Aggiornamento su New Horizons

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

L’Universita’ Johns Hopkins, sul suo sito dedicato alla missione New Horizons, ha celebrato il raggiungimento lo scorso 17 ottobre di un importante traguardo: la sonda si trova ora a meta’ strada, considerando il tempo di missione (e non la distanza percorsa).

In maggio il veicolo ha superato il suo quarto controllo annuale, proseguendo poi la sua raccolta di preziosi dati scientifici ed eseguendo una perfetta correzione di rotta prima di tornare in ibernazione, come programmato, il 30 di giugno.

Il 2 di luglio un primo imprevisto: un auto-reset del computer principale (quello destinato al governo ed alla gestione dati). Questi resets sono diventati una piccola costante della missione, ed i tecnici nel corso degli anni hanno imparato a gestirli molto bene: e’ bastato un giorno per ripristinare i sistemi e rientrare nella tabella di marcia prevista. Niente male, considerando che il tempo di comunicazione domanda-risposta e’ di ben 5 ore, a questo punto.

Altro brivido pochi giorni fa, il 6 di ottobre, quando a terra non si e’ ricevuta la trasmissione mensile dei dati telemetrici, cosa mai avvenuta prima nei cinque anni trascorsi dal lancio. Il problema e’ stato ricondotto ad una errata configurazione dell’antenna ricevente (qui a terra), ed il contatto e’ stato prontamente ristabilito, con la conferma che la sonda e’ al momento in perfetta efficienza.

Il 9 novembre prossimo la sonda verra’ nuovamente risvegliata dal suo stato di ibernazione, principalmente per ripuntare l’antenna di comunicazione per tener conto del moto di rivoluzione della terra intorno al sole, e per raccogliere dati di navigazione per il team che presiede alla rotta della sonda. Verra’ inoltre inviato un pacchetto di istruzioni che controlleranno il vascello sino al 2 gennaio prossimo, data del prossimo “risveglio”.

È questa la routine operativa sviluppata: un risveglio estivo prolungato per i controlli annuali, e due risvegli piu’ brevi, a novembre e gennaio, per il tracciamento ed il puntamento dell’antenna. Naturalmente in queste occasioni vengono scambiate tra terra e sonda molte altre comunicazioni, relative ai dati raccolti ed alla gestione dei molti esperimenti presenti a bordo. I controlli annuali, invece, sono di due tipi: uno piu’ approfondito, uno meno, e vengono condotti ad anni alterni per risparmiare danaro e carburante, perche’ quelli piu’ semplici, come il prossimo ACO5, non richiedono di fermare la rotazione della sonda.

Altro traguardo raggiunto agli inizi del mese riguarda il rilevatore di polvere della sonda, che, avendo sorpassato le 18 unita’ astronomiche, e’ diventato lo strumento di questo genere che ha raggiunto la maggiore distanza da noi. Gli analoghi rilevatori montati sulle venerabili Pioneer 10 e 11, infatti, cessarono di funzionare proprio a questa distanza nei primi anni ottanta.

In questo schema, la traiettoria di New Horizons, mentre in questa foto possiamo vedere lo strumento Student Dust Counter, prima che venisse installato sulla sonda spaziale.

Fonte e credits immagini: Universita’ Johns Hopkins

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017