DLR e l’Europa guardano al Dream Chaser

Il Dream Chaser durante le fasi di atterraggio. Credits: Sierra Nevada Corp.

OHB System AG e l’agenzia spaziale tedesca (DLR) hanno siglato un contratto per effettuare uno studio sull’utilizzo del Dream Chaser, l’aerospazioplano di Sierra Nevada Corp., per attività di ricerca e sperimentazione in ambito europeo.
Il programma, nominato DC4EU (Dream Chaser for European Utilization) ha lo scopo di studiare modi e attività in cui possa essere impiegato il Dream Chaser per coprire i requisiti Tedeschi ed Europei per il trasporto di payload e astronauti da e verso la ISS, oltre alla possibilità per aziende e istituti di ricerca di utilizzare l’aerospazioplano per ricerca scientifica.
Oltre allo sfruttamento del Dream Chaser, sia in modalità abitata che non per le attività di ricerca in LEO è sotto analisi anche la possibilità di utilizzarlo per il servicing e la rimozione dall’orbita di satelliti in disuso o guasti.
Partner dello studio di DLR è l’azienda di Monaco OHB, sussidiaria di Kayser-Threde, la quale sta già studiando un payload per il Dream Chaser proprio per il supporto ai satelliti che necessitano di attività di manutenzione.
SNC è già impegnata con il programma analogo della NASA per lo sviluppo di attività commerciali di supporto alle attività in orbita e nelle scorse settimana ha fatto volare per la prima volta il primo prototipo dello spazioplano.
Il programma DC4EU ha come fine ultimo quello di assicurare, principalmente alla Germania ma eventualmente anche ad altri Paesi europei, il futuro accesso all’orbita terrestre e il supporto alle attività in orbita delle aziende tedesche con nuove opportunità di volo.

Gli occhi europei sul Dream Chaser però non sono solo quelli tedeschi, si parla da alcune settimane di indiscrezioni riguardanti studi e trattative in corso fra l’Agenzia Europea (ESA) e la SNC per valutare la possibilità di utilizzare l’Ariane 5 per il lancio del Dream Chaser. L’azienda Californiana si è già assicurata un contratto per lanciare il Dream Chaser con l’Atlas di ULA e ha già avviato uno studio per utilizzare il Falcon 9.
Lo scenario sul lungo termine potrebbe essere quindi quello di un acquisto da parte di ESA di servizi per il supporto alle proprie attività in orbita. La definizione delle condizioni è ancora ovviamente indecifrabile, ma, se lo studio risultasse positivo, potrebbe andare da un acquisto di spazio e ore/uomo a bordo di voli gestiti da SNC e/o NASA fino all’acquisto di uno o più velivoli per essere utilizzati da ESA con il supporto di SNC.

Tutti i risultati di queste valutazioni confluiranno probabilmente nella prossima “ministeriale” europea, l’assemblea che si svolgerà nel Dicembre 2014 e che dovrà dettare i programmi per gli anni successivi dell’ESA.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.

Una risposta

  1. Tony ha detto:

    Come sempre la Germania si distingue nella corsa allo spazio come la nazione che chiede il passaggio su mezzi progettati con duro lavoro da altri. Auguriamoci un giorno come Europa di essere in grado di progettare e costruire un mezzo per portare i nostri astronauti nello spazio cosi’come fanno le altre potenze. Attualmente l’intera Europa e’superata in questo dalla Sierra Nevada Corporation.