Russia: nasce United Rocket and Space Corporation

La scorsa settimana, il presidente Russo Vladimir Putin, su proposta di Dmitry Rogozin, ha firmato un decreto che istituisce la United Rocket and Space Corporation, un ente che avrà il compito di raccogliere la maggior parte delle attività industriali spaziali del paese sotto una unica guida, eliminando inefficienze e ridondanze.
Il provvedimento arriva dopo tre anni molto travagliati per Roscosmos, costellati da lanci falliti in modo costoso ed imbarazzante: l’agenzia spaziale russa si occuperà da oggi di contratti, coordinazione ed implementazione delle politiche.
In pratica, il decreto divide in due rami la vecchia Roscosmos: una agenzia responsabile delle politiche statali di sviluppo dello spazio, ed una corporation che racchiuderà la maggior parte delle industrie manifatturiere del settore aerospaziale russo. Roscosmos manterrà i propri istituti di ricerca e le infrastrutture di terra, così come la gestione dei contratti governativi, il coordinamento e le operazioni gestionali; l’URSC, a guida statale, si occuperà dello sviluppo, creazione, test, manutenzione tecnica ed utilizzo di equipaggiamento militare, vettori e loro componenti. Anche la creazione e lancio di veicoli spaziali, dalle sonde alle capsule abitate, sarà affidata ad URSC.
La nuova corporation sarà formata da 9 aziende unitarie federali, che diverranno partecipate e controllate; altre 13 aziende vedranno l’ingresso nel proprio capitale da parte di URSC. Il capitale di quest’ultima sarà al 100% di proprietà statale.
Roscosmos dovrà proporre un candidato alla guida della nuova corporation. Al momento, Igor Komarov è colui che, in seno a Roscosmos, si occupa di tutte quelle attività che verranno trasferite ad URSC; resta da stabilire se sarà il prescelto.
L’inizio delle attività operative di URSC è previsto entro sei mesi: per creare la nuova corporation, infatti, si impiegherà come struttura l’Istituto di Ricerca per l’Ingegneria della Strumentazione Spaziale, che è già dotato di fondi sufficienti ad assorbire il capitale delle aziende da acquisire.
Secondo alcuni osservatori, questo nuovo approccio alla gestione delle attività spaziali porterà con sé, almeno nel periodo iniziale, forti riduzioni del personale ed un potenziale calo del morale nelle maestranze, che potrebbe a sua volta tradursi in una ulteriore difficoltà nel mantenere gli elevatissimi standard qualitativi richiesti dall’industria aerospaziale. Altri hanno invece plaudito alla separazione netta fra le attività di appalto e fornitura, che in passato potevano vedere Roscosmos agire in entrambi i ruoli, con evidenti ricadute sul controllo qualità e dei costi. Ora fornitori e clienti saranno ben distinti, e ciascuno sarà libero di perseguire i propri interessi, anche contrapposti.
È stato dato anche risalto alla necessità di ristabilire l’ordine nel management produttivo, e di concentrarsi sulla formazione, anche vocazionale, del personale di stabilimento, per ritrovare velocemente l’eccellenza qualitativa nella produzione.
Negli ultimi due anni, infatti, la cosmonautica russa ha patito 12 diversi incidenti; i costi dei lanci falliti negli ultimi tre anni ammontano a circa 9 miliardi di dollari.

fonte: ITAR-TASS

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017