Orion e i benefici della competizione fra i programmi COTS

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Sembra che il programma di incentivi per lo sviluppo commerciale COTS stia già dando i primi effetti, forse insperati, anche sui programmi direttamente gestiti dalla NASA.
Con il lancio della Dragon di SpaceX, ma più in generale con lo sviluppo e le proposte formulate anche da Orbital, Sierra Nevada e Boeing è venuto palesemente alla luce uno dei problemi più volte sollevato in passato ma mai affrontato concretamente fino ad ora, quello del differente costo di progettazione e produzione dei progetti gestiti in maniera preponderante da NASA rispetto a progetti gestiti completamente da Società indipendenti.

Una delle ricadute più evidenti e benefiche del programma COTS è da ricercarsi nella nuova distribuzione dei finanziamenti per la capsula Orion. Lockheed Martin, a capo del progetto come Prime Contractor, aveva più volte sollevato in passato il problema dell'eccessiva e pressante presenza della NASA nelle decisioni concernenti le scelte progettuali e soprattutto riguardanti le richieste di certificazione e approvazione che la riguardavano.
Tale approccio nei confronti dei contractor ha da sempre portato ad una escalation nei costi, soprattutto legati a "paper work" aggiuntivi, non necessari e non significativi ai fini del progetto e della sicurezza finale.
Ora, con l'evidenza pratica portata dalle ditte partecipanti al programma COTS sembra che una nuova presa di coscienza del ruolo che deve avere il committente nei confronti del contractor sia sensibilmente cambiato, portando benefici ad entrambe le parti.
Mark Geyer, Orion program manager, ha infatti dichiarato che la NASA sta ridefinendo il proprio livello di supervisione e controllo nei confronti di Lockheed Martin portando ad una immediata e sensibile riduzione dei costi del programma.
Con il nuovo approccio intrapreso "NASA si concentra e concentrerà solo sui sistemi ad alto rischio o con un elevato grado di innovazione e non su ogni singola parte della capsula. Lockheed Martin ha un enorme background in sistemi spaziali anche complessi e non è necessario che NASA controlli costantemente tutto quanto Lockheed è autonomamente in grado di realizzare."

I risultati di questo nuovo approccio sono già evidenti con i finanziamenti stanziati e in corso di spesa, per NASA il risparmio complessivo sul budget di Orion nell'anno in corso è stato del 70% e per Lockheed del 47% per il proprio budget. Il denaro risparmiato e precedentemente non previsto nelle disponibilità è già stato reinvestito nello sviluppo dell'avionica di Orion, uno dei sistemi più innovativi che equipaggeranno la capsula, per poter sviluppare da subito soluzioni avanzate e aggiuntive di controllo.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.