Nuovi aggiornamenti sulla Global Exploration Roadmap

L’amministratore della NASA, Charlie Bolden, ha presentato una versione aggiornata della Global Exploration Roadmap (GER), il documento programmatico compilato in collaborazione con altre 11 agenzie spaziali, tra cui ESA (Agenzia Spaziale Europea) e ASI (Agenzia Spaziale Italiana). L’annuncio è avvenuto lo scorso 20 agosto 2013 durante la presentazione ufficiale degli 8 nuovi candidati astronauti della classe 2013 di NASA.

La Global Exploration Roadmap (GER) è stata sviluppata dall’International Space Exploration Coordination Group (ISECG), composto da 12 agenzie spaziali, e inizialmente pubblicata dopo circa un anno di lavori congiunti nel settembre del 2011. Il documento parte dalla situazione attuale in LEO con la Stazione Spaziale Internazionale e sviluppa strategie di breve e di lungo termine che hanno come ultimo obiettivo l’esplorazione umana di Marte. La roadmap identificava due possibili percorsi: “Asteroid Next” e “Moon Next”. Entrambi prevedono scenari che si sviluppano su un arco di 25 anni, comprendendo sia missioni di esplorazione robotica che missioni con equipaggio umano.

Partendo del documento originale, l’aggiornamento 2013 comprende un unico scenario di missione di riferimento che riflette l’importanza di un’evoluzione passo dopo passo delle capacità critiche necessarie al raggiungimento dell’obiettivo finale, di fatto unificando i due percorsi previsti inizialmente. La nuova roadmap comprende:

  • Una valutazione del ruolo della stazione spaziale internazionale (ISS) nella preparazione all’esplorazione dello spazio profondo.
  • Missioni robotiche e con equipaggio verso obiettivi che includono asteroidi near-Earth (NEA), la Luna e Marte.
  • Validazione del ruolo vitale della missione NASA verso un asteroide vicino nell’avanzamento delle capacità necessarie all’esplorazione futira di Marte e del valore economico e sociale aggiunto che tale esplorazione potrà portare.
  • Uno scenario concettuale che dimostri come le missioni nello spazio cislunare, inclusa la nuova iniziativa di NASA verso un’asteroide, spianino la strada verso missioni internazionali su Marte negli anni ’30, permettendo anche importanti scoperte lungo il percorso.

Le agenzie partecipanti alla roadmap (Canada – CSA, Corea – KARI, Europa – ESA, Francia – CNES, Germania – DLR, Giappone – JAXA, India – ISRO, Italia – ASI, Regno Unito – UKSA, Russia – Roscosmos, Stati Uniti – NASA e Ucraina – NSAU) stanno compiendo il lavoro preliminare nelle cinque aree fondamentali identificate nel documento originale: utilizzo della ISS, missioni robotiche, tecnologie avanzate, capacità di nuova generazione e studi simulati a terra. Una sesta area di studio è stata aggiunta nel nuovo documento sulla salute umana e la mitigazione dei rischi.

Di seguito si riporta un sommario del documento aggiornato, che può essere scaricato (in inglese) dal sito della NASA.

Global Exploration Roadmap

La roadmap è stata sviluppata partendo da una serie di obiettivi comuni stabiliti dalle 12 agenzie spaziali coinvolte. Essa comprende i primi passi necessari all’implementazione della strategia concordata per arrivare all’obiettivo ultimo: l’esplorazione umana di Marte. La roadmap comprende quindi tre elementi fondamentali: (1) utilizzo della ISS per sviluppare nuove capacità necessarie all’esplorazione dello spazio profondo; (2) missioni robotiche per la scoperta e la preparazione all’esplorazione umana, dirette all’avanzamento delle nostre conoscenze sulla Luna, gli asteroidi e Marte; (3) missioni umane oltre l’orbita bassa terrestre, in particolare nello spazio cislunare (compreso la missione verso un asteroide catturato) o sulla superficie della Luna.

Global Exploration Roadmao 2013. (c) NASA

Global Exploration Roadmap 2013. (c) NASA/ISECG

Traguardi ed obiettivi comuni

Gli obiettivi comuni su cui è stata sviluppata la roadmap sono:

  • sviluppo delle tecnologie e delle capacità necessarie all’esplorazione
  • coinvolgimento dei cittadini nell’esplorazione spaziale
  • miglioramento della sicurezza del pianeta Terra (per es. da asteroidi e detriti spaziali)
  • estensione della presenza umana nello spazio
  • ricerca scientifica preparatoria all’esplorazione umana
  • ricerca della vita extraterrestre
  • stimolo della crescita economica

Strategia dell’esplorazione umana dello spazio profondo

Analizzando differenti percorsi che portino all’obiettivo finale su Marte, le varie agenzie hanno elaborato un singolo scenario di missioni oltre l’orbita terrestre. Al centro della strategia c’è la collaborazione internazionale, anche se non necessariamente tutte le nazioni coinvolte parteciperanno a tutti gli elementi della strategia di esplorazione.

Lo scenario identifica una serie di missioni nello spazio cislunare sulla superficie della Luna per preparare le missioni umane verso Marte negli anni ’30. Missioni di lunga durata in orbita lunare o nei punti lagrangiani e missioni verso asteroidi vicini permetteranno nuove scoperte serviranno a dimostrare la fattibilità dell’esplorazione umana dello spazio profondo. L’integrazione tra esplorazione robotica e umana sarà essenziale per l’implementazione della strategia.

Scenario di missione per l'esplorazione dello spazio profondo preparato per la GER 2013. (c) NASA

Scenario di missione per l’esplorazione dello spazio profondo preparato dall’ISECG per la GER 2013. (c) NASA/ISECG

Attività preparatorie all’esplorazione umana

Diverse attività preparatorie sono in fase di svolgimento da parte delle agenzie spaziali coinvolte. In particolare:

  • Utilizzo della ISS per lo studio della salute umana in missioni di lunga durata e per la sperimentazione di nuove tecnologie.
  • Missioni robotiche per aumentare le conoscenze scientifiche sugli obiettivi selezionati.
  • Sviluppo di tecnologie avanzate per l’esplorazione umana oltre l’orbita terrestre.
  • Sviluppo di nuovi sistemi spaziali ed infrastrutture
  • Attività di simulazione a terra
  • Gestione del rischio sulla salute umana

Fonte: NASA

 

 

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.