Possibile un’evoluzione dell’X-37B

Durante una delle conferenze al Space 2011, l'annuale convegno organizzato dall'American Institute of Aeronautics and Astronautics (AIAA), Arthur Grantz, chief engineer dell'Experimental Systems Group al Boeing Space and Intelligence Systems di Seal Beach, ha presentato quella che potrebbe essere un'evoluzione del X-37B, il test-bed di aerospazioplano sviluppato da Boeing e il cui secondo esemplare a volare nello spazio è attualmente in orbita da più di 7 mesi.
Con il primo volo completato lo scorso anno e con l'attuale ancora in corso sono stati validati tutti i principali sistemi del veicolo a rientro autonomo attualmente utilizzato dall'USAF come velivolo sperimentale.
L'X-37B benchè rivesta un ruolo altamente innovativo e sia di per se banco prova per tecnologie sicuramente innovative, ne rimane limitato il range di utilizzo per le sue ridotte dimensioni e il payload trasportabile.
Alla luce di questo è attualmente in fase di studio, avendo un concept ora validato, una versione maggiorata di "fisionomia" simile ma con dimensioni e payload maggiori, in grado inoltre di trasportare un equipaggio verso l'orbita terrestre e ritorno.
Le dimensioni sarebbero aumentate sensibilmente, l'apertura alare attuale è di 4.5m e la lunghezza di 8.8m e con un aumento della scala fissato fra il 165% e il 180%, il payload sarebbe incrementato notevolmente.
Come il suo attuale predecessore l'X-37C avrebbe la capacità di poter rientrare a Terra nel giro di poche ore da un ipotetico distacco dalla ISS o dalla sua orbita e atterrare in una normale pista aeronautica riportando il carico a terra senza forti accelerazioni, limitate a 1.5G dal profilo di rientro.
Le configurazioni analizzate per questa versione "maggiorata" sono state molte e prevedono attualmente sia versioni completamente automatizzate sia con equipaggio a bordo fino 5-6 persone, per tutte in ogni caso non sarebbero necessarie tecnologie nuove o innovative rispetto all'attuale velivolo sperimentale.
La versione abitata sarebbe realizzata utilizzando una sezione pressurizzata installabile nella stiva che permetterebbe l'accesso degli astronauti in rampa e la permanenza in orbita.
Il lancio potrebbe avvenire con un Atlas, ma a differenza dell'attuale X-37B, senza il fairing che racchiude il velivolo.

Fonte: space.com

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.