attuale Chang’e 3.

Missioni Operative: 18

La sonda WIND, di NASA, si trova attualmente in orbita intorno al punto lagrangiano L1 Terra-Sole; la sua missione di osservazione della nostra stella dura ormai dal 1994. A farle compagnia in L1 c’è l’orbiter americano ACE (Advanced Composition Explorer) e la missione congiunta ESA/NASA Solar and Heliospheric Observatory (SoHO), che il mese scorso ha osservato un Coronal Mass Ejection (CME) che ha provocato una bella aurora boreale sulla Terra.

La missione NASA STEREO (Solar and TErrestrial RElations Observatory) si compone, invece, di due sonde, Stereo A e Stereo B che condividono l’orbita della Terra intorno al Sole, rispettivamente, precedendo e seguendo il nostro pianeta, permettendo così osservazioni stereoscopiche. Le sonde si allontanano lentamente dalla Terra e fra di loro ad ogni orbita ed hanno sorpassato nel 2009 i punti lagrangiani L4 ed L5.

La sonda Messenger, di NASA, ha completato la prima estensione della propria missione in orbita intorno a Mercurio il 17 marzo del 2013. NASA sta attualmente continuando ad utilizzare gli strumenti della sonda, anche se ufficialmente una nuova decisione formale su una eventuale seconda estensione di missione non è stata presa. In ogni caso la sonda verrà probabilmente deorbitata alla fine di marzo del 2015. La sonda ha inviato a terra fino ad ora più di 170000 immagini spettacolari del primo pianeta del sistema solare.

Un po’ più lontana dal Sole, Venus Express, di ESA, continua lo studio di Venere e della sua atmosfera dalla sua orbita. La missione durerà almeno fino al 2015.

È da poco terminato il secondo giorno lunare di missione per Chang’e 3. La missione è composta da un lander da 1200 kg e da un piccolo rover, battezzato Yutu. Entrambi sono usciti dall’ibernazione dopo la loro prima notte lunare, tra l’11 e il 12 gennaio. Purtroppo la fotocamera a colori del lander Chang’e 3 non è sopravvissuta all’ibernazione. Lo strumento aveva comunque completato tutte le task previste dalla missione e non sarebbe dovuta sopravvivere a lungo. Tutti gli altri strumenti sono funzionanti e sono cominciati ad arrivare i primi dati scientifici. Nei giorni scorsi è tramontato nuovamente il sole sul sito di atterraggio e sia il lander che il rover sono andati nuovamente in modalità ibernazione. Sembra che prima dell’inizio della notte lunare Yutu abbia avuto alcuni problemi a ripiegare i pannelli solari e altre parti del rover da proteggere dalle bassissime temperature notturne sulla Luna. Questo potrebbe mettere a rischio il resto della missione del rover, che era stato progettato per sopravvivere ad almeno tre giorni lunari. Il sole sorgerà nuovamente tra l’8 e il 9 di febbraio.

Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), della NASA, continua la sua missione di mappatura ad alta risoluzione della Luna. La sonda si trova nella sua missione estesa, ed uno degli attuali obiettivi è la documentazione dei siti di atterraggio dei mezzi di esplorazione, grazie alla risoluzione elevata delle immagini che è in grado di riprendere. Tra le varie riprese del mese appena passato spicca quella del passaggio della sonda LADEE.

La sonda americana LADEE (Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer) sta studiando l’esosfera lunare dalla fine di novembre. La missione avrebbe dovuto concludersi alla fine del prossimo mese di marzo, ma la NASA ha deciso di estendere la missione di altri 28 giorni, fino al 21 aprile.

Sempre intorno al nostro satellite, le due sonde della missione Artemis, anch’essa di NASA, stanno silenziosamente studiando il debole campo magnetico lunare per una lunga missione che dovrebbe durare almeno sette anni.

Dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, la sonda cinese Chang’e 2 continua il suo allontanamento dalla Terra nella sua orbita eliocentrica. La sonda ha ormai passato il traguardo dei 60 milioni di km di distanza e punta verso i 100 milioni. Attualmente viene utilizzata dagli ingegneri cinesi per testare le comunicazioni spaziali di lunga distanza nello spazio profondo.

Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 534 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover, che ha ormai percorso circa 4,9 km sul pianeta rosso, si sta dirigendo verso le pendici del monte Sharp. Proprio in questi giorni sta attraversando un terreno particolarmente spettacolare: i tecnici del team dei roverdrivers hanno infatti deciso di far passare Curiosity attraverso un passaggio tra due piccoli promontori rocciosi, denominato Dingo Gap, dove si è depositata una duna sabbiosa alta circa 1 m.

È invece il sol numero 3568 per l’altro rover della NASA Opportunity. Il Mars Exploration Rover (MER) superstite ha ormai superato ampiamente i 38 km percorsi sulla superficie di Marte e sta passando l’inverno marziano su un pendio esposto a nord nell’area denominata Solander point. Il rover ha festeggiato lo scorso 25 gennaio i 10 anni su Marte, e continua a produrre risultati scientifici interessantissimi. Negli ultimi giorni il rover ha anche dovuto risolvere un piccolo “mistero” relativo all’apparizione di un piccolo sasso lungo la strada di Opportunity.

La sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) continua la sua missione di osservazione del pianeta rosso, ed ha recentemente passato il traguardo ragguardevole dei 200 terabit di dati inviati a terra dal 2006, anno in cui è cominciata la sua missione scientifica in orbita intorno a Marte. A farle compagnia in orbita intorno a Marte ci sono, inoltre, la sonda americana Mars Odyssey, in orbita dal 2001, e quella europea Mars Express, intorno al pianeta rosso dal 2003.

La missione NASA/ESA/ASI Cassini sta compiendo la sua orbita Rev 201 intorno a Saturno, in una fase definita “inclinata” della Solstice Mission. La sonda ha appena effettuato (2 febbraio) il flyby T98 di Titano, in cui si è concentrata nello studio della regione del polo nord del grande satellite, oltre ad uno sguardo all’intero emisfero non rivolto verso Saturno. Il 20 febbraio comincerà la Rev 202, nella quale Cassini si concentrerà ancora sullo studio delle regioni polari del gigante gassoso e compirà, il prossimo 6 marzo, il centesimo flyby di Titano (T99) dall’inizio della missione.

Le sonde americane Voyager 1 e 2 sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Dopo aver atteso circa un anno, gli scenziati al lavoro sui dati provenienti da Voyager 1 hanno finalmente annunciato che la sonda ha lasciato l’eliosfera ed è il primo oggetto creato dall’uomo a raggiungere lo spazio interstellare. La sonda si trova attualmente a circa 127 UA dalla Terra (17 ore e 38 minuti-luce dal Sole), mentre Voyager 2 è a circa 105 UA dalla Terra e 14 ore e 31 minuti-luce dal Sole.

Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 7

La sonda ESA Rosetta, dopo aver effettuato diversi flyby della Terra e di Marte, e aver sorvolato due asteroidi (Lutetia e Šteins) è nel suo ultimo tratto di viaggio verso la cometa Churyumov-Gerasimenko. La sonda europea è uscita lo scorso 20 gennaio dalla modalità di ibernazione che durava da oltre due anni e mezzo. Nei giorni successivi Rosetta ha inviato una serie di dati che hanno confermato che la sonda è operativa e si trova in buona salute. Tre delle quattro ruote di reazione sono state già riattivate, mentre la quarta verrà riattivata nelle prossime settimane. Nel mese di febbraio verrà completata la fase di test sui tutti i sistemi della sonda, dopo di che comincerà la fase di ri-collaudo degli strumenti scientifici. I preparativi per l’avvicinamento alla cometa saranno completati ad agosto, quando la sonda europea sarà nell’orbita prevista intorno al corpo celeste. A novembre Rosetta rilascerà il piccolo lander, Philae, che si poserà sulla superficie della cometa. Il lander verrà riacceso per la prima volta dopo l’ibernazione a marzo quando cominceranno anche i test sui suoi sottosistemi e strumenti scientifici.

L’orbiter americano MAVEN è attualmente in viaggio verso Marte, di cui studierà l’alta atmosfera, e su cui arriverà a settembre del 2014. A dicembre la sonda ha compiuto la prima delle 5 manovre correttive previste nel suo viaggio verso Marte, mentre nei giorni scorsi sono stati effettuati con successo i primi test post-lancio sulla strumentazione scientifica. I test continueranno anche nel mese di febbraio, quando sarà anche eseguita la seconda manovra correttiva. Anche la storica missione indiana Mars Orbiter Mission (MOM) è in viaggio verso Marte ed ha compiuto con successo a dicembre la sua prima manovra correttiva che le permetterà di arrivare in orbita marziana a settembre del 2014.

La sonda americana Dawn, dopo più di un anno passato a studiare l’asteroide Vesta, è ora in viaggio verso la sua destinazione finale, il pianeta nano Cerere, distante ancora circa 26 milioni di km (0,17 UA). Dallo scorso dicembre Dawn è più vicino a Cerere che a Vesta. L’incontro con l’oggetto più grande della fascia degli asteroidi è previsto per il 2015, mentre l’attesa per questa missione è cresciuta ulteriormente dopo che è stata confermata dalle osservazioni del telescopio spaziale europeo Herschel la presenza di getti di vapore acqueo provenienti dalla superficie del pianeta nano.

New Horizons, anch’essa di NASA, ha ancora 4,2 UA da percorrere per raggiungere Plutone nel 2015. Adesso mancano 523 giorni all’incontro ravvicinato. La sonda è attualmente nell’ultima fase di ibernazione prima di cominciare l’approccio finale al pianeta nano, anche se lo stato di salute dei sistemi di New Horizons viene monitorato settimanalmente. È in fase di studio anche la possibilità di proseguire la missione verso altri oggetti della fascia di Kuiper anche se, purtroppo, le prima campagna di identificazione di possibili obiettivi ha permesso la scoperta di 51 nuovi oggetti, ma nessuno dei quali a distanza raggiungibile dalla sonda. La ricerca continua e si sta preparando una proposta per utilizzare il telescopio Hubble per accelerare la selezione dell’eventuale obiettivo secondario.

La sonda giapponese Akatsuki è in orbita eliocentrica in attesa di incontrare Venere per la seconda volta, dopo la fallita inserzione in orbita nel 2010. Il prossimo incontro con Venere avverrà nel novembre del 2015.

La sonda NASA Juno è in viaggio verso il gigante del sistema solare, Giove. Lo scorso 9 ottobre ha effettuato il sorvolo della Terra che ha permesso alla sonda di sfruttare l’effetto catapulta della gravità del nostro pianeta per accelerare alla velocità necessaria per raggiungere Giove. L’arrivo a destinazione è previsto per il luglio del 2016.

Sonde operative senza una missione: 1

L’International Cometary Explorer, lanciata da NASA nel 1978 come International Sun/Earth Explorer 3, rimane in orbita eliocentrica ed effettuerà un incontro ravvicinato del nostro pianeta nell’agosto del 2014. Dopo tale data ICE potrà essere ri-immessa in orbita intorno al punto lagrangiano Terra-Sole L1, oppure potrà utilizzare assist gravitazionali multipli della Terra per il flyby della cometa Wirtanen quando sarà nel suo massimo avvicinamento al nostro pianeta nel dicembre del 2018.

 

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.