La NASA firma un accordo per studiare la sicurezza della propulsione VASIMR

Il Johnson Space Center della NASA (JSC) e la compagnia spaziale Ad Astra hanno firmato un accordo di collaborazione per lo studio della sicurezza, affidabilità e garanzia di missione relativo allo sviluppo della tecnologia di propulsione VASIMR (R).

La sottoscrizione di questo accordo, avvenuta il 31/05/2012 da parte del responsabile del Dipartimento Safety and Mission Assurance (S&MA) del JSC della NASA e del CEO di Ad Astra, rappresenta il sesto "allegato", firmato sotto la copertura dell'"Ombrello" del Space Act Agreement (SAA), un semplice strumento a disposizione della NASA che consente di sviluppare collaborazioni mirate a specifiche attività e obiettivi limitati nel tempo. 

Lo scambio di informazioni alla base di questo accordo porterà i tecnici dello S&MA del JSC della NASA a prendere familiarità con le caratteristiche uniche, il comportamento, la fisica e la tecnica ingegneristica dei propulsori al plasma ad alta energia come il VASIMR (R), approfondendo gli aspetti legati alla sicurezza, affidabilità e garanzia di missione non appena questa tecnologia sia pronta per il volo.

La NASA dovrà a sua volta guidare i tecnici di Ad Astra attraverso i processi di sicurezza che saranno richiesti per preparare questo sistema di propulsione per l'integrazione e i test di volo su veicoli della NASA destinati al volo umano o automatizzati.

Inoltre, la NASA parteciperà insieme ad Ad Astra, sia pure a titolo consultivo, nella fase di progettazione della prima unità di test di questa nuova tipologia di propulsione, VF-200, destinato ad essere montato sulla Stazione Spaziale Internazionale.

L'accordo prevede un periodo di un'anno e mezzo per il completamento delle attività  a partire da giugno 2012 per completarsi nel dicembre 2013.

VASIMR (R), acronimo inglese che sta per Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket, è un sistema di propulsione che utilizza le onde radio per ionizzare e riscaldare un propellente portandolo allo stato di plasma ad altissima temperatura. Questo viene successivamente accelerato per produrre la spinta propulsiva per mezzo di un campo potente magnetico il quale, confinando il plasma lontano dalle superfici del propulsore, consente il raggiungimento di velocità di espulsione di molto superiori a quelle ottenibili per mezzo dei motori a razzo a propulsione chimica.
 
Fonte: Spaceref.com

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Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.