ENVISAT cambia orbita per lavorare fino al 2013

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Il satellite per l'osservazione della Terra ENVISAT dell'Agenzia Spaziale Europea è stato riposizionato di pochi km al di sotto della propria orbita eliosincrona polare, al fine di minimizzare le correzioni orbitali necessarie per il corretto mantenimento della traccia a terra: ciò consentirà di estendere la missione per ulteriori tre anni.

Envisat, lanciato nel 2002 con un Ariane 5 dalla base di lancio europea di Kourou, in Guyana Francese, comprende 10 strumenti per lo studio dell'atmosfera terrestre, dei mari e dei ghiacci. Il suo funzionamento, inizialmente previsto in 5 anni, è stato prorogato fino al 2010: la correzione orbitale operata in questi giorni consentirà tuttavia un risparmio di propellente e l'estensione della vita dello spacecraft fino al 2013, poichè non sarà più necessaria la correzione dell'inclinazione del piano orbitale.

Il progetto, chiamato Envisat 2010+, ha comportato la diminuzione della quota orbitale da 800 km a 783 km, mediante 4 complessive accensioni dei propulsori avvenute il 22 e 26 ottobre.

Queste correzioni, che possono apparire minime, consentiranno di diminuire le perturbazioni orbitali sull'inclinazione, dovute agli effetti gravitazionali di Sole e Luna: questi effetti perturbanti, variando l'inclinazione, non consentono la ripetitività opportuna della traccia a terra come da progetto, obbligando a correzioni diverse volte all'anno, molto costose e che impongono il riorientamento a 90 gradi dello spacecraft per variare la direzione della spinta rispetto al piano orbitale. Tutto ciò non sarà più necessario perchè la diminuzione di quota, pur aumentando di poco la resistenza atmosferica, diminuirà gli effetti perturbativi più importanti.

In questi giorni i teams di controllo di Envisat stanno effettuando i controlli necessari dopo le manovre effettuate, al fine di portare presto l'occhio europeo sulla Terra alla piena operatività.

Fonte: ESA

  Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.