ATK ha assunto l’incarico di costruire i motori per Stratolaunch

Stratolaunch System, un’azienda lanciata nel 2011 dal co-fondatore di Microsoft Paul Allen, ha annunciato che sarà ATK a progettare e costruire i motori per il primo ed il secondo stadio del suo  vettore aviolanciato attualmente in corso di sviluppo.

Inizialmente l’azienda di Huntsville aveva scelto un’altra start-up dal fondatore famoso, la Space Exploration Technologies Corporation (SpaceX) di Elon Musk, per la progettazione di un vettore a propellente liquido da utilizzare nel loro sistema di lancio. Nel 2012 però la società californiana è uscita dal progetto costringendo la Stratolaunch a mettere insieme un nuovo gruppo di sviluppo per il vettore e la guida è stata affidata alla Orbital Sciences Corporation di Dulles in Virginia.

La coppia Orbital L-1001 "Stargazer"/Pegasus durante uno dei lanci della compagnia americana. (c) Orbital

La coppia Orbital L-1001 “Stargazer”/Pegasus durante uno dei lanci della compagnia americana. (c) Orbital

L’obiettivo della Stratolaunch è scalare in alto il concetto utilizzato da un altro vettore di lancio sviluppato ed operato proprio dalla Orbital: si tratta del vettore Pegasus che viene aviolanciato utilizzando come piattaforma un L-1011 adattato per questo tipo di utilizzo. L’idea è di passare dalle poche centinaia di kg dentro un fairing di 1,2 metri (il carico utile del sistema Orbital) ai circa 6800 kg in orbita bassa (LEO) con un fairing di circa 5 metri promessi dal Air Launch Vehicle (ALV) dell’azienda di Allen.

Nello sviluppare questo nuovo vettore, Orbital si è rivolta ad un suo fornitore abituale, la divisione Space Systems di Alliant Techsystems (ATK) che già fornisce i motori per il lanciatore Pegasus. ATK si è quindi aggiudicata l’incarico di costruire i ben più grandi motori del primo e secondo stadio del nuovo ALV in sviluppo.

Il presidente di ATK Blake Larson si è detto felice di ricevere questo importante incarico ed assicura che i concetti innovativi di propulsione utilizzati dall’azienda combinano insieme sia tecnologie già testate che altre allo stato dell’arte garantendo così lo sviluppo di una soluzione ad alte prestazioni e economica per l’ALV.

Uno degli SRB della missione STS-114 mentre vien riportato alla base (Credits: NASA)

Uno degli SRB della missione STS-114 mentre vien riportato alla base (Credits: NASA)

Anche il vice presidente e general manager della divisione commerciale e difesa di ATK, Scott Lehr, ha commentato l’annuncio affermando che lo sviluppo del progetto per ALV si avvantaggerà a tutto tondo dell’esperienza che l’azienda ha accumulato nel campo dei motori a propellente solido di grandi dimensioni avendo già fornito i motori per il programma Space Transportation System (STS) e per il vettore Titan 4B. Secondo lo stesso Lehr i primi 2 stadi di ALV erediteranno anche strutture in graffite ad alta resistenza e basso peso, così come propellenti avanzati e altri materiali dalla vasta linea commerciale di motori a solido di ATK.

George Torres, un partavoce di ATK, si sofferma invece sull’aspetto economico e pur evitando di fornire l’ammontare finanziario afferma che si tratta di un “contratto consistente” poiché gli accordi prevedono che vengano forniti ad Orbital non solo la progettazione e lo sviluppo ma anche la produzione di hardware per i test a terra e per le missioni iniziali. Secondo lo stesso portavoce i motori che verranno forniti per questo progetto saranno sicuramente più grandi in diametro di quelli utilizzati dal vettore Pegasus di Orbital che al primo stadio è di circa 1,27 metri. Mentre saranno decisamente più simili a quelli che ATK ha prodotto per i Solid Rocket Booster (SRB) del programma STS o per il razzo Titan 4B dell’USAF.

WhiteKnnight Two e SpaceShip Two di Scaled Composites (Credits: Scaled Composites)

WhiteKnnight Two e SpaceShip Two di Scaled Composites (Credits: Scaled Composites)

Per quanto riguarda il resto del sistema di lancio, la Stratolaunch si è rivolta alla famosa Scaled Composites: sarà l’azienda dell’altrettanto famoso Burt Rutan a progettare e costruire l’aereo madre dall’apertura alare di 117 metri destinato a fare da base di lancio per l’ALV. Nel deserto del Mojave in California gli ingegneri sono già al lavoro e da alcuni Boeing 747 hanno cannibalizzato i 6 motori destinati a spingere il velivolo, hanno anche recuperato i carrelli d’atterraggio, le linee idrauliche, l’avionica ed altri sistemi.

Il profilo di missione prevede che il vettore venga sganciato ad una quota di circa 9200 metri ed il primo lancio di test dovrebbe essere effettuato al più presto nel 2018 posto che l’aereo madre abbia passato i propri test previsti a partire dal 2016 (secondo il sito web della Stratolaunch dove l’azienda pubblicizza la sua capacità di utilizzare il sistema aerolanciato da una varietà di basi che includono Kennedy Space Center in Florida, Wallops Flight Facility in Virginia e Vandenberg Air Force Base in California).

Il vettore completo dovrebbe misurare circa 36,5 metri e comprendere i 2 stadi a propellente solido sviluppati da ATK più un terzo stadio con propulsore a liquido ma le 2 aziende (Stratolaunch e Orbital) non hanno ancora comunicato chi si occuperà dello sviluppo di questa parte del sistema.

 

Fonte: SFN

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Rudy Bidoggia

Appassionato di spazio e di tutto ciò che è scienza dalla tenera età, scrive dal 2012 per AstronautiNews. Lavora come tecnico informatico presso un'azienda metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia.