Accordo tra NASA e ULA per un Atlas V “man rated”

In un comunicato stampa datato 18 luglio la United Launch Alliance ha annunciato un accordo di supporto tecnico con NASA nel contesto del “Commercial Crew Program” presso il Kennedy Space Center, che consentirà all’ente spaziale americano di acquisire informazioni sul vettore Atlas V per un suo futuro utilizzo come lanciatore di capsule abitate nello spazio.

La notizia non giunge del tutto inaspettata in quanto da vari articoli apparsi sugli organi di stampa del settore negli scorsi mesi erano emersi legami commerciali tra ULA e alcune aziende che stanno sviluppando veicoli manned, quali SpaceDev, con DreamChaser, Boeing con la CST-100 e Blue Origin.

Alcune di queste nello scorso aprile erano state selezionate da NASA per la stipula di accordi SSA nell’ambito del Commercial Crew Development (CCDev-2), un programma atto a promuovere lo sviluppo di mezzi spaziali per il trasporto di equipaggi NASA in LEO, operati totalmente da privati entro la metà del decennio.

Non è difficile intuire che NASA stia muovendosi in modo da favorire, sul piano dei requisiti tecnici e di certificazione, l’incontro tra le aziende che stanno lavorando alla nuova generazione di veicoli spaziali abitati e le aziende che producono lanciatori.

Attraverso un SAA (Space Act Agreement), stipulato con ULA a titolo non oneroso, NASA potrà raccogliere tutte le informazioni atte a valutare le capacità del sistema di lancio di lanciare veicoli manned.

“Sono davvero contento dell’aggiunta di ULA ai team del Commercial Crew Development Program di NASA,” ha dichiarato l’Amministratore NASA Charles Bolden.

“Avere ULA a bordo potrebbe velocizzare lo sviluppo di un sistema commerciale per il trasporto di equipaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale, consentendo a NASA di concentrare le sue risorse verso programmi che porteranno l’umanità oltre l’orbita bassa.”

NASA fornirà a ULA l’accesso al know-how ottenuto nel corso del programma CTS (Crew Transportation System) e alla bozza di requisiti per la certificazione dei mezzi per il trasporto di equipaggi; ULA di contro fornirà a NASA il suo feedback su tali requisiti, con particolare riferimento alla fattibilità e alla convenienza economica delle modalità di certificazione proposte dall’ente spaziale americano.

“Questo SAA a costo zero ci consentirà di valutare l’Atlas V, i rischi inerenti il suo design, le sue possibilità, e come potrà essere utilizzato nel contesto di far volare gli equipaggi NASA e per far maturare il design del sistema EDS (Emergency Detection System) proposto da ULA, nonché le metodologie di processo e l’architettura dei ssitemi di lancio nell’ottica di cofigurazioni con equipaggio,” ha affermato Ed Mango, il Commercial Crew Program Manager di NASA.

La gran parte del lavoro previsto sarà completato entro il 2011.

L’accordo prevede alcuni punti principali per ciascuno dei due contraenti.

NASA si impegna a:

  • partecipare alle riunioni tecniche e programmatiche, e fornirà feedback tecnico riguardo alle fasi principali di avanzamento dei lavori:
  • assisterà ULA nell’identificazione dei rischi e nello sviluppo di possibili strategie di mitigazione;
ULA si impegna a:
  • continuare lo sviluppo di Atlas V in versione “CTS”;
  • condurre regolari review sullo stato dei lavori;
  • compiere una Design Equivalency Review (DER);
  • sviluppare analisi rischi (Hazard Analysis) con le specificità richieste dal volo spaziale abitato;
  • documentare i requisiti minimi di certificazione di Atlas V versione “CTS”
  • condurre la System Requirement Review (SRR)
NASA e ULA avevano già collaborato in passato: nel 2010 l’ente spaziale aveva assegnato alla joint venture un contratto del valore di 6,7 milioni di dollari, aggiuntisi ad un’investimento di 1,3 milioni dell’azienda stessa, per lo sviluppo di un prototipo di EDS (Emergency Detection System). Questo tipo di apparati ha il compito di monitorare i parametri di funzionamento critici del sistema di lancio e dei veicoli spaziali, per inviare allarmi o innescare l’aborto della missione in caso sorgessero problematiche importanti durante il volo.
È proprio un nuovo sistema EDS l’unico requisito richiesto ad ULA per far sì che i suoi lanciatori Atlas V possano essere certificati al trasporto di esseri umani nello spazio.
Altre informazioni possono essere reperite sul sito http://www.nasa.gov/exploration/commercial
Fonte: Comunicato stampa ULA

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.