United Launch Alliance completa le attività per il programma CCDev2 della NASA

United Launch Alliance (ULA) ha raggiunto la quinta e finale tappa stabilita nell’accordo con la NASA, siglato come Space Act Agreement (SAA) senza erogazione di fondi, all’interno della seconda fase  del programma Commercial Crew Development (CCDev2).

Quest’ultima tappa, riguardante lo studio della pericolosità, dei sistemi di sicurezza e la valutazione probabilistica del rischio, ha dimostrato come il sistema di lancio del vettore Atlas V di ULA potrà garantire la sicurezza degli equipaggi inviati in orbita durante le fasi di lancio e ascesa.

Con il completamento di questa attività di collaborazione con la NASA, durata un anno, i tecnici di ULA hanno gettato le basi tecniche per potenzialmente ottenere la certificazione per il volo umano del razzo Atlas V.

Questo vettore è stato, infatti, scelto per il lancio della capsula CST-100 e dello spazioplano Dream Chaser, sviluppate rispettivamente da Boeing e Sierra Nevada Corp., compagnie che si sono aggiudicate, insieme a SpaceX, i fondi erogati dalla NASA per la terza fase di sviluppo del sistema commerciale per inviare equipaggi Americani in orbita terreste bassa.

In questo accordo di collaborazione con la NASA sono state superate 5 tappe nelle quali sono state verificati i piani di implementazione del progetto del razzo Atlas V da parte di ULA, l’analisi dettagliata di sistemi e sotto-sistemi, i dati di qualificazione, di certificazione e di volo.

È stato inoltre definito lo sviluppo dei criteri di progettazione del sistema di rilevamento delle emergenze del razzo, che consentirà all’equipaggio di mettersi in salvo se si dovesse verificare un problema nel razzo o nella navicella.

ULA ha anche stabilito i requisiti per la configurazione dello stadio superiore Centaur, dotato di due motori e che equipaggerà il razzo Atlas V destinato a trasportare equipaggi umani, e ha scelto l’approccio per la progettazione delle proprie strutture destinate a ricevere la navicella spaziale ed il suo equipaggio presso il complesso di lancio 41 di Cape Canaveral in Florida.

Fonte: NASA

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Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.