Spektr-R: La gigantesca antenna russa scruta l’universo.

La scorsa settimana è stato lanciato con successo un nuovo radiotelescopio russo, lo Spektr-R.

Costituito da un riflettore sferico di circa 10 metri di diametro, il satellite è operativo da questo weekend, dopo che il meccanismo di apertura dell’antenna a ombrello aveva sofferto di alcuni problemi.

Lanciato il 18 luglio da un razzo Zenit e posizionato in un’orbita che si estende fin quasi in prossimità della Luna, il satellite dovrebbe permettere la visione all’interno di buchi neri e di studiare altri tipi di fenomeni cosmici.

Per gli scienziati russi è un traguardo molto importante:

“Vedere Spektr-R operativo dà una grande felicità dopo anni di duro lavoro che ha coinvolto centinaia di persone in Russia”.

Con la sua gigantesca parabola formata da 27 petali in fibra di carbonio, il radiotelescopio Spektr-R è parte di un sistema più ampio di osservazione radio, il progetto “RadioAstron”. Il programma vede infatti la combinazione di telescopi a terra e nello spazio, per creare un osservatorio virtuale con un disco ricevente di dimensioni comparabili al diametro terrestre. Gli scienziati russi hanno così a disposizione uno dei radio telescopi più sensibili al mondo, in grado di ricevere segnali di debolissima entità che nessun altro sensore sarebbe in grado si ascoltare.

Il progetto RadioAstron permettere di scrutare i buchi neri, punti in cui niente, neppure la luce, riesce a sfuggire all’immensa forza gravitazionale.
Alla massima operatività, quando la rete di telescopi terrestri e spaziali è in funzione contemporaneamente, l’insieme di questi strumenti equivale ad un unico elemento con una risoluzione di 7 micro arco secondi, cioè migliaia di volte più sensibile del telescopio Hubble che ha “solo” una risoluzione compresa tra 0,05 e 0,1 secondi d’arco.

Rispetto ad Hubble c’è il vantaggio che RadioAstron osserverà il cosmo nello spettro delle invisibili onde radio, mentre il telescopio spaziale si limita al visibile, all’ultravioletto e all’infrarosso.

L’obiettivo primario della missione sarà di studiare la galassia M87, un oggetto celeste relativamente vicino che al suo interno cela un buco nero. Gli astronomi stimano che la sua massa sia pari a circa 6,6 miliardi di volte di quella del nostro Sole.

Saranno condotti anche studi su altri tipi di fenomeni astronomici, come le stelle pulsar, l’espansione dell’universo, gli ammassi di stelle e il plasma interstellare.

L’effettiva entrata in funzione del satellite è rimandata a fine anno, quando saranno conclusi di test in orbita.

Naturalmente al grande sistema di antenne faranno parte i più famosi telescopio terresti, come l’osservatorio di Arecibo, con la sua parabola di 1km di diametro, ed altri telescopio più piccoli come il Green Bank Telescope in West Virginia insieme ad un’altra dozzina di centri in tutto il mondo.

Altri centri di osservazione si uniranno in seguito per aumentare ancor di più le capacità complessive.

Fonte: SpaceFlightNow.com

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Commenti

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Una risposta

  1. 27 Luglio 2011

    […] [Tratto da Astronautinews – Lorenzo Baglioni] […]